Ma frena Achille, la tua ira, non essere spietato,
perfino gli dèi possono placarsi.
Essi hanno tanta più virtù, onore e potere,
eppure con sacrifici e con suppliche devote, con libagioni e incensi,
gli uomini li impietosiscono, pregando per chi sia stato violento e colpevole.
E infatti le Preghiere sono figlie del potente Zeus:
zoppe, vecchie e cieche, inseguono sempre la Colpa;
la Colpa, invece, è forte e veloce,
perciò le sorpassa tutte e le previene dappertutto
e rovina gli uomini,
mentre esse, alle sue spalle, portano rimedio.
Se qualcuno avrà rispetto per le figlie di Zeus che gli passano accanto,
quelle lo favoriranno, e se prega lo ascolteranno;
se invece qualcuno vi si oppone e continua a rifiutarle
quelle vanno da Zeus figlio di Crono
e lo pregano perché la Colpa lo perseguiti e lo distrugga.
Perciò, Achille, cerca anche tu di rispettare le ancelle di Zeus,
il cui potere ha già piegato tanti valorosi.
Omero, Iliade, traduzione di Dora Marinari - Libro Nono
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