Ho sempre scritto solo perché dovevo farlo.
Perché è così imperativo per me scrivere? La ragione è semplice.
Perché per pensare a qualunque cosa ho bisogno di metterla prima di
tutto per iscritto.
È stato così fin da quando ero piccola.
Quando c’era qualcosa che non capivo, raccoglievo a una a una tutte le
parole che avevo ai miei piedi, e le mettevo in ordine in forma di
frase. Se il risultato non mi convinceva, le mischiavo di nuovo e le
disponevo in una forma diversa. Ripetendo questo procedimento diverse
volte, alla fine riuscivo a elaborare un pensiero come facevano tutti.
Scrivere per me non era complicato né faticoso. Io mi dedicavo alla
scrittura con la stessa passione con cui gli altri bambini
collezionavano bei sassolini o ghiande. Per me scrivere, usando carta e
matita, era naturale come respirare. E in questo modo potevo pensare.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
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