Entrambe prediligevano la musica per pianoforte, e
consideravano la Sonata per pianoforte op. 32 di Beethoven
un’insuperabile pietra miliare tra questo tipo di composizioni. E tutt’e
due erano convinte che le registrazioni di Wilhelm Backhaus per la
Decca ne avessero fissato i canoni interpretativi e le giudicavano
esecuzioni mirabili e insuperate. E oltretutto erano pervase di felicità
e gioia di vivere!
Lo Chopin di Vladimir Horowitz, quello
dell’epoca in cui le registrazioni erano ancora in mono, e in
particolare gli scherzi, erano impeccabili ed emozionanti. La raccolta
dei preludi di Debussy eseguita da Friedrich Gulda era splendida e piena
di umorismo, e Grieg suonato da Gieseking era una pura delizia. Il
Prokofiev nell’esecuzione di Sviatoslav Richter, per la sua
interpretazione sorvegliata e contenuta, e la straordinaria profondità
di alcuni momenti «plastici», meritava di essere ascoltato tutto,
integralmente. E che dire delle sonate per pianoforte di Mozart di Wanda
Landowska, sottovalutate nonostante l’attenzione scrupolosa e
affettuosa da cui erano animate?
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
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