martedì 29 dicembre 2020

Leggere: atto sovversivo

Leggere e scrivere sono atti sovversivi di per sé. Quella che sovvertono è l'idea che le cose devono essere come sono, che tu sei solo, che nessun altro si è mai sentito come ti senti tu. 

Kurt Vonnegut, Ricordando l'Apocalisse

Magia dello scrivere

Era uno scrittore che credeva nella magia del processo: sia ciò che lo scrivere faceva per lui, sia ciò che poteva fare per i lettori. Il tempo e l'attenzione del lettore per lui erano sacri. Il suo rapporto con la gente era viscerale e a due livelli, perché si rendeva conto che il contenuto non è tutta la storia. 

Kurt Vonnegut, Ricordando l'Apocalisse

Scrivere chiaro

Se non riesci a scrivere con chiarezza, probabilmente non hai neanche le idee chiare come credi.

Kurt Vonnegut, Ricordando l'Apocalisse

Autovalutarsi

Quando mi lamentai perché mi avevano dato solo cinquanta dollari per un articolo che aveva richiesto una settimana di lavoro, mi disse che dovevo calcolare quanto mi sarebbe costato pubblicare un annuncio di due pagine per informare la gente che sapevo scrivere. 

Kurt Vonnegut, Ricordando l'Apocalisse

L'esercizio di scrivere

Scrivere era per mio padre un esercizio spirituale, l'unica cosa in cui credesse veramente. Avrebbe voluto mettere le cose a posto, ma non pensò mai che i suoi scritti potessero avere un grande effetto sul loro andamento. I suoi modelli erano Giona, Lincoln, Melville e Twain. 
Scriveva e riscriveva, ripetendo infinite volte a bassa voce ciò che aveva appena scritto, gesticolando, cambiando il tono e il ritmo delle parole. Poi faceva una pausa, restava lì con aria meditabonda, strappava dalla macchina da scrivere il foglio appena scritto, lo appallottolava, lo buttava via e ricominciava da capo. A me pareva uno strano modo di passare il tempo per un adulto, ma ero solo un bambino e ignoravo tante cose. 

Kurt Vonnegut, Ricordando l'Apocalisse

Epoca dell’irresponsabilità

- Bene, Mi racconti tutto, a cominciare dall'8 maggio 1995, verso le 10 del mattino. 
- Non è possibile raccontare una storia così lunga. 
- Per grandi linee! 
- C'è solo una linea: l'energia. C'è solo una Storia: l'energia. C'è solo una politica: l'energia. 
- Che fa? Mi canta l'inno nazionale ponentino? 
- Sono le considerazioni più importanti dell'universo. 
- Siete poetici, nel 2580. 
- Ci prenda pure in giro! Lo dobbiamo alla vostra incoscienza, se ci ritroviamo a questo punto. 
- Non se la prenda con me. Non sono responsabile delle azioni dei miei contemporanei.
- Ecco: lo ha detto. Lei viene dall'epoca dell'irresponsabilità. 

Amélie Nothomb, Ritorno a Pompei 

sabato 19 dicembre 2020

Ormai era un vecchio

Ormai era un vecchio; era nato ed era cresciuto in un mondo che aveva delle norme particolari, sia nel bene sia nel male, e lui ci aveva creduto, in quelle norme, e le aveva seguite. 

Adesso il mondo era cambiato, era pieno di gente nuova con idee nuove, ed egli apparteneva al passato. 

Capiva che adesso le norme di vita erano diverse; che poteva intuirle confusamente, ma non trovarle di suo gusto.

Frederic Forsyth, Il giorno dello sciacallo

lunedì 7 dicembre 2020

Leggendo

Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.

Cesare Pavese 

sabato 14 novembre 2020

Entropia

L'entropia significa che ogni sistema ordinato tende a diventare più disordinato con il passare del tempo: così, per esempio, i mattoni impilati con cura per formare un muro (bassa entropia) finiranno per diventare un cumulo caotico di polvere (alta entropia). Questo processo è descritto dalla Seconda legge della termodinamica. 

Stephen Hawking, Dove il tempo si ferma 

domenica 8 novembre 2020

Benedizione della crisi

Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall'angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che sorge l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere "superato". Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi è la crisi dell'incompetenza. L'inconveniente delle persone e delle Nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d'uscita. Senza la crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c'è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti ì venti sono solo lieve brezze. Parlare di crisi significa incrementarla e tacere nella crisi è esaltare il conformismo, invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l'unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla. 

Albert Einstein, Il mondo come io lo vedo 

Senso del camminare

Il vero senso della marcia non è l'andare verso l'alterità (altri mondi, altri volti, altre culture, altre civiltà), ma stare al margine dei mondi civilizzati, quali essi siano. Camminare vuol dire farsi da parte: tenersi ai margini di coloro che lavorano, ai margini delle strade di grande scorrimento, ai margini dei produttori di profitti e di miseria, degli sfruttatori, dei laboriosi, al margini delle persone serie che hanno sempre qualcosa di meglio da fare che accogliere la pallida dolcezza di un sole invernale o la frescura di una brezza primaverile.

