martedì 28 dicembre 2021

Ogni giorno come se fosse l'ultimo

La sua battaglia contro l'Aids mi ha insegnato che ogni giorno merita di essere vissuto. Quando ha saputo di essere sieropositivo, invece di lamentarsi per il fardello che doveva portare, rispose così a chi gli chiese se era difficile vivere con la consapevolezza della malattia: "No, la malattia rende semplicemente molto migliore tutto ciò che succede adesso perché non sai mai quando stai facendo una cosa per l'ultima volta. Così vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo". (Keith Haring)

L'arte è per tutti, C. Clausen - J. Gruen 

Non far parte del sistema

Si sarebbe potuto obiettare che, se non mi interessava far parte del sistema, allora non mi sarei dovuto curare del fatto che musei e curatori mi ignorassero. Be', ho sempre pensato che loro mi avrebbero accettato solo in seguito, quando non sarei più stato qui a vederglielo fare. (Keith Haring)

L'arte è per tutti, C. Classe - J. Gruen

domenica 28 novembre 2021

Al fatto il dir vien meno

Io non posso ritrar di tutti a pieno, 
però che sì mi caccia il lungo tema, 
che molte volte al fatto il dir vien meno. 

Dante Alighieri, Inferno, Canto 4 148-150

Cose che è opportuno tacere

Così andammo infino alla lumera,
parlando cose che 'l tacere è bello, 
sì com' era 'l parlar colà dov' era. 

Dante Alighieri, Inferno, Canto 4 103-105

Omero

Così vid' i' adunar la bella scola 
di quel segnor de l'altissimo canto 
che sovra li altri com' aquila vola.

Dante Alighieri, Inferno, Canto 4, 94-96

Lettura cumulativa

Imparai presto che la lettura è cumulativa e si sviluppa in progressione geometrica: ogni nuova lettura posa su ciò che il lettore ha letto prima. 

Alberto Miguel, Una storia della lettura 

sabato 27 novembre 2021

Noi invece è diverso

George riprese. «Per noi è diverso. Noi abbiamo un avvenire. Noi abbiamo qualcuno a cui parlare, a cui importa qualcosa di noi. Non ci tocca di sederci all'osteria e gettar via ì nostri soldi, solamente perché non c'è un altro posto dove andare. Ma se quegli altri li mettono in prigione, possono crepare perché a nessuno gliene importa. Noi invece è diverso.» 
Lennie interruppe. «Noi invece è diverso! E perché? Perché... perché ci sei tu che pensi a me e ci sono io che penso a te, ecco perché.» 

John Steinbeck, Uomini e topi

Niente da pensare

Gente come noi, che lavora nei ranches, è la gente più abbandonata del mondo. Non hanno famiglia. Non sono di nessun paese. Arrivano nel ranch e raccolgono una paga, poi vanno ìn città e gettano via la paga, e l'indomani sono già in cammino alla ricerca di lavoro e d'un altro ranch. Non hanno niente da pensare per l'indomani.

John Steinbeck, Uomini e topi

domenica 21 novembre 2021

Terremoto

Finito questo, la buia campagna 
tremò sì forte, che de lo spavento 
la mente di sudore ancor mi bagna. 

Dante, Divina Commedia, Inferno 131-133

Soldati

Si sta come
d'autunno
sugli alberi
le foglie.

Giuseppe Ungaretti, Soldati 

Come d’autunno si levan le foglie

Come d'autunno si levan le foglie
l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo
vede a la terra tutte le sue spoglie, 

similemente il mal seme d'Adamo 
gittansi di quel lito ad una ad una, 
per cenni come augel per suo richiamo. 

Così sen vanno su per l'onda bruna, 
e avanti che sien di là discese, 
anche di qua nuova schiera s'auna. 

Dante, Divina Commedia, Inferno 112-120

Non te la prendere

E 'l duca lui: «Caron, non ti crucciare: 
vuolsi così colà dove si puote 
ciò che si vuole, e più non dimandare». 

