sabato 17 dicembre 2016
Libri
martedì 13 dicembre 2016
Avidità di vivere
domenica 11 dicembre 2016
Poeta e polvere
Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo
Luce dei capitani
Il capitano sa che esiste anche la possibilità dell’inabissamento, ma non ci pensa; lui è sempre occupato alla sua funzione, è responsabile di tutto. E se poi nascono le condizioni, se il mare aggredisce, allora sprigiona quella luce che possiede nel petto, in quei momenti è davvero col muso duro, non conosce un tentennamento, ha preparato tutto, sa l’arte, ha usato la disciplina con i marinai, e, con coraggio, anzi quasi con una allegria che ha della fanciullesca sfida, affronta col mare il combattimento.
Dominati da questa sorte, i capitani passano gli anni, trascorrono la vita.
E, se arrivati improvvisamente alla vecchiaia, si trovano a terra, tra cittadini occupati a intrighi di cui non intendono le fila, la loro barca in altre mani, lo scettro perduto, non c’è da stupirsi che intorno alle loro tempie ci siano i ghiaccioli della malinconia.
Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo
Capitani e pericolo
Se sorge il pericolo allora davvero si appalesa la sua incapacità, non ha polso, non dirige, non comanda, non si impone, non decide; il problema che deve essere rapidamente risolto è uguale a un mostro e lui è un bambino. I marinai si sono subito accorti che non ha fibra di capitano. Il pericolo si riallontana, ma ormai è umiliato, il mare gli è divenuto incomprensibile, un sogghignante nemico del quale è trastullo. Nella sua cuccetta di poppa si sente vinto, cambierà armatore, tornerà ad ubbidire, solo a ubbidire, forse cambierà mestiere.
Non è facile precisare le qualità che fanno un capitano, un capitano coraggioso. In genere si può dire che hanno un muso duro, anche da vecchi e deboli guardano dirittamente, senza alcuna dubbiezza. Ma questo del muso duro è un dato senza sostanza.
I famosi comandanti che ho conosciuto sono alieni dal raccontare prodezze e anche rivangare paure; il coraggio e il timore sono sentimenti che non amano prendere in considerazione.
Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo
Capitani e marinai
Se interrogati rispondono come prima dovessero superare un ribollimento; e insomma si comportano spesso o come avessero esaurita la propria vena o avessero sbagliato vita.
I vecchi marinai sono invece allegri, di una felice bambineria, si godono la pensione; hanno il viso chiaro dove non c’è dipinto un peccato, un invidioso pensiero, parlano con tutti, ricchi e poveri, con la stessa affettuosa arguzia, rispondono con tranquillità alle domande più improvvise.
Forse il segreto di queste diverse vecchiaie è che i semplici marinai erano religiosi, incantati del mistero del mare, da una musica che ebbero tutto il tempo di ascoltare; i capitani invece stridevano nel loro archetto la brama del comando, ciechi a tutto il resto. Quella musica ancora consola ed appaga l’anima dei marinai; l’archetto del comando si è troncato.
Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo
Vela
Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo
Tradizione, schiavitù e paura
Vi arrivarono gli inquieti, gli irrequieti, gli insoddisfatti, gli insofferenti di tutti i luoghi vicini.
Era un sito nuovo, non c’erano conformismi, la bigotteria non ci aveva radici; non esistevano nobili, non antiche famiglie intrise di superbia e di interessi. Furono tutti novelli, tutti fuggiti da qualche cosa, tutti con voglia di indipendenza.
Un giorno ci venne anche mio padre; il luogo gli parve allegro di libertà e futuro. Si trasferì a Viareggio e ci rimase tutta la vita.
Anche al padre di Lorenzo Viani, il pittore, successe lo stesso.
Era un contadino di Pieve di Santo Stefano, nei monti della Lucchesia. Abbandonò la terra su cui da secoli la sua famiglia serviva e scese a Viareggio, ruppe una tradizione, che così spesso è schiavitù e paura.
