martedì 11 settembre 2018

Populismo

Mi presento. Sono un matematico, specializzato in proiezioni di mercato e statistica. Mi avevano chiamato per un discorso sulla curva del plusvalore riferita agli investinenti a medio e lungo termine, Ma se qualcuno di voi ha la forza o la voglia di andarsela a leggere, la può trovare su "Mercato 2000" in edicola la prossima settimana. Invece a voi, a questa platea sfatta dalla noia, volevo dire altro. A me rimane poco da vivere e mi sono reso conto che ci hano preso in giro. A tutti.
La sala fu percorsa da una scossa rivitalizzante. Tutti guardavano il
vecchio.
- Nel nome del profitto, ci hanno spolpato. Nel nome del profitto si sono commesse le più nefande atrocità Se una cosa porta profitto viene presa in considerazione. Altrimenti no. E questa la chiamate democrazia? Un paese dove un medico al quale ci rivolgiamo spaventati, pregandolo in ginocchio di salvare la vita ai nostri cari, o un insegnante che educa i nostri figli guadagnano un millesimo rispetto
a un sarto che veste una banda di anoressiche, non è un paese
democratico. Un ricercatore in Italia, che perde la sua vita per rintracciare un virus o una cura per l'umanità, guadagna la metà di una bostess il cui unico compito è portarci il caffè o un succo di frutta. Perche? Per il profitto! E non si spende più una parola sulla dignità umana, sui valori. I valori fanno una democrazia, non i profitti! Non bisogna guardare il profitto. Guardatevi, anzi guardiamoci. Ci hanno
massificato. Omogeneizzato. Omogeneizzare gli esseri umani è
orrendo. E questo paese, nel nome di una falsa democrazia e del
profitto, ci ha omogeneizzati tutti. E al minimo comun denominatore. Al minimo, giù, in basso. Non siamo tutti uguali! Il voto di un eminente
professore, di un nobel, di un architetto di fama mondiale, di un luminare, di un grande giornalista non può avere lo stesso valore di quello di una specie di uomo di Neanderthal che passa tutta la giornata al bar o che ruba stereo dalle macchine, o di un commerciante che non paga le tasse, o di un demente che la domenica sfonda i treni perche la sua squadra del cuore ha perso. No! Quelli dovrebbero votare sei, cento, mille volte. Questi neanche una. O solo una, se non hanno pendenze giudiziarie. Quelli dovrebbero guidare il paese, questi neanche dovrebbero essere interpellati. Questa non è democrazia. È populismo! E poi cosa si fa? Tutti a succhiare così indecentemente dalle mammelle avvizzite di questo ente. Questa è pornografia, è orrendo, è mostruoso. Avete creato in mostro e non lo sapete, non lo volete e non lo potete più gestire. Be', la mia opinione dopo sessant'anni di studi, dottorati, ricerche nelle tredici più grandi università del mondo, è una sola ed è molto semplice: andatevela tutti a prendere nel culo!

Antonio Manzini, La giostra dei criceti

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