Dante, Divina Commedia, Inferno 94-96

Impazienza

Ed elli a me: «Le cose ti fier conte
quando noi fermerem li nostri passi
su la trista riviera dell'Acheronte».

Dante, Divina Commedia, Inferno vv 76-78

sabato 13 novembre 2021

Io sol uno

Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno
toglieva li animai che sono in terra
da le fatiche loro; e io sol uno m'apparecchiava a sostener la guerra

Dante Alighieri, Inferno, II, 1-4

domenica 7 novembre 2021

Quali colombe, dal disio chiamate

Quali colombe, dal disio chiamate, 
con l'ali alzate e ferme al dolce nido
vegnon per l'aere, dal voler portate; 
cotali uscir de la schiera ov'è Dido, 
a noi venendo per l'aere maligno, 
sì forte fu l'affettüoso grido." 

Dante Alighieri, Inferno, V, 82-87

Vivere con poco

La capacità di vivere con poco, in questo caso, non è né avarizia ne miseria: citando Jigorò Kanò, il fondatore del judo, è piuttosto il «miglior utilizzo dell'energia per l'ottenimento del massimo risultato»; significa slegarsi dai falsi bisogni e dalle imposizioni che questi seminano nelle nostre esistenze, in modo da essere liberi di seguire più fedelmente le nostre idee. 

Less is more. Sull'arte di non avere niente, Salvatore La Porta

Così come viene

Non potevo disperarmi, perché se l'avessi fatto avrei mollato e mi sarei fermato. Il convivere con una malattia mortale dà una prospettiva completamente nuova nei confronti della vita. Non che per apprezzare la vita avessi bisogno di rischiare di morire: la vita l'ho apprezzata sempre. 

Ho sempre pensato che la vita vada vissuta nel modo più completo possibile e che il futuro vada affrontato così come viene. Ho sempre pensato che in realtà una lunga vita sia un regalo e chi la vive è fortunato ma non bisogna farci conto. 

L'Arte è per tutti, C. Clausen - J. Gruen

Pop Shop

Avallai quindi il fatto che il mio lavoro fosse entrato nella cultura popolare e, invece di denunciare chi mi imitava, decisi di partecipare al gioco, mostrando la differenza tra l'originale e le imitazioni. Perché, anche senza avere un occhio artistico, si può cogliere la differenza tra un vero e un falso Keith Haring: si possono mettere venti persone a disegnare lo stesso carattere giapponese e ognuno dei venti caratteri sarà dotato di un proprio spirito e di una propria potenza. 

Stavo preparando il terreno per il Pop Shop, a cui iniziai a pensare nel 1985 e che aprì l'anno successivo.

L'arte è per tutti, C. Clausen - J. Gruen 

martedì 2 novembre 2021

Buoni a nulla

Che vantaggio ha un uomo se fa suo il mondo intero e ne viene in possesso con un'ulcera gastrica, con la prostata mal ridotta e con le lenti bifocali? Macke i ragazzi evitano il trabocchetto, camminano intorno al veleno, scavalcano il tranello, mentre una generazione di uomini preda dei trabocchetti, avvelenata, presa nella rete, urla chiamandoli buoni a nulla, pendagli da forca, vergogna della città, ladri, farabutti, vagabondi.

John Setinbek, Vicolo Cannery

sabato 30 ottobre 2021

Bellezza per comandare

Mio nonno lo diceva che i re e i preti stanno in case molto belle, nelle regge e nelle chiese, perché la bellezza di fuori serve per comandare, perché così chi deve obbedire vede il bello e si dimentica di guardare sotto.

La primavera del lupo, Andrea Molesini

sabato 23 ottobre 2021

Essere maschi

«Mamma, ma perché non mi hai fatta maschio? È più bello essere maschi». 
La mamma rise e mi disse «No, meglio donna, perché loro fanno la guerra e noi facciamo i bambini». Non disse altro, riappoggiò i ferro sul colletto della camicia del babbo ma io vedevo che le sue labbra serrate un poco tremavano, c'era un'amarezza antica in lei, una tristezza mal celata che diceva «Sì, essere maschi è meno duro». 

