Se lui leggeva romanzi, era perché in essi trovava le migliori descrizioni della natura umana. Gli scrittori che prediligeva non tendevano a far credere che il comportamento umano, foss'anche il peggiore, potesse cambiare. Potevano disapprovare moralmente questo o quel personaggio, ma i romanzieri non cambiavano il mondo; raccontavano soltanto delle storie che erano più belle di quelle che si ascoltano di solito; e i più bravi raccontavano storie su personaggi credibili. I romanzi che piacevano a Harry erano storie complesse su gente reale.
John Irving, Vedova per un anno
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