Mario Tobino, Sulla spiaggia al di là del molo
giovedì 8 dicembre 2016
Donne indifese
Rumori di sottofondo
sabato 3 dicembre 2016
Battaglie inutili
martedì 15 novembre 2016
Godersi il resto
Fu buttando l'ananas in un angolo del giardino che capii chiaramente, anche se in modo inespicabile, una cosa. Una cosa che a dirla sembra banale. Capii che io non ero il centro del mondo. La quota di sofferenze nella vita non variava certo in rapporto a me. Non ero io che potevo decidere. Allora, pensai, tanto valeva godersi, per quanto possibile, il resto.
Kitchen, Banana Yashimoto
giovedì 10 novembre 2016
Fiume e tempo
Guardare le persone seduta nei caffè età esattamente come osservare li siete del fiume. Questo può accadere solo in una città dove si avverta il peso della Storia. Le persone che vivono nel presente scorrono sullo sfondo di palazzi dalle tinte e dalle forme antiche, opprimenti e paurose, e la loro condizione è come quella del fiume.
La paura che suscita il fiume è l'insondabilità e la spaventosità dello scorrere del tempo.
Banana Yashimoto, Ricordi di un vicolo cieco
domenica 6 novembre 2016
Nulla
domenica 30 ottobre 2016
Compassione
Il velo dissolto, George Eliot
Tenebre
sabato 22 ottobre 2016
Aspettative
È perché si hanno delle aspettative che si resta delusi.
Haruki Murakami, La fine del mondo
mercoledì 19 ottobre 2016
Fatica
Non bisogna lasciare che la fatica entri nel cuore, disse. Me lo ripeteva sempre mia madre. Può darsi che la fatica controlli il tuo corpo, ma fai del tuo cuore una cosa tua.
Haruki Murakami, La fine del mondo
lunedì 17 ottobre 2016
Possibilità illimitate
Sono persuaso che il mondo contenga moltissime possibilità. Anzi, possibilità illimitate. E la scelta fra l'una o l'altra in una certa misura spetta alle singole persone. Il mondo è un tavolino da tè formatosi per condensazione di una possibilità tra mille.
La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Murakami Haruki
venerdì 14 ottobre 2016
Poesia
La poesia è sempre stata questo: far passare il mare in un imbuto; fissarsi uno strettissimo numero di mezzi espressivi e cercare di esprimere con quello qualcosa di estremamente complesso.
Italo Calvino
giovedì 22 settembre 2016
Imparare il duro lavoro, la responsabilità ed il rispetto
Ben Bernake, The courage to act
sabato 17 settembre 2016
Rapporti
La costola di Adamo, Antonio Manzini
Immedesimarsi
Ma per capire l'egoismo la rabbia o la follia, Rocco doveva immedesimarsi, come fanno i bravi attori prima di interpretare un personaggio. E per immedesimarsi doveva entrare nella testa malata di quella gente, mettersi addosso la loro pelle lurida, mimetizzarsi e scendere laggiù, nelle fogne, a cercare con una torcia la parte più indegna è sporca di un essere umano. E laggiù nella fogna, nella palude, doveva restare acquattato finché il colpevole, il bastardo non fosse venuto a tiro. Poi finalmente poteva risalire verso l'aria è ripulirsi. Solo che per togliersi tutta quella sporcizia, ci impiegava giorni, magari mesi. E gliene rimaneva sempre un po' attaccata alla pelle.
martedì 16 agosto 2016
Balli retro
venerdì 12 agosto 2016
Natale
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Giuseppe Ungaretti
sabato 30 luglio 2016
Il passato
Carlo Lucarelli, L'estate torbida
Efficienza, profitto e preghiera
Adriana Zarri, Nostro Signore del deserto
Pregare non è dire preghiere
Adriana Zarri, Nostro Signore del deserto
Vivere da guerriero
Andrea Frediani, 300 guerrieri La battaglia delle Termopili
I maratoneti
Paul Auster, Nel paese delle ultime cose
Stare in piedi
Paul Auster, Nel paese delle ultime cose
Meno
Paul Auster, Nel paese delle ultime cose
Niente dura
Paul Auster, Nel paese delle ultime cose
venerdì 8 luglio 2016
Mangiare
Ito Ogawa, La cena degli addii
sabato 2 luglio 2016
Ritrarre l'impercettibile
Gogol, Le anime morte
domenica 26 giugno 2016
Vita passata
Seneca, Lettere a Lucilio
Povertà
domenica 19 giugno 2016
Solitudine contro l'ostilità
domenica 12 giugno 2016
Filosofia
Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio
Piangi piano
Tutta questa vita che poi finisce, una mattina o una sera, normali come tante altre. Finisce, e ti ritrovi ad averla sempre scansata.
Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio
Intelligenza ed emozione
Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio
Punti di vista e ragione
...La verità non è qualcosa che si intuisce e si mantiene per sempre, è il risultato della discussione. In ogni punto di vista ci sono elementi condivisibili ed elementi da rifiutare. Se pensiamo che una tesi – la nostra – contenga tutto il bene e le altre tutto il male, ci precludiamo la possibilità di progredire. Il grande merito dei sofisti – offuscato in secoli di storia della filosofia in cui sono stati diffamati e svalutati – sta nel riconoscimento del potere del linguaggio, della sua capacità di produrre la conoscenza.
Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio
Idee inafferabili
Il bordo vertiginoso delle cose, Gianrico Carofiglio
Giustizia e isolamento
La banalità del male, Hanna Arendt
giovedì 2 giugno 2016
Banalità del male
La banalità del male, Hanna Arendt
domenica 22 maggio 2016
Morning sun - Hopper
giovedì 19 maggio 2016
Mare e sogni
"E il mare concederà a ogni uomo nuove speranze, come il sonno porta i sogni."
(Cristoforo Colombo)
domenica 8 maggio 2016
Piccole premure
La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano
Primi gemelli
In un corso del primo anno Mattia aveva studiato che tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero. Numeri come l‘11 e il 13, come il 17 e il 19, il 41 e il 43. Se si ha la pazienza di andare avanti a contare, si scopre che queste coppie via via si diradano. Ci si imbatte in numeri primi sempre più isolati, smarriti in quello spazio silenzioso e cadenzato fatto solo di cifre e si avverte il presentimento angosciante che le coppie incontrate fino a lì fossero un fatto accidentale, che il vero destino sia quello di rimanere soli. Poi, proprio quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatte in altri due gemelli, avvinghiati stretti l’uno all’altro. Tra i matematici è convinzione comune che per quanto si possa andare avanti, ve ne saranno sempre altri due, anche se nessuno può dire dove, finché non li si scopre.
Mattia pensava che lui e Alice erano così, due primi gemelli, soli e perduti, vicini ma non abbastanza per sfiorarsi davvero. A lei non l’aveva mai detto.
La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano
Ti ci abituerai
La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano
Sollevare la polvere
La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano
Gergo sacerdotale
La regola dell'equilibrio, Gianrico Carofiglio
Sprecare tempo
La regola dell'equilibrio, Gianrico Carofiglio
Rimpiangere il passato
La regola dell'equilibrio, Gianrico Carofiglio
domenica 17 aprile 2016
Lotta spietata
"Vedi," gli aveva detto Ferruccio, appoggiando a terra le sporte della spesa. "Queste sono le cose che piacciono a voi umanisti. Il crepuscolo, il canto degli uccelli. Gli alberi in fiore. Ma la verità è che quella li è una lotta feroce. Spietata."