Andrea  Molesini, La primavera del lupo

Forza del mare

Sentite il mare sul timone, lo sentite? ...
Quella che sentite è la forza del mare. È come un elefante che sgroppa. Dobbiamo cedere un poco e un poco resisterle. Dobbiamo ascoltarla, capirla, non possiamo vincere con lei, dobbiamo seguirla e farcela amica. 

Andrea Malesini, La primavera del lupo 

domenica 17 ottobre 2021

Godere la gioventù

Accettava l'esistenza senza discuterla, con la disinvoltura di un animale che mangia e beve e dorme e amoreggia a suo piacimento. Si godeva la sua gioventù. Non si poneva troppe domande.

Insciallah, Oriana Fallaci

domenica 10 ottobre 2021

Professionista

«È naturale che, ripetendo sempre le stesse cose, alla fine ci si annoia. Purtroppo l'abitudine toglie l'entusiasmo, e senza entusiasmo non si può fare bene niente.» 

«Vedrete che domani ritroverò il mio entusiasmo.» 

«Anche se lo ordini, l'entusiasmo non arriva. Ma noi artisti possiamo sostituirlo con la professionalità. Bisogna mettere da parte le emozioni ed eseguire ogni movimento con una tecnica sempre più raffinata, concentrandosi sui particolari per cercare di raggiungere la perfezione.»

Nata per caso, Stefano Zecchi 

Poeta

«Cos'è un poeta?» 

«È chi descrive con parole semplici quello che hai davanti agli occhi e non sei mai riuscita a vedere; ti fa capire, con la bellezza di un verso, sentimenti che provi ma non sai esprimere; ti apre il cuore alla speranza quando credi che non ci sia più nulla in cui sperare.» 

Nata per caso, Stefano Zecchi 

Segreto dell'artista

Ti ho detto che lo spettacolo è sospeso. Non possiamo improvvisare: se anche introducessi delle variazioni, queste si fanno su un tema che bisogna studiare e provare. All'improvvisazione bisogna lasciare uno spazio limitato, che poi è quello del proprio estro; ma alla base ci deve essere un'idea precisa e lo studio per realizzarla. Questo è il segreto dell'arte: tutto il resto sono chiacchiere da mendicanti. E noi non ci umilieremo mai a chiedere l'elemosina fingendo di essere artisti.

Nata per caso, Stefano Zecchi 

Accontentarsi

Accontentarsi, desiderare ciò che si ha: questo è il segreto della felicità. Presto ti accorgerai che si devono fare tanti sacrifici per sopravvivere, soltanto per tirare avanti, non per avere ciò che si vuole.

Nata per caso, Stefano Zecchi 

Parole nello stomaco

A me mi piace Dario perché non parla mai, lui pensa che le parole è meglio tenerle dentro lo stomaco, dove stanno calde e non fanno danno.

La primavera del lupo, Andrea Molesini

domenica 3 ottobre 2021

Senza desiderare niente di diverso

Non ero diversa dagli altri bambini del paese, avevo come loro le stesse regole da rispettare: lavorare e ubbidire ai più grandi. Ero felice? Sì, perché non sapevo cosa fosse l'infelicità. Crescevo, semplicemente, senza desiderare niente di diverso da quello che avevo.

Stefano Zecchi, Nata per caso

giovedì 30 settembre 2021

Verità e solitudine

Mi prese una rabbia antica, senza un oggetto definito, la rabbia che si prova davanti al fatto che a volte la verità, anche quando la si intuisce, quando le ragioni, e le cause e gli effetti, e le reazioni in apparenza illogiche si fanno improvvisamente chiare, non sazia l'anima, non dà pace, ma soltanto la sensazione di essere i soli ad aver capito, e di essere, proprio per questo, ancora più soli. 

Giovanni Ricciardi, Il dono delle lacrime 

martedì 28 settembre 2021

Pregiudizi

I pregiudizi si fondano su strani accostamenti che la mente opera a prescindere dalla realtà.