Frederic Gros, Andare a piedi: filosofia del camminare 

Fare o essere

Arriverà pure un giorno in cui si smetterà anche di essere preoccupati, assorbiti dai nostri compiti, loro prigionieri... sapendo che, molti di essi, siamo noi a inventarli, noi a imporli. Lavorare: accumulare risparmi, tenere sempre gli occhi aperti per non perdere la minima occasione di far carriera, di arrivare a quella carica, di finire in fretta, di preoccuparsi degli altri. Fare questo, andare a trovare quello, invitare il tale: costrizioni sociali, mode culturali, armeggi... Sempre a fare qualcosa, ma essere? Si lascia per dopo: cè sempre di meglio, sempre qualcosa di più urgente, di più importante da fare. Si rimanda a domani. Ma domani porta con sé i compiti di dopodomani. Tunnel senza fine. E lo chiamano vivere. È talmente pregnante che anche i momenti di relax dovranno recare il segno di quella ostinazione: sport a oltranza, distrazioni stressanti, serate costose, notti impegnative, vacanze onerose. Tanto che alla fine, come esito, resta soltanto la malinconia o la morte. 

Frederic Gros, Andare a piedi: filosofia del camminare 

sabato 7 novembre 2020

Memoria

La memoria viene coltivata quotidianamente e la mostra non è eccellente, segue essa il simpatico adagio di Ingrid Bergman per la quale il segreto della felicità è una buona salute e una cattiva memoria. 

Philippe Daverio, Il secolo spezzato dalle avanguardie 

sabato 19 settembre 2020

Tenero amore

Nessuno dei due si faceva illusioni sull'altro e sapevano bene che il fuoco della gioventù si era spento per sempre, ma si amavano teneramente, proprio come trent'anni prima, quando si erano sposati.

Josè Saramago, Lucernario 

Interno nascosto

In tutte le anime, come in tutte le case, al di là della facciata, c'è un interno nascosto. 

RAUL BRANDÀO 

domenica 6 settembre 2020

Viaggiare lentamente

Viaggiare, avevamo stabilito, significa fare esperienze. Ma per fare esperienze c'è una sola velocità, quella dell'essere umano, non quella dei mezzi di trasporto. Andare a vela è un modo molto lento di viaggiare. 

Bjorn Larsson, La saggezza del mare 

sabato 5 settembre 2020

Prendersi del tempo

E possibile prendersi del tempo. È possibile vivere una vita un po' diversa da quella già tracciata. 

Bjorn Larsson, La saggezza del mare 

Non avere radici

Ammetto dunque di non avere radici, ma lo considero una risorsa, la possibilità di decidere in prima persona di mettere radici dove la terra è più fertile, nient'altro, dunque di quello che l'uomo ha sempre fatto, da tempi immemorabili. 

Bjorn Larsson, La saggezza del mare 

Fame di bellezza

Ho avuto l'impressione che molti di noi oggi siano affamati di bellezza e che la bellezza ci stia sfuggendo di mano. L'arte non ci sta offrendo molto, né gli edifici che continuano a spuntare ovunque, senza citare quello che la televisione ci propone. Sospetto tuttavia che molti di cerchino la bellezza in luoghi meno ovvi, nei bambini, magari nel cielo la sera, e perché no, nel caffè della mattina. La bellezza non deve essere qualcosa di enorme per essere potente, la bellezza è qualsiasi cosa che ci connetta ad un ordine più ampio, che ci faccia sentire vivi e riconoscenti, che ci porti fuori lontani da noi, verso qualcosa che sa di miracoloso e vero.

Intervista a Michael Cunningham

mercoledì 2 settembre 2020

Lasciarli andare

È quello che speri accada, e che speri di saper affrontare. I figli bisogna lasciarli andare.

Keith Stuart, La morbidezza degli spigoli 

lunedì 31 agosto 2020

Dovunque tu sia

Dovunque tu sia...
Io so sputare fino a lì 

giovedì 27 agosto 2020

Oceano Pacifico

Sono l'Oceano Pacifico e sono il più grande di tutti. Mi chiamano così da tanto tempo, ma non è vero che sono sempre calmo.

Hugo Pratt, Una ballata del mare salato

venerdì 21 agosto 2020

Aggrappato alle decisioni

«È questo il problema!» fa lui, facendo schizzare la birra sul tavolo, per ottenere l'effetto sperato. «Sei la persona più profonda che conosca, tu analizzi tutto, hai teorie su qualunque cosa. Ma una volta che hai preso una decisione, ci resti aggrappato con le unghie e con i denti. E se invece … stessi guardando la realtà nel modo sbagliato?» 

Keith Stuart, La morbidezza degli spigoli 

Ok, vai

Ma tu mi conosci, io mi dico sempre: Ok, vai.
Ok, vai è la sua frase motivazionale. Ogni volta che deve prepararsi psicologicamente per qualcosa, se la ripete sottovoce e poi va... 

Keith Stuart, La morbidezza degli spigoli 

Evadere dai drammi

Distogliendoci dalla nostra solita dieta mentale fatta di preoccupazioni, frustrazioni, speranze e timori, la compassione sposta la nostra attenzione su qualcosa di più grande e questo ci motiva, ci dà energia. Anche solo il riuscire a evadere dalla prigione dei nostri piccoli drammi quotidiani porta felicità."

Daniel Goleman, La forza del bene

Persone da sopportare

Sa giocare con gli altri, a patto che non interferiscano con quello che vuole fare, e non vogliano parlare troppo. La sua definizione di amicizia potrebbe essere: «persone che  più o meno riesco a sopportare». Il che non mi sembra del tutto assurdo. Abbiamo tutti relazioni simili. 

Keith Stuart, La morbidezza degli spigoli 

mercoledì 19 agosto 2020

Buio intorno

Quando sono solo, il buio intorno a me sì fa molto profondo. Come in una notte di luna nuova. 