sabato 16 aprile 2016
Sensibilità e fantasia
Natsiko Kirino, Pioggia sul viso
martedì 12 aprile 2016
lunedì 11 aprile 2016
giovedì 31 marzo 2016
Capolino
Pioggia sul viso, Natsuo Kirino
lunedì 28 marzo 2016
Arroganza
Un uomo senza patria, Kurt Vonnegut
domenica 27 marzo 2016
Dispotismo della maggioranza
https://m.youtube.com/watch?v=-ciK3W8Jvig
Risata
Un uomo senza patria, Kurt Vonnegut
martedì 22 marzo 2016
Percepire la realtà
Il mondo a Piedi, David Le Breton
Camminare
Il mondo a Piedi, David Le Breton
Le anime dei vivi
Il tempo delle donne, Elena Cizova
Camminare all'indietro
Il tempo delle donne, Elena Cizova
Amarezza
Dino Buzzati, Sessanta Racconti
Avanzare verso la meta
Vado notando - e non l'ho confidato finora a nessuno vado notando come di giorno in giorno, man mano che avanzo verso l'improbabile mèta, nel cielo irraggi una luce insolita quale mai mi è apparsa, neppure nei sogni; e come le piante, i monti, i fiumi che attraversiamo, sembrino fatti di una essenza diversa da quella nostrana e l'aria rechi presagi che non so dire.
Dino Buzzati, Sessanta Recconti
sabato 19 marzo 2016
venerdì 18 marzo 2016
Il sonno
Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar
Profilo della morte
Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar
sabato 12 marzo 2016
Corpo
Memorie di Adriano, Marguerite Yourcenar
Medici
siano per te medici queste tre cose:
l'animo lieto, la quiete e la moderata dieta
Scuola Medica Salernitana
martedì 8 marzo 2016
Pregare
Il complesso di Telemaco, Massimo Recalcati
giovedì 3 marzo 2016
Andare avanti
Ma poi è arrivata quella mattina. Dove misteriosamente ho sentito che non faceva più così tanto male là dove faceva male. O che forse, ormai, a quel dolore mi stavo abituando. E che in un modo o nell'altro, insomma, potevo andare avanti.
Chiara Gamberale, Per dieci minuti
sabato 27 febbraio 2016
America
Paura della morte
Perché ovviamente tu non sei il tuo nome, tu non sei la tua professione, non sei la casetta al mare che possiedi.
Tiziano Terzani, La fine è il mio inizio
Vetta
Seneca, dialoghi morali
domenica 21 febbraio 2016
Carne da macello
"I deboli sono carne da macello da usare quando servono a mettere in crisi il potere avverso e da sacrificare quando non servono più".
(Umberto Eco)
lunedì 11 gennaio 2016
Uomo di valore
Albert Einstein
mercoledì 6 gennaio 2016
Alzarsi alla mattina
I segreti della memoria, Marco D'Ardia
Linguaggio Trasformazionale
Quando ho scoperto questa strategia, la mia vita è migliorata ogni giorno di più, le mie azioni risultavano molto meno faticose di quello che pensavo, vedevo gli obiettivi avvicinarsi invece di vederli sempre lontani e la rabbia con cui affrontavo la vita quotidiana scemava sempre di più. Tieni sempre a mente che la realtà dipende sempre dal punto di vista tramite cui la guardi.
I segreti della memoria, Marco D'Ardia
Atteggiamento mentale
È stato dimostrato che quando si affronta una questione, o dobbiamo svolgere un lavoro, ci rapportiamo sempre con due fattori: il primo è la tecnica, il secondo è legato alla nostra psicologia. Ogni volta che facciamo qualcosa, abbiamo sempre bisogno di conoscere la tecnica per poter fare fronte alla situazione, ma ancora più importante è lo stato mentale con cui la si affronta.
I Segreti della memoria, Marco D'Ardia
Mente
I segreti della memoria, Marco D'Ardia
Nato libero
Conan Doyle, Uno studio in rosso
Darwin e la musica
Conan Doyle, Uno studio in rosso
Genio e pazienza
Conan Doyle, Uno studio in rosso
Deduzione e analisi
Conan Doyle, Uno studio in rosso
Nozioni utili
Conan Doyle, Uno studio in rosso
Alba di una nuova vita
Conan Doyle, Uno studio in rosso
Populus me sibilat
Ipse domi simul ac nummos contemplar in arca
«La plebe mi subissa di fischi mentre in casa io plaudo a me stesso, contemplando le monete nel forziere»
Orazio, Satire, 1,1, 66-67