Giovanni Ricciardi, Il dono delle lacrime 

Addio ai monti

«Dio non turba mai la gioia dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande». 

Alessandro Manzoni, I Promessi sposi, (Addio ai monti)

Distanza che ci separa

Caro amico, ti confesso che mi sono seduto varie volte a scriverti in questi giorni, e alla fine ho lasciato cadere la penna sul foglio. Da una parte, avrei tantissime cose da raccontare, da condividere, e lo sto desiderando con l'ingenuità dei bambini che raccontano le più piccole stupidaggini e le cose più semplici che gli sono capitate nella giornata... dall'altra, a volte, specie in questi giorni, sento con realismo che la distanza è veramente un enorme mondo che ci separa e ci fa vivere in due realtà così diverse.

Giovanni Ricciardi, Il dono delle lacrime 

sabato 25 settembre 2021

Affaccendarsi a rinnovare

Ci sono giorni in cui mi capita di camminare: in silenzio e osservare i cantieri, nelle periferie, o quei palazzi del centro che in poco più dì un mese rinnovano le facciate. Penso che il prezzo di quelle case crescerà e che dovrei affrettarmi a comprarne una, per abitare vicino al posto di lavoro e non dover prendere il bus tutti i giorni, o comunque vivere immerso nella bellezza della città. Ma immediatamente, per una forza che non conosco, portato al fondo da una mano che mi stringe alla gola, mi assale il pensiero che di tutto questo affaccendarsi a rinnovare, di tutto questo darsi da fare, non resterà che ombra e polvere. Se non per il mondo, per me, fra quarant'anni o poco più, se mi va bene.

Giovanni Ricciardi, La canzone del sangue 

mercoledì 15 settembre 2021

Cappello a falde larghe

Mi ero portato un vecchio cappello a larghe falde che mi dava l'aspetto di un turista sfaccendato, un prepensionato che si fa accompagnare in giro a recuperare viaggi perduti in gioventù, con quel tratto di malinconia tipico di ogni cosa che non sia stata fatta a tempo opportuno. 

Giovanni Ricciardi, Portami a ballare 

martedì 14 settembre 2021

Molle dell'infanzia

Le molle dell'infanzia se sono potenti lasciano il segno.

Giovanni Ricciardi, Portami a ballare 

giovedì 9 settembre 2021

Uso del nicchiare

C'è chi dice no per principio, ma in realtà usa quel nicchiare per farsi sentire prezioso agli occhi del questuante. E io, che faccio il poliziotto da una vita, lo so bene.

Giovanni Ricciardi, Portami a ballare 

Scrivere a mano

Non ardisco, ma capisco. Anch'io conosco e ricordo il gusto del fluire di un segno sulla carta, di un pensiero lento, di una tessitura paziente, quasi lavoro d'ago e filo, che la mano trasmette alla mente. E quando prendo la penna, le rare volte che ne ho l'occasione, staccando gli occhi dallo schermo, è come se mi accorgessi che il gesto delle dita detta il ritmo all'anima, la rischiara, le dà un timbro più limpido. Non ardisco, dicevo, perché se mi mettessi a stendere verbali e relazioni a penna, oggi rischierei il posto. 

Giovanni Ricciardi, Portami a ballare

Consapevolezza

La consapevolezza è la metà della battaglia 

G.I. Joe

mercoledì 8 settembre 2021

Come canne al vento

Perché la sorte ci stronca cosî, come canne? 
— Si, — egli disse allora, — siamo proprio come le canne al vento, donna Ester mia. Ecco perché! Siamo canne, e la sorte è il vento. 

Grazia Deledda, Canne al vento 

domenica 5 settembre 2021

Promesse

Se uno non mantiene le promesse piccole va a finire che non mantiene neanche quelle grandi. Me l'hai detto tu. 

Cormac McCarthy, La strada 

Mai è un sacco di tempo

L'uomo prese la lattina, bevve un sorso e gliela restituì. Bevila tu, disse. Stiamocene seduti qui per un po'. 
É perché non ne potrò bere mai più, vero? 
Mai è un sacco di tempo. 
Ok, disse il bambino. 