Haruki Murakami, La strana biblioteca

Scarpe nuove

Ogni volta che metto delle scarpe nuove, mi ci vuole un po' di tempo per abituarmi al loro suono.

Haruki Murakami, La strana biblioteca 

martedì 18 agosto 2020

Ripetizione degli ornamenti

The secret of success in all ornamemt is the production of a broad general effect by the ripetition of a few simple elements; variety should rather be sought in the arrangement of several portion of a design, than in the multiplicity of a varied forms.

Owen Jones, The grammar of ornament

Intenzione dell'opera d'arte

The pleasure we receive in contemplating the rude attempts at ornament in most savage tribes arises from our appreciation of a difficult accomplished; we are at once charmed by the evidence of intention, and surprised at the simple and ingenious process by which the result is obtained. In fact, what we seek in every work of Art, whether it be humble or pretentious, is the evidence of mind. 

Owen Jones, The grammar of ornament

domenica 16 agosto 2020

Norma di comportamento

La sua norma di comportamento avrebbe voluto fosse questa, tanto nella politica come in qualunque altra cosa: diffidenza tanto dall'entusiasmo, sinonimo di ingenuità, quanto dalla faziosità, sinonimo di insicurezza, debolezza.

Italo Calvino, La giornata di uno scrutatore 

sabato 15 agosto 2020

Conversazioni con Borges

Le conversazioni con Borges, invece, erano ciò che secondo me le conversazioni dovevano sempre essere: riguardavano i libri e i loro ingranaggi, la scoperta di autori che non avevo ancora letto, idee che non mi erano venute in mente o avevo intravisto in modo incerto e sfuggente, ma che nella voce di Borges scintillavano e abbagliavano, rivelando tutto il loro ricco e in qualche modo evidente splendore.

Alberto Manguel, Con Borges

Abituarsi

A tutto ciò di abitua più di quanto non ci si creda. 

Italo Calvino, la giornata di uno scrutatore

giovedì 13 agosto 2020

Realtà sovrasensibili

Per i moderni la conoscenza si basa sulla verifica dei dati attraverso l'esperienza diretta, la critica delle fonti e il controllo razionale dei metodi di indagine.
La cultura medievale, invece, risente fortemente della concezione basata sull'idea platonico-cristiana, espressa da san Paolo, secondo la quale la realtà fenomenica è immagine o simulacro di realtà sovrasensibili e rappresenta la via per la conoscenza del mondo invisibile. 

Lorenzo Proscio, Il bestiario della cattedrale di Anagni 

lunedì 10 agosto 2020

Pro e contro

Ogni cosa ha i suoi pro e i suoi contro, tanto vale fare quella più a portata di mano, senza rimuginarci troppo.

Daria Bignardi, Santa degli impossibili

Dettagli insignificanti

Mi chiedo perché ricordiamo certi dettagli insignificanti e non altri più nobili.

Daria Bignardi, Santa degli impossibili 

domenica 9 agosto 2020

Consapevolezza e pensiero

La consapevolezza non è uguale al pensiero. È una qualità che lo supera, sebbene ne faccia uso, rispettandone la validità e la forza. Può essere considerata come un recipiente che trattiene e incorpora il pensiero, aiutandoci a vedere e a conoscere i nostri pensieri come tali, impedendoci di considerarli come una realtà. 

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Cure per la terra

.... e lui parla della terra e dell'impegno che reclama, le cure da adottare perché il grano cresca sano e le fragole saporite senza bisogno di appestare il terreno di veleni. 

Enrico Brizzi,  Nessuno lo saprà 

martedì 4 agosto 2020

Prima del viaggio

Le riunioni intorno a una carta in scala uno a cinquantamila; i preparativi,  l'acquisto delle provviste e la paura di non farcela; la tenda arrotolata nello zaino e il genere di timore e felicità che, il giorno della partenza, vi guidava verso l'appuntamento. 

Enrico Brizzi,  Nessuno lo saprà 

domenica 2 agosto 2020

Cammino e pensieri

Mentre cammino, penso, e i pensieri più spigolosi si levigano da soli. Per via dell'attrito. È una regola fisica.

Enrico Brizzi, Nessuno lo saprà 

martedì 21 luglio 2020

Da solo

Marco Ulpio Traiano rimase lì, per un momento, da solo. Guardò verso il fronte. L'intera potenza dell'esercito dacico si dispiegava davanti a loro. Forse venticinquemila guerrieri. Era difficile dirlo. Ma il peggio era che quelle non erano tutte le truppe del nemico.

Santiago Posteguillo, Circo Massimo 

sabato 18 luglio 2020

Temperamento

L'eredità genetica ci ha dotati di una serie di talenti emozionali che determinano il nostro temperamento. Ma i circuiti celebrali interessati sono straordinariamente plastici; il temperamento non è destino. 

Daniel Goleman, Intelligenza emotiva

domenica 5 luglio 2020

Sospeso nel dubbio

Soren Kierkegaard offre un utile consiglio ai giovani scettici che si accostano per la prima volta alla filosofia: "Il giovane è un esistente dubitante. Sospeso nel dubbio e senza un punto di appoggio per la vita, cerca la verità - per esistere dentro di essa".

Zadie Smith, Perché scrivere 

sabato 4 luglio 2020

L'esperienza del romanzo

Una grande opera narrativa può obbligati a riconoscere la realtà delle sue affermazioni più strampalate, per quanto possano essere lontane da te. Può anche costringerti ad ammettere la radicale alterità che si annida dentro le cose in apparenza più familiari. 

