A pensarci, scrivere anche le cose che conoscevo
(o credevo di conoscere) come se non le conoscessi, è sempre stata la
mia prima regola come scrittrice. Se avessi cominciato a pensare: «Ah,
questa cosa la conosco, perciò non vale la pena di perdere tempo ed
energia a scriverne», mi sarei fermata lì. Non sarei andata da nessuna
parte. Per dirla in termini più concreti, se di una persona che
frequento pensassi: «Lui lo conosco bene, quindi non è necessario che
perda tempo a pensarci», e fossi tranquilla così, potrei prepararmi
(potresti prepararti) a subire un duro tradimento. Dietro tutte le cose
che crediamo di conoscere bene, se ne nascondono altrettante che non
conosciamo per niente.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
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