Cormac McCarthy, La strada 

Le cose che entrano in testa

Ricordati che le cose che ti entrano in testa poi ci restano per sempre, gli disse. Forse dovresti rifletterci. 

Però certe cose uno se le dimentica, no? 

Sì. Ci dimentichiamo le cose che vorremmo ricordare e ricordiamo quelle che vorremmo dimenticare

Cormac McCarthy, La strada 

Per poter stare con te

Ti posso chiedere una cosa?, disse. 
Sì. Certo. 
Noi moriremo? 
Prima o poi sì. Ma non adesso. 
E stiamo sempre andando a sud. 
Sì. 
Per stare più caldi. 
Sì 
Ok 
Ok cosa? 
Niente, Così. 
Adesso dormi. Ok. 
Ora spengo la lampada. Va bene? 
Sì. Va bene. 
E dopo un altro po', nel buio: Ti posso chiedere una cosa? 
Sì, certo che puoi. 
Tu cosa faresti se io morissi? 
Se tu morissi vorrei morire anch'io. 
Per poter stare con me? 
Sì. Per poter stare con te. 
Ok.

Cormac McCarty, La strada 

Sono qui

Il bambino si rigirò nelle coperte. Poi aprì gli occhi. Ciao papà, disse.
Sono qui.
Lo so.

Cormac McCarty, La strada

mercoledì 25 agosto 2021

Cade e tramonta

Vedi, anche il sole, che è il sole, s'alza, arriva in mezzo al cielo, cade e tramonta; così deve essere la vita nostra, perché così ha stabilito Dio. 

Grazia Deledda, L'incendio nell'oliveto 

Cadere a tempo

Noi vogliamo sempre togliere qualche cosa agli altri. Non ricordiamo che già noì abbiamo avuto la nostra parte e che siamo come le foglie: dobbiamo cadere a tempo, per far posto alle foglie nuove, Dio comanda così, e bisogna osservare la sua legge; tutto a suo tempo; ad ogni stagione il suo frutto.

Grazia Deledda, L'incendio dell'oliveto

Armoniosa ubriachezza

Egli infatti sognava anche in quel momento. Il vino bevuto gli fermentava dentro; e lì, nel tepore e nella quiete della camera in penombra, l'ubriachezza gli cresceva come la febbre. 
Gli pareva di non potersi più muovere di lì; ma ci stava bene; aveva l'impressione di essere come un corpo liquido dentro un vaso di cristallo. E vedeva una grande pianura verde con tanti piccoli cespugli dorati, e un popolo di farfalle variopinte che svolazzavano intorno, si incrociavano, si univano, si separavano, andavano incontro ad altre, ad unirsi di nuovo, a separarsi di nuovo. Tutto procedeva bene, armoniosamente, in una danza fatta di silenzio, di dolcezza, di voluttà. Perché nella vita degli uomini non poteva procedere così? 

Grazia Deledda, L'incendio nell'uliveto

lunedì 23 agosto 2021

Ricomicia ogni giorno

La vita ricomincia ogni giorno: basta aspettare l'alba tranquilli, buttando via indietro tutto il passato come si buttano le cose rotte. 

Grazia Deledda, L'incendio nell'oliveto

domenica 25 luglio 2021

Condizionare le emozioni

Non sono i fatti a condizionare le nostre emozioni,  le nostre emozioni su di essi.
(Epiteto)

Michele Surian, Mental training per gli sportivi 

sabato 17 luglio 2021

Supercompensazione

Alla fine di un allenamento ci si sente più stanchi che all'inizio, e c'è bisogno di un periodo di tempo per recuperare. Vi è quindi una prima fase, detta di carico, che affatica l'organismo e ne intacca le riserve energetiche e l'efficienza. A questa segue una fase di recupero, di compensazione, che ci riporta ai livelli iniziali precedenti al lavoro. Subito dopo, però, per un certo periodo di tempo, avviene un processