Il dottor Rubicundo Loachamín, il dentista, leniva i dolori dei suoi pazienti con una curiosa sorta di anestesia orale.
«Ti fa male?» chiedeva.
I pazienti, aggrappati ai braccioli della poltrona, rispondevano spalancando smisuratamente gli occhi e sudando a fiumi. Alcuni volevano togliersi dalla bocca le mani insolenti del dentista per rispondergli con un insulto adeguato, ma le loro intenzioni si scontravano con le braccia robuste e la voce autoritaria dell'odontoiatra.
"Sta' fermo, cazzo! Via le mani! Lo so che fa male. E di chi è la colpa? Vediamo un po'. Mia? No. E del Governo! Ficcatelo bene nella zucca. È colpa del Governo
se hai i denti marci. È colpa del Governo se ti fa male."
Allora assentivano afflitti, chiudendo gli occhi o annuendo leggermente.
Luisa Spulveda, Il vecchio che leggeva romanzi d'amore
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