Zadie Smith, Perché scrivere

lunedì 15 giugno 2020

Confessione di cambiamento

Tua madre è stata la mia fortuna. Sono stato fortunato a incontrarla. 
Lo so papà. 
Tua madre mi ha aiutato a cambiare. 

Benedizione, Kent Haruk

mercoledì 15 aprile 2020

Skinhead

Lei è ben strana. Vede in un barbone un essere superiore, e in uno di quei rapati il diavolo in persona. Non è vera né una cosa né l'altra, mi creda. Nella vita tutto è più normale. 

Alicia Giménez Bartlett, Un bastimento carico di riso

sabato 11 aprile 2020

Credenze

Le credenze non devono essere coerenti per essere accettate.

Zygmunt Bauman, La solitudine del cittadino globale 

domenica 5 aprile 2020

Sensazione di casa

Si rese conto che non era bello andare in giro con la sensazione di non avere casa propria. Non gli era mai capitato di provare una una cosa simile. Non erano le comodità a mancargli, ma qualcosa di molto più astratto. Desiderava avere un
posto dove tornare, sapere di avercelo, poterselo immaginare mentre era seduto al volante. La cosa
fondamentale era il letto.

Alicia Gimènez Bartlett, Vita sentimentale di un camionista 

giovedì 12 marzo 2020

Saturazione

Restai seduto al  volante e affrontai quello che sinora m'ero nascosto. Mi stavo portando a spasso e macinavo miglia e miglia perché non sentivo più, non vedevo più. Avevo superato i miei
limiti di capacità, come uno che continui a metter dentro cibo quando è già pieno. Ero ormai incapace di assimilare quello che mi entrava in corpo attraversongli occhi. Ciascuna montagna mi pareva identica alla precedente. Ho provato la stessa cosa al Prado di Madrid dopo aver guardato cento quadri: l'incapacità, la sazietà di vedere altro.
Era tempo di trovare un posto riparato accanto a un corso d'acqua per riposarsi.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

giovedì 5 marzo 2020

Amicizia con il cane

Il cane non fa storie, non attacca nessuna lagna, annusa l'aria, si passa la lingua sul muso ensis stende come uno zerbino ai miei piedi. La vera chiave dell'amicizia tra le nostre specie è l'assenza della parola nella sua.


Marco Presta, L'allegoria degli angoli

Volerle bene

- Cerca di volerle bene. Volerle bene, non solo amarla. Si può amare una persona e non riuscire a farla felice, per anni. Stalla a sentire, ma davvero, con il cuore. Rinuncia a delle cose, anche importanti, per lei. Io lo so che tu sai farlo, perché sei una brava persona.


Marco Presta, L'allegria degli angoli

mercoledì 4 marzo 2020

Posso farcela

- Pensa che posso farcela? – mi domanda, bianco come una pista da sci.
Ne sono convinto. 
- Ce la farà, - azzardo io.
Lui deglutisce a fatica sembra un poco rinfrancato. Gli è bastata la frase genericamente ottimista di un estraneo per ritrovare un briciolo di fiducia in se stesso. 

Marco Presta, L'allegria degli angoli

martedì 3 marzo 2020

Barra dritta

Un titolo di studio ce l'hai. Qualcosa sai farlo e conoscendoti so che sai farlo bene. Mantieni la barra dritta e stai tranquillo, che il valore viene sempre ricompensato.

Marco Presta, L'allegria degli angoli 

venerdì 28 febbraio 2020

Perdersi

Quando pratichiamo la meditazione, in realtà riconosciamo che in quel momento stiamo percorrendo il cammino della vita, in questo e in ogni momento che viviamo. È più corretto interpretare la meditazione come «modalità» che come tecnica. È un Modo di Essere, un Modo di Vivere, un Modo di Ascoltare, un Modo di Percorrere il cammino della vita, in armonia con le cose cosi come sono.
Questo vuol dire ammettere in parte che a volte, spesso in momenti assai decisivi, non si ha veramente idea di dove si stia andando o persino di quale sia il cammino. 

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Disposti a collaborare

Ma se la meditazione deve funzionare noi, dobbiamo essere disposti a collaborare ad affrontare quando occorre il buio e la disperazione, ripetutamente se necessario, senza sfuggirgli o neutralizzando nei mille modi che sappiamo inventare per evitare l'inevitabile.

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Secchio dopo secchio

Nel buddismo, lo strumento per compiere il lavoro di sviluppo interiore è la meditazione. Anche nelle favole, per arrivare all'uomo che si trova sotto lo stagno occorre togliere l'acqua secchio dopo secchio, un lavoro ripetitivo esteso nel tempo; non vi è nulla di entusiasmante nello svuotare uno stagno, lavorare presso un forno iscandescente o nelle vigne battute dal sole, giorno per giorno, anno dopo anno. Ma un lavoro interiore di questo genere, inteso a prendere coscienza della propria psiche è di per sé un'iniziazione, un processo di tempratura che di solito implica una sorta di fervore. Occorre disciplina per tollerare il fervore, per perseverare. Ma il risultato sarà padronanza, perdita dell'ingenuità, raggiungimento di un ordine interiore che non si può ottenere senza la disciplina, il fervore, la discesa nella parte più oscura di noi stessi e la paura. Persino le sconfitte spirituali che subiremo serviranno a temprarci.

Jon Kabat Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

martedì 25 febbraio 2020

Importanza dei dettagli

Da ragazzino volevo fare il poliziotto della stradale. Non per la motocicletta o per la pistola, però. Mi piacevano gli stivali alti, quei gambali stretti e lucidi. Li avessero portati gli operai dello spurgo fogne, forse avrei voluto fare quello. I dettagli mi hanno sempre fregato, mi sono stati fatali più di una volta, come a quel tale che, inseguito da un killer, si fermò a controllare se gli erano rimasti gli spinaci in mezzo ai denti.

Marco Presta, L'allegria degli angoli

lunedì 17 febbraio 2020

Francis Bacon

Lucian Freud, suo collega, amico e compagno di avventure, racconta che Francis sa solo affidarsi all'intuizione: è completamente privo di formazione accademica, non sa disegnare, ma è talmente brillante da scovare un linguaggio personale molto convincente.
È sicuro che nel momento in cui viene elaborata una storia in un dipinto, si insinua la noia: la storia sovrasta la pittura.
Quindi non facciamoci troppe domande davanti ai suoi quadri, non cerchiamo un racconto che non esiste, lasciamo che le forme ci irretiscano e ci trascinino sul ring dove si muovono le figure. Un cane pronto all'attacco, un corpo nudo rovesciato su un divano, due uomini avvinghiati o un gentleman in preda al panico. Sono il frutto di frammenti di immagini che Bacon intreccia per generare nuove tensioni impreviste.

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

La bellezza può salvare il mondo?

Si ritrovano in una città devastata, senza un soldo in tasca, con la sola voglia di raccontare i propri sogni e trovare una risposta a tante domande. Esiste un futuro per noi? Che senso ha vivere in questa città così violenta? La bellezza può davvero salvare il mondo? Sono gli interrogativi che si pongono anche i loro amici poeti, i romanzieri che hanno letto Heiddeger e Sartre, gli enigmi che questi artisti in erba condividono con gli esiatenzialisti.

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

Scuola di Londra

Benvenuti a Londra, capitale delle contraddizioni, dove l'arte ci svela il lato oscuro e noi non possiamo fare a meno di guardarlo. 

Costantino D'Orazio, Bacon e Freud

domenica 16 febbraio 2020

Parola e abisso

Quando trovo
in questo mio silenzio
una parola
scavata è nella mia vita
come un abisso

Giuseppe Ungaretti

sabato 15 febbraio 2020

Ritrovo a Santa Maria Novella

Accadde che un martedì mattina nella venerabile chiesa di Santa Maria Novella si ritrovassero sette ragazze a assistere con pochissimi altri all'offizio divino, tutte vestite a lutto come andava a pennello in un tempo tanto funebre. Fra di loro c'erano legami di amicizia o di buon vicinato o di parentela, nessuna che avesse compiuto i ventotto anni né fosse minore di diciotto, tutte di spiccata intelligenza, perbene e di e fattezze, costumi impeccabili e mirabile integrità di carattere. 

Boccaccio, Decamerone (riscritto da Aldo Busi)

Principi nei momenti difficili

Devo aver cura di me stessa. Più sono sola, senza amici, senza appoggio e più devo rispettarmi.
Voglio osservare le leggi di Dio, sancite dagli uomini, voglio serbare i principii imparati quando ero sana e non pazza come ora.
Le leggi e i principii ci sono stati dati per preservarci dalle tentazioni, per i momenti come questi, quando il cuore e l'anima si ribellano contro la loro severità. Sono rigorosi, ma non debbono esser violati. Se potessi infrangerli a
piacere, qual valore avrebbero?
Hanno un valore, l'ho sempre creduto e se ora non lo credo, si è perché sono pazza, perché nelle vene mi corre il fuoco, perché il cuore batte da scoppiare. Le idee preconcette, le risoluzioni prese in passato, ecco il sol terreno fermo sul quale ora posso
posare il piede.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Nati per soffrire

Siamo nati per soffrire e lottare, voi come io.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

venerdì 14 febbraio 2020

Sistemi chiusi

Non rivelare tutto  quello che sai», mi hanno detto, «cerca di restare sempre un passo avanti agli altri, perché, nel tuo campo, fornire un vantaggio competitivo metterebbe i concorrenti in condizione di rubarti una bella fetta di mercato».
Bene, io credo che sia proprio ragionando in questo modo che si finisce per impoverire una disciplina fino a quando non ne rimane traccia. Pensa all'Unione Sovietica ai tempi della guerra fredda: era un sistema chiuso verso l'esterno, sia a livello economico che sociale. Una cosa che ho imparato da sociologo è che tutti i sistemi chiusi prima o poi implodono, esattamente come è successo per l'URSS che si è dissolta nell'aria un bel giorno, come una bolla di sapone. No grazie, non m'interessa tenermi alcun vantaggio competitivo. 

Francesco Margherita, Manuale di SEO Gaedening

mercoledì 12 febbraio 2020

Passati per la tomba

Non vi parlo più secondo l'uso e le convenzioni sociali, non vi parlo come un essere mortale; è il mio spirito che si rivolge al vostro spirito, come se tutti e due, dopo esser passati per la tomba, stessimo ai piedi di Dio eguali, come siamo.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Separazione

Vi ho conosciuto signor Rochester, e sono colpita d terrore e di angoscia pensando che debbo lasciarvi per sempre. Vedo la necessità della separazione, che mi si presenta come la necessità della morte.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

martedì 11 febbraio 2020

Criterio e sentimento

Il sentimento senza il criterio è una bevanda insipida, ma il criterio senza sentimento è troppo amaro e troppo aspro perché l'uomo possa
inghiottirlo.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Regolarità delle occupazioni

Pareva che non sentisse il desiderio di parlare né di veder gente; era felice a modo suo e nulla l"annoiava tanto quanto una circostanza qualsiasi che le impedisse di mantenere la.regolarita delle sue occupazioni. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

lunedì 10 febbraio 2020

Speranze per l'avvenire

- Allora quale speranza segreta vi sostiene e vi mormora all'orecchio le belle promesse dell'avvenire?

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

domenica 9 febbraio 2020

Capitalismo della sorveglianza

Se il capitalismo di Karl Marx si cibava di forza lavoro, se la sua materia prima era la classe operaia, il capitalsmo della sorveglianza si ciba «di ogni aspetto della vita umana». E la sua materia prima siamo, semplicemente, noi: le nostre fotografie, i nostri commenti, i nostri
viaggi, i nostri amici, le nostre idiosincrasie, le nostre paure, i nostri desideri, le nostre condivisioni, i nostri
like. L'analogia è fertile, quindi conviene spingerla più avanti: se il capitalismo industriale ha portato alla distruzione dell'ambiente che oggi cerchiamo malamente di fronteggiare, il capitalismo della sorveglianza minaccia di distruggere niente meno che la nostra libertà.

Paolo Giordano, No non mi piace, La lettura

sabato 8 febbraio 2020

Giudizi a ruota libera

ll nostro pensiero condiziona la totalità dell'esperienza ma il più delle volte tende a essere scarsamente accurato. Solitamente si tratta opinioni personali disinformate, di reazioni e pregiudizi fondati su conoscenze limitate e influenzate innanzitutto da condizionamenti passati. Tuttavia, se non riconosciuto e identificato come pesantemene ipotecato dal passato, il nostro pensiero può impedirci di veder
chiaro nel presente. Ci culliamo nell'illusione di sapere che cosa vediamo e percepiamo e distribuiamo giudizi a ruota libera su tutto.
La familiarità con questo schema profondamente radicato e la sua attenta osservazione possono condurre a maggiore ricettività e accettazione scevre da giudizi.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

venerdì 7 febbraio 2020

Pazienza

La pazienza è un'alternativa onnipresente all'endemica irrequietezza e insofferenza della mente. Scalfite la superficie dell'impazienza e al di sotto, a una profondità variabile, troverete la rabbia. Si tratta di una intolleranza così forte nei confronti della realtà che si finisce per addossarne la colpa a qualcuno (spesso a se stessi) o a qualcosa.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Lasciare che le cose seguano il proprio corso

Non-agire non sottintende indolenza o passività. Al contrario. Occorre grande coraggio ed energia per coltivare il non-agire sia nello stato di quiete sia di attività. E non è facile nemmeno trovare un po' di tempo da dedicarvi, se consideriamo il gran numero di incom-
benze che solitamente riempiono la nostra vita quotidiana.
Ma il non-agire non deve essere d'impedimento per coloro che sono convinti di dover sempre portare a termine i propri compiti. Potrebbero scoprire di svolgerli meglio praticando il non-agire. Non-agire significa semplicemente lasciare che le cose seguano il proprio corso e si svolgano a loro modo. Può richiedere un'enorme applicazione, ma si tratta di uno sforzo piacevole, sapiente, senza fatica, di un agire senza artefice», coltivato nel corso di un'intera vita.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Non agire e processo creativo

L'unico modo per realizzare qualcosa di valido è fa sì che provenga dal non-agire, senza preoccuparsi se sarà utile o meno. Altrimenti l'autocoinvolgimento e l'avidità possono insinuarsi e distorcere il rapporto col lavoro o il lavoro stesso, rendendolo inconcludente, condizionato, impuro e in definitiva non del tutto soddisfacente, anche se ben riuscito. Tutti gli scienziati conoscono questo stato mentale e mettono in guardia perché inibisce il processo creativo e distorce le capacità personali di vedere con chiarezza le connessioni. 

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Seduto sulla soglia di casa

Thoreau aveva l'abitudine di starsene seduto per ore sulla soglia di casa, osservando, ascoltando, mentre il sole attraversava il cielo e luci e ombre mutavano impercettibilmente.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Genio

Si dice che il genio ha coscienza del proprio valore. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

martedì 4 febbraio 2020

Leggi speciali

Le combinazioni e le circostanze eccezionali richiedono leggi speciali.
È una massima pericolosa, signore; perché è facile abusarne.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Accettare per denaro

Sono certa di non confondere mai la mancanza di forma con l'impertinenza. Mi piace la prima di quelle cose; in quanto all'altra, nessuna creatura libera può tollerarlo, neppure per denaro. 
Errore! La maggior parte delle creature libere accettano tutto per il denaro. Vi consiglio di non proclamare giudizi generosi di cui non potete giudicare l'esattezza. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

lunedì 3 febbraio 2020

Pittura tra ideale e opera

Dipingevate per molte ore al giorno?
Era nel tempo delle vacanze e non avevo nulla da fare. Mi ci mettevo la mattina e vi restavo fino alla sera. La lunghezza delle giornate favoriva la mia inclinazione. 
Ed eravate contenta del risultato dei vostri lavori ardenti?
Punto. Anzi soffrivo per il contrasto che vi era fra l'ideale e l'opera, e mi sentivo impotente a dar forma alle immagini della mia mente.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

domenica 2 febbraio 2020

Onde

You can't stop the waves but you can learn to surf

sabato 1 febbraio 2020

Svincolarsi dalla corrente

Troppo frequentemente le nostre azioni sono inconsulte, intraprese senza riflessione, dettate da impulsi e pensieri del tutto consueti che passano per la mente come un fiume impetuoso o con la violenza di una cascata. Veniamo travolti dalla corrente che finisce col sommergere la nostra vita portandoci dove forse non intendiamo andare, senza neppure essere coscienti della direzione.
Meditazione significa imparare a svincolarsi dalla corrente, sedere sulla sua sponda, ascoltarla, trarne insegnamento e poi sfruttame le energie per farci guidare anziché dominare. Questo processo non si svolge magicamente da solo. Richiede energia

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Pensiamo ininterrottamente

Tendiamo a trascurare particolarmente il fatto che virtualmente pensiamo ininterrottamente. Il flusso incessante di pensieri che emana dalla nostra mente ci lascia scarsissimi momenti di sollievo interiore.

