mercoledì 21 novembre 2018

Soldato alla frontiera

Ciò che importava per Fitzgerald, in letteratura, era la fatica: il lavoro ben fatto e fatto per amore dell'arte», lo sforzo testardo e prolungato. La sua era «una tremenda lotta, una tremenda lotta nervosa, un tremendo sacrificio». Questo sacrificio aveva bisogno di probità, responsabilità, coscienza, senso del dovere, giudizio, volontà, precisione. Forse, da giovane, era stato una farfalla con le ali coperte di polvere iridescente. Poi diventò un soldato, perché «le condizioni di una vita artisticamente creativa sono così ardue, che ad esse posso paragonare soltanto i dovéri di un soldato in tempo di guerra». Come aveva detto Kierkegaard, un artista è «un soldato alla frontiera», che lotta giorno e notte «non contro i Tartari e gli Sciti, ma contro le orde selvagge di una melanconia essenziale».

Pietro Citati, La morte della farfalla 

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