Non erano più dei Poeti, in definitiva. I Poeti, coloro che ne hanno l'animo comunque sono sempre li pronti a offrire il petto, a versare lacrime,
dispensare amore. Questa era gente che non possedendo nulla, cotesto zero voleva d'ora in avanti saperlo amministrare. La dottrina che dicevano di professare, anche se la più parte di loro continuava a ignorarne la dialettica e l'esatta esposizione, stabiliva un preciso rapporto tra il dare e l'avere, tra sudore che cola e stomaco che langue, tra sfruttati dice vano e sfruttatori. Era gente, magari ancora illetterata, come il "Niccheri" che gli raccontava la storia cantandola in ottave, ma che credeva di aver capito poche cose ma chiare. E ci credeva. Credeva nel suo stomaco e nel suo sudore. Più che l'intelligenza l'illuminava l'istinto; una verità brutale ma
esplicita la confortava con la sua ragione. E più dei suoi Capi, facili a sperdersi o deviare, anche se sempre o quasi pagavano di persona, era la propria forza naturale che guidava cotesta gente, diritta per la sua strada.
Vasco Pratolini, Metello
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