domenica 31 agosto 2025

Dileguarsi degli affanni

Di a chi sopporta un'angustia: l'angustia non dura.
Come si dilegua la gioia, cosí si dileguan gli affanni.

AAVV, Le mille e una notte 

Esempio dal passato

Le gesta degli Antichi servano da esempio alle generazioni seguenti affinché l'uomo vegga gli eventi ammonitori capitati agli altri, e ne tragga ammonimento, e, leggendo la storia delle genti passate, ne ricavi un freno salutare.

AAVV, Le mille e una notte

Onore appagato

Erano una trentina circa, e sarebbe stato impossibile distinguerli dagli appartenenti alla tribù di Guarda-la-Luna. Vedendolo sopraggiungere, incominciarono a danzare, ad agitare le braccia e a strillare, dal loro lato del torrente, e il popolo di Guarda-la-Luna rispose nello stesso modo.
Non accadde altro. Sebbene gli uomini-scimmia si battessero e lottassero spesso gli uni con gli altri, le loro dispute davano luogo molto di rado a gravi ferite. Non possedendo artigli né denti canini per battersi, ed essendo ben protetti dal pelo, non potevano farsi un gran male a vicenda. In ogni caso, avevano ben poca energia in sovrappiù per un comportamento così im-produttivo; ringhiare e minacciarsi era una maniera assai più efficiente per far valere i loro punti di vista.
Il confronto si protrasse per circa cinque minuti; poi l'esibizione cessò rapidamente come era cominciata, e tutti bevvero a sazietà l'acqua melmosa. Il senso dell'onore era stato appa-gato; ciascun gruppo aveva affermato i suoi diritti sul proprio territorio.

Arthur C. Clarke, 2001 odissea nello spazio

sabato 30 agosto 2025

Zaino in spalla

Tutte le volte che credeva di aver esaurito le energie mentali, la soluzione era salire in montagna. Con lo zaino in spalla e la macchina fotografica a tracolla, in solitaria.

Sanaka Hiiragi, Il magico studio fotografico di Hirasaka 

giovedì 28 agosto 2025

Brevità della vita

Erano seduti su una panchina in un piccolo parco. Si sentiva il frinire delle cicale. Non appena una iniziava, le altre la seguivano. Le cicale non hanno contezza della brevità della loro vita, dopo aver trascorso tanto tempo sotto terra, e destinate come sono a morire prima dell'estate successiva. Hatsue pensò che la sua, di vita, che adesso le pareva essere volata via, fosse in qualche modo simile alla loro.

Sanaka Hiiragi, Il magico studio fotografico di Hirasaka

mercoledì 27 agosto 2025

Ricordi e memoria

Ciò di cui non si ha memoria è come se non fosse mai esistito.
*È così. La vita è un viaggio durante il quale si lasciano andare poco per volta tutti i ricordi."

Sanaka Hiiragi, Il magico studio fotografico di Hirasaka

Scegliere le foto di una vita

"Queste fotografie raccontano la sua vita, signora Hatsue. Una per ogni giorno, trecentosessantacinque per ogni anno.
Di anni lei ne ha novantadue, quindi il totale è un numero impressionante..."
Hatsue le sfogliò una a una. E puntualmente le ricordavano qualcosa che aveva dimenticato. L'occhialino che andava a posarsi su un ramo dell'albero di cachi vicino al cancello della loro casa. Le fessure sulla vecchia cassetta del latte. Le strisce di luce che filtravano attraverso lo scorrevole intagliato all'ingresso.
"Ha tutto il tempo, le guardi pure con calma. Vorrei che tra queste scegliesse una fotografia per ogni anno, novantadue in tutto. Ha piena libertà, scelga quelle che le piacciono di più."

Sanaka Hiiragi, Il magico studio fotografico di Hirasaka

sabato 23 agosto 2025

Grido della Terra - Sfida di Fetonte

Alla fine la madre Terra, circondata com'era dal mare, fra quelle onde e le fonti consunte, che dov'era luogo cercavano di rintanarsi nelle sue viscere oscure, riarsa sollevò a fatica il volto sino al collo, si portò una mano alla fronte e con un gran sussulto, che fece tremare ogni cosa, si assestò un poco più in basso di dove è solita stare, e con voce roca disse: «Se questo è deciso e l'ho meritato, o sommo fra gli dei, perché ritardano i tuoi fulmini? Se di fuoco devo perire, del fuoco tuo possa perire: più lieve sarà la mia sventura.
Posso appena aprire la bocca per articolare verbo» (la soffocava il fumo). «Guarda, guarda i miei capelli irz» fiamme e quanta cenere negli occhi, quanta sul mio viso! Questo il mio premio? così ricompensi la fertilità e i miei servigi, dopo che sopporto le ferite infertemi da aratri e rastrelli e per tutto l'anno m'affatico? dopo che al bestiame procuro fronde, al genere umano alimenti e frutti teneri, e a voi persino l'incenso? Ma ammesso ch'io meriti questa fine, che colpa hanno le acque, che colpa tuo fratello? perché il mare, che gli fu affidato in sorte, sempre più si contrae e sempre più dal cielo si discosta? E se non ti commuovi per tuo fratello o per me, abbi almeno pietà del cielo che è tuo! Guardati intorno: fumano entrambi i poli; e se il fuoco li intaccherà, le vostre regge crolleranno. Atlante stesso s'affatica al limite per sostenere sulle spalle l'asse celeste ormai incandescente. Se scompare il mare, la terra e la reggia del cielo, nel caos antico ci annulleremo. Salvalo dalle fiamme quel poco che ancora resta: abbi a cuore l'universo!». Questo disse la Terra; né più avrebbe potuto resistere al calore o dire altro: su sé stessa si ripiegò, negli antri più vicini al regno delle ombre.

