In Aspettando Godot, nella conversazione si risolve effettivamente tutto il dramma: il dialogo non conduce mai all'azione ed è interrotto soltanto da singole scenette che hanno il carattere di "numeri"attorali. Ma la conversazione si dichiara come un vuoto conversare, un succedersi di frasi per passare il tempo, per ingannare l'attesa in cui consiste l'essenza della pièce stessa. I due protagonisti aspettano, e colmano il vuoto dell'attesa - e della vita attraverso una conversazione che ha continuamente bisogno di trovare un motivo, un pretesto, per proseguire; e che continuamente si esaurisce per proporre il problema centrale, aspettare Godot.
Non c'è una trama, non c'è una vicenda: ma c'è un miracolo di coincidenza tra forma e contenuto. Gli spettatori, di fronte a una pièce con al centro l'atto dell'attendere, si riconoscono in quell'attesa: l'attesa di qualcuno che non verrà diventa la forma attraverso cuu si rivela il significato dell'esistenza.
Paolo Bertinetti, Introduzione al Teatro di Beckett
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