I muscoli le si irrigidirono, sembrava di toccare una pietra scaldata dal sole. « Tutti devono sentirsi superiori a qualcuno, » disse. « Ma è buona abitudine darne una piccola prova prima di esercitare questo privilegio. »
« Non ho intenzione di paragonarmi a te. O a Berman. E poi, non mi sento affatto superiore. Vogliamo cose diverse, noi. » «Non vuoi far soldi? » « I miei progetti non arrivano così lontano. » « È proprio questo che si capisce dai tuoi racconti. È come se li avessi scritti senza sapere la fine. Be', te lo dirò io: è meglio che tu pensi a far soldi. Hai un'immaginazione troppo di lusso. Non ci sarà molta gente nella vita disposta a comperarti le uccelliere. » « Scusami. »
« Se mi picchi, te ne pentirai. Volevi picchiarmi un minuto fa, l'ho capito dalla tua mano, e lo desideri anche adesso. »
Lo desideravo, infatti, con tutte le mie forze; la mano e il cuore mi tremavano mentre riavvitavo il tappo della boccetta dell'olio. « Oh, no, non credo che me ne pentirei. Mi dispiace soltanto che tu abbia sprecato il tuo denaro per me: Rusty Trawler è un sistema troppo duro per guadagnarlo. » Si mise a sedere sulla branda, il viso, i seni nudi di un azzurro gelido alla luce della lampada al quarzo. « Ti ci vorrebbero quattro secondi per andare da lì alla porta. Te ne darò due. »
Truman Capote, Colazione da Tiffany
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