Ovidio, Metamorfosi 

martedì 12 agosto 2025

Mostra azione di sé

….resistenza a un nuovo ordine stabilito: quello che pretende di identificare l'essere con l'apparire e il valore con la visibilità. Certo, ancora una volta, l'amore dell'apparire non è nuovo e non è necessariamente negativo; i Greci prima di Platone avevano persino inventato un magnifico culto delle apparenze, privo di profondità, privo di secondo-piano, senza retromondo: bellezza pura, senza altra giustificazione che se stessa. Ma ciò che è cambiato è che questo mondo delle apparenze si è ritratto in un gioco di immagini di sé privo di bellezza e dalla profondità infinita. Gli eroi antichi e classici non erano proiezioni di sé, e lasciavano sullo sfondo la vita ordinaria senza sorveglianza. Gli eroi moderni incarnano ora i fantasmi di onnipotenza di chi sogna solo di apparire, ora la fuga paranoica di chi non riesce più a sopportare di essere visto in un mondo che non conosce più ombra, né nascondiglio, né territorio non sorvegliato. Da qui la scommessa politica e attuale della discrezione: imparare a uscire dall'ordine della mostrazione di sé e della sorveglianza generalizzata è già entrare in una certa forma di dissidenza.

Pierre Zaoui, L'arte di scomparire. Vivere con discrezione

giovedì 7 agosto 2025

Spiegare le vele al destino

Incominciava appena la primavera quando mio padre Anchise ordinò di spiegare le vele al destino. Piangendo abbandono le spiagge, i porti della patria, i campi dove una volta sorgeva Troia. Corro per l'alto mare, esule, con i compagni, il figlio, i grandi Dei e le immagini dei piccoli Penati.

Virgilio, Eneide, libro III

Persone educate

Era così facile, pensò Isabel, avere a che fare con persone educate come Paul Hogg. Era uno che sapeva scambiare quel genere di cortesie che rendono la vita semplice. A questo serviva l'educazione, a evitare le frizioni tra le persone, regolando i termini dell'incontro con gli altri. Se ambo le parti in causa sapevano cosa avrebbe dovuto fare l'altro, era improbabile che si arrivasse a uno scontro. E funzionava a ogni livello, dalle minime interazioni tra due persone ai rapporti tra le nazioni.

Alexander McCall Smith, Il club dei filosofi dilettanti

lunedì 4 agosto 2025

Senso di abbandono

E Ida giaceva per l'intera giornata in quel letto enorme, dalle lenzuola pulite: vicino a questo Giuseppe che era di misura troppo piccola per non ritrovarsi spaesato, fra la gente grossa del mondo. La piú parte del tempo, entrambi dormivano. La canicola pesava sulla città; ma anche quel grande sudore, nel quale giaceva sommersa, dava a Ida un senso di abbandono e di passività, come un mare salato e tiepido nel quale il suo corpo si discioglieva. E le sarebbe piaciuto di morire in quel letto insieme con la creatura, andandosene tutti e due via dalla terra, come in una barca.

Elsa Morante, La Storia

domenica 3 agosto 2025

Strage peggio di quella di Erode

Non appena occupavano un paese, per prima cosa i tedeschi ammassavano da una parte tutti gli ebrei senza eccezione, e di là li trascinavano via, fuori dei confini, non si sapeva dove « nella notte e nella nebbia». I più morivano in cammino, o cadevano prostrati. E tutti costoro, morti e vivi, venivano buttati uno sull'altro in fosse enormi, che i loro parenti o compagni erano costretti a scavare in loro presenza. I soli lasciati sopravvivere, erano gli adulti più robusti, condannati a lavorare come schiavi per la guerra. E i bambini venivano massacrati tutti, dal primo all'ultimo, e buttati nelle fosse comuni lungo la strada.

Elsa Morante, La storia

Senso di colpa

«Non era un tipo del genere. Il suicidio è una fuga e lui affrontava sempre le cose. Era... si poteva contare su di lui. Era affidabile. Aveva una coscienza. Capisce cosa voglio dire?»
Isabel la guardò mentre parlava. La parola «coscienza» non si sentiva tanto spesso, cosa strana e in fondo in fondo preoccupante. Era dovuto alla scomparsa del senso di colpa dalla vita delle persone: non era una cosa negativa, da un certo punto di vista, perché i sensi di colpa avevano provocato infelicità immotivata a profusione. Però il senso di colpa aveva anche una funzione: spingeva ad agire eticamente. Era una censura necessaria, che sottolineava le azioni sbagliate e rendeva perciò possibile il comportamento etico.

Alexander McCall Smith, Il club dei filosofi dilettanti

Illusione della propaganda

Nei giorni dell'entrata in guerra dell'Italia, le capitò di ascoltare diverse opinioni sull'evento. Chiamata al pomeriggio dal Preside del Ginnasio, per via di certe assenze ingiustificate di suo figlio Nino, trovò il personaggio in uno stato raggiante d'euforia per la tempestiva decisione del Duce: «Noi siamo», le dichiarò il personaggio con grande entasi, «per la pace nella vittoria, al minor costo possibile! E oggi, che la guerra-lampo dell'Asse sta per toccare la mèta della pace, plaudiamo alla lungimiranza del Capo, che assicura alla nostra Patria i vantaggi del successo col massimo risparmio. In una sola tappa, e senza rimetterci nemmeno il consumo delle gomme, eccoci già in volata al finale, giusto a ruota con la Maglia Gialla!! »

Elsa Morante, La storia