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Privilegiare il futuro

L'abitudine d'ignorare la realtà attuale privilegiando i momenti futuri conduce direttamente a una totale mancanza di attenzione per la quotidianità in cui siamo coinvolti. A questo si aggiunge una mancanza di lucidità e di comprensione di come la nostra mente condiziona le nostre percezioni e azioni. Essa limita drasticamente la nostra concezione della persona come tale, dei rapporti reciproci e del mondo che ci circonda. 

Jon Kabat-Zin, Dovunque tu vada ci sei già 

Non è così

Ci accade di dare inconsciamente per scontato che ció che pensiamo--idee e opinioni coltivate in un determinato momento costituiscano la «verità» su quanto esiste «là fuori» nel mondo e «qui dentro» nella nostra mente. Il più delle volte non è proprio cosi.

Jon Kabat-Zin, Dovunque vada ci sei già 

venerdì 31 gennaio 2020

Riposo azione

Il riposo non fa gli uomini felici; occorre loro l'azione è se non possono esercitarla, la creano.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

Osservare un carattere

Vi è certa gente che pare non creda si possa osservare e studiare un carattere.

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

mercoledì 29 gennaio 2020

Desinare d'erbe

Salomone ha avuto ragione di dire: "Val meglio un desinare d'erbe, che un bove nella stalla e l'odio."

Charlotte Bronte, Jane Eyre 

martedì 28 gennaio 2020

Punti di vista differenti

Sentivo che Elena Burns considerava ogni  cosa alla luce di una fiammata invisibile a me. Poteva darsi che ella avesse ragione, ma non ero disposta ad approfondire quella faccenda.

Charlotte Bronte, Jane Eyre

Incertezza

Io passavo il tempo a esaminare e a pensare; ma le mie riflessioni erano troppo vaghe e troppo spesso interrotte per poter essere riferite.
Sapevo appena dov'ero. 
Gateshead e la mia vita passata fluttuavano dietro a me ad una distanza incommensurabile; il presente era vago e strano, e sul futuro non potevo far pronostici. 

Charlotte Bronte, Jane Eyre

martedì 21 gennaio 2020

Storia

Ma cos'è mai la storia, diceva spesso don Ferrante, senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

lunedì 20 gennaio 2020

Intendersi

Il contadino che non sa scrivere, e che avrebbe bisogno di scrivere, si rivolge a uno che conosca quell'arte, scegliendolo, per quanto può, tra quelli della sua condizione, perché degli altri si perita, o si fida poco; l'informa, con più o meno ordine e chiarezza, degli antecedenti: e gli espone, nella stessa maniera, la cosa da mettere in carta. Il letterato, parte intende, parte fraintende, dà qualche consiglio, propone qualche cambiamento, dice: lasciate fare a me; piglia la penna, mette come può in forma letteraria i pensieri dell'altro, li corregge, li migliora, carica la mano, oppure smorza, lascia anche fuori, secondo gli pare che torni meglio alla cosa: perché, non c'è rimedio, chi ne sa più degli altri non vuol essere strumento materiale nelle loro mani; e quando entra negli affari altrui, vuol anche fargli andare un po' a modo suo. 
Con tutto ciò, al letterato suddetto non gli riesce sempre di dire tutto quel che vorrebbe; qualche volta gli accade di dire tutt'altro: accade anche a noi altri, che scriviamo per la stampa. Quando la lettera così composta arriva alle mani del corrispondente, che anche lui non abbia pratica dell'abbiccì, la porta a un altro dotto di quel calibro, il quale gliela legge e gliela spiega. Nascono delle questioni sul modo d'intendere; perché l'interessato, fondandosi sulla cognizione de' fatti antecedenti, pretende che certe parole voglian dire una cosa; il lettore, stando alla pratica che ha della composizione, pretende che ne vogliano dire un'altra. Finalmente bisogna che chi non sa si metta nelle mani di chi sa, e dia a lui l'incarico della risposta: la quale, fatta sul gusto della proposta, va poi soggetta a un'interpretazione simile. Che se, per di più, il soggetto della corrispondenza è un po' geloso; se c'entrano affari segreti, che non si vorrebbero lasciar capire a un terzo, caso mai che la lettera andasse persa; se, per questo riguardo, c'è stata anche l'intenzione positiva di non dir le cose affatto chiare.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Iniquità e credulità

Non sapevate che, se l'uomo promette troppo spesso più che non sia per mantenere, minaccia anche non di rado, più non s'attenti poi di che commettere? Non sapevate che l'iniquità non si fonda soltanto sulle sue forze, ma anche sulla credulità altrui?

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

sabato 18 gennaio 2020

Fantoccio di sé stesso

Il berretto da cuoco, sissignore! E sbatta le uova! Lei crede, con codeste uova che sbatte, di non aver poi altro per le mani? Sta fresco! Ha da rappresentare il guscio delle uova che sbatte! 
Gli Attori torneranno a ridere e si metteranno a far commenti tra loro ironicamente. 
Silenzio! E prestino ascolto quando spiego! 
Rivolgendosi di nuovo al Primo Attore: 
Sissignore, il guscio: vale a dire la vuota forma della ragione, senza il pieno dell'istinto che è cieco! Lei è la ragione, e sua moglie l'istinto: in un giuoco di parti assegnate, per cui lei che rappresenta la sua parte è volutamente il fantoccio di se stesso.

Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca di autore

Capacità di identificarsi

II cavaliere Charles Auguste Dupin, l'investigatore di Poe, poneva a precetto di ogni investigazione la capacità di identificarsi, immedesimarsi. Precetto
valido, assolutamente anche al di fuori di quel genere letterario denominato «poliziesco».

Leonardo Sciascia, L'affaire Moro 

Il dramma è tutto qui

Il dramma per me è tutto qui, signore: nella coscienza che ho, che ciascuno di noi — veda— si crede «uno» ma è vero: è «tanti», signore, «tanti», secondo tutte le possibilità d'essere che sono in noi: «uno» con questo, «uno» con quello — diversissimi! E con l'illusione, intanto, d'esser sempre «uno per tutti», e sempre «quest'uno» che ci crediamo, in ogni nostro atto. Non è vero! non è vero!

Luigi Pirandello, Sei personaggi in cerca d'autore 

Pietrificata ideologia

...bisogna dire del nemico, dei carcerieri. E principalmente riconoscere a questo nemico, a  questicarcerieri, un'etica che
appunto si potrebbe dire carceraria: maturata sulla lettura - o sul sentito dire dei testi di Foucault o foucaultiani (anche se di una simile etica o di un
simile formalismo si possono reperire esempi più rozzi nel brigantaggio meridionale politico o non). Figli, nipoti pronipoti del comunismo stalinista, gli uomini delle Brigate rosse hanno però
respirato la polemica del «sorvegliare e punire» e introdotta questa esile vena libertaria nella loro pietrificata ideologia. 

Leonardo Sciascia, L"affaire Moro

giovedì 16 gennaio 2020

Disciplina

- Oh, che disciplina è codesta, interruppe ancora sorridendo Federigo, - che i soldati esortino il generale ad aver paura? -

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

mercoledì 15 gennaio 2020

Passione

La passione, come un cavallo divenuto tutt'a un tratto restìo per un'ombra, non voleva più andare avanti.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Provvidenza

E poi la Provvidenza m'ha aiutato finora; m'aiutera anche per l'avvenire.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Strada dell'iniquità

La strada dell'iniquità, dice qui il manoscritto, è larga; ma questo non vuol dire che sia comoda: ha i suoi buoni intoppi, i suoi passi scabrosi; è noiosa la sua parte, e faticosa, benché vada all'ingiù.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Portato dal vento?

Chi vedendo in un campo mal coltivato un erbaccia, per esempio un bel lapazio, volesse proprio sapere se sia venuto da un seme maturo nel campo stesso, o portatovi dal vento, o lasciatovi cader da un uccello, per quanto ci pensasse , non ne verrebbe mai a una conclusione.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi

Allontanare il fuoco dalla paglia.

Allontanare il fuoco dalla paglia. Alle volte in soggetto che in un luogo non fa bene, o che può esser causa di qualche inconveniente, riesce a meraviglia in un altro.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Curar più punti

Alle volte è meglio avere a che fare con uno che sia sopra molti individui che con un solo di questi, il quale non vede che la sua causa, non sente che la sua passione, non cura che il suo punto; mentre l'altro vede in un tratto cento relazioni, cento conseguenze, cento interessi, conto cose da scansare, cento cose da salvare. È si può quindi prendere da cento parti.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Dio da mettere in campo

Dio, Dio - interruppe l'innominato: - sempre Dio: coloro che non possono difendersi da sé, che non hanno la forza, sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli avessero parlato.

Alessandro manzoni, I promessi sposi 

lunedì 13 gennaio 2020

Mitragliatrice

Devi essere una mitragliatrice figliolo, devi essere come quello che mangiava fulmini e cacava i tuoni, capito?

Rocky 

venerdì 10 gennaio 2020

Servizio al prossimo

Una mano lava l'altra e tutt'e due lavano  il viso. Non siamo obbligati a far servizio al prossimo?

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

giovedì 9 gennaio 2020

Capire un malvagio

Non c'è niente di più facile che condannare un malvagio, niente di più difficile che capirlo.

Fedor Dostoevskij 

Menzogna enorme

"Se dici una menzogna enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà."

JOSEPH GOEBBELS 

Popolarità?

L'uomo era gradito alla moltitudine, per quella tariffa di sua invenzione così favorevole a' compratori, e per quel suo eroico star duro contro ogni ragionamento in contrario.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Tumulti popolari

Ne' tumulti popolari c'è sempre un certo numero d'uomini che, o per un riscaldamento di passione, o per una persuasione fanatica, o per un disegno scellerato, o per un maledetto gusto del soqquadro, fanno di tutto per ispinger le cose al peggio; propongono, promovono i più spietati consigli, soffian nel fuoco ogni volta che principia a  illanguidire: non è mai troppo per costoro; non voterebbero che il tumulto avesse né fine né misura. 

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

mercoledì 8 gennaio 2020

Guazzabuglio del cuore

Così fatto è questo guazzabuglio del cuore umano.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi, Cap X

lunedì 6 gennaio 2020

Addio monti

Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti. Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi