mercoledì 25 aprile 2018

L'ira di Achille

Uomo senza vergogna, assetato di guadagno,
quale dei Greci potrà più seguirti e obbedirti
nell'affrontare una spedizione, o nel combattere contro i nemici?
lo non sono venuto a combattere qui a causa dei Troiani
che non hanno colpe verso di me:
essi non hanno mai rubato le mie vacche o i miei cavalli,
né hanno mai distrutto i raccolti dentro Ftia, ricca di uomini e di beni,
perché ci separano tanti monti ombrosi e il mare risonante.
Noi abbiamo seguito te, spudorato,
per farti piacere, per vendicare contro i Troiani
l'onore di Menelao insieme col tuo, cane affamato!
Ma tu di queste cose non ti commuovi e non ti curi,
e proprio tu minacci di strapparmi la ricompensa per cui ho tanto lottato,
e che mi hanno dato i combattenti greci.
Mai ottengo una ricompensa pari alla tua
se i Greci espugnano una popolosa città troiana:
il più, nella battaglia tumultuosa, lo fanno le mie braccia,
ma quando si divide il bottino
la tua ricompensa è sempre maggiore,
e io ne porto sulle navi una più misera, pagata cara,
dopo essermi sfinito nel combattimento.
Ora me ne vado a Ftia,
perché è molto meglio che io torni a casa con le mie navi ricurve,
e non voglio restar qui umiliato,
raccogliendo beni e ricchezze per te.

Iliade di Omero - Marinari, Capo, Cantarella 

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