L'antifragilità va al di là della resilienza e della robustezza. Ciò che è resiliente resiste agli shock e rimane identico a se stesso; l'antifragile migliora. Questa qualità è alla base di tutto ciò che muta nel tempo: l'evoluzione, la cultura, le idee, le rivoluzioni, i sistemi politici, l'innovazione tecnologica, il successo culturale ed economico, la sopravvivenza delle aziende, le buone ricette (per esempio il brodo di pollo o la bistecca alla tartara con un goccio di cognac), lo sviluppo di città, civiltà, sistemi giuridici....
L'antifragile ama il caso e l'incertezza, il che significa anche, ed è fondamentale, che ama l'errore, o perlomeno un certo tipo di errori. L'antifragilità possiede la singolare caratteristica di consentirci di
affrontare l'ignoto, di fare le cose senza comprenderle e di farle bene. Permettete che mi spinga più in là: grazie all'antifragilità siamo molto più bravi a fare che a pensare. Preferirei senz'altro essere stupido e antifragile che intelligente e fragile.
Antifragile, Nassim Nicholas Taleb
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