Nel progetto OCSE sulla cosiddetta literacy, la «competenza di lettura» è definita come la capacità di interagire con l'informazione scritta per poter sviluppare le proprie conoscenze e potenzialità e svolgere nella società un ruolo attivo. Un ruolo che, allo stato
attuale, appare fuori portata per molti dei nostri ragazzi. Proprio i dati OCSE, infatti, ci dicono che un terzo di loro non è in grado di capire fino in fondo cosa c'è scritto in un articolo di giornale.
E allora la questione non è rimpiangere il
passato, perché un'età dell'oro in cui tutti
scrivevano (o parlavano) bene non c'è mai stata. La questione è un'altra: cosa si è fatto negli ultimi anni per risolvere questa situazione? Troppo poco. E non
parlo soltanto dei tagli all'istruzione e alla ricerca. Parlo di quell'atteggiamento per cui, invece di lavorare sull'innalzamento delle competenze
linguistiche degli italiani, si è preferito abbassare il livello - linguistico e non solo - di tutto il resto. Del dibattito politico, della televisione, dell'intrattenimento.
Giuseppe Antonelli, Un italiano vero. La lingua in cui viviamo
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