lunedì 30 aprile 2018

Il pianto di Traiano

Non appena giunto a Caraci, l'imperatore stremato era andato a sedersi sulla ghiaia, a contemplare le torbide acque del Golfo Persico. Si era ancora all'epoca in cui non dubitava della vittoria; eppure, per la prima volta, fu sopraffatto dall'immensità del mondo, dal terrore della vecchiaia, da quella dei limiti che ci rinserrano tutti. Grosse lacrime rigarono il volto di quell'uomo che si credeva incapace di piangere. L'imperatore, che aveva portato le aquile romane su lidi inesplorati fino a quel giorno, comprese che non si sarebbe imbarcato mai su quel mare tanto vagheaggiato: l'India, la Battriana, tutto l'Oriente oscuro di cui s'era inebriato a distanza sarebbe restato per lui un nome, una visione.

Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar

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