La scena teatrale: il luogo più importante della comunicazione di massa in Atene al pari dell'assemblea, ma forse più affollato e frequentato. All'assemblea ormai regnava un certo assenteismo, nelle grandi occasioni si arrivava a cinquemila persone, ma nella routine molto meno. A teatro una volta Platone parla di trentamila spettatori. Lì si forgiava la coscienza della città, attraverso una forma d'arte controllata, certo, dallo Stato, ma attraverso cui si esprimevano anche, e sempre più spesso negli anni critici della giovinezza di Platone, autori che sottilmente, proprio attraverso il teatro, mettevano in discussione i fondamenti della città.
Luciano Canfora, Un mestiere pericoloso
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