Quando il mondo ebbe inizio e Giano tornò ad avere l’aspetto di un dio, poco a poco, si narra, apparvero ovunque le fonti, i laghi, i fiumi, le valli e i monti coperti di boschi. Apparvero pesci nell’acqua, animali sui prati e nelle foreste, uccelli nell’aria. Solo in ultimo fece il suo ingresso l’essere umano. Forse fu in quel momento che Giano si guardò intorno e scelse la sua dimora, una collina coperta allora di querce e farnetti.
«Da quassú, – si disse, – potrò godermi ogni cosa, basta solo aspettare».
E da quel colle – Gianicolo lo chiameranno – si dispose a guardare l’inizio del tempo e dello spazio di Roma.
Miti romani - Lucia Ferro, Maria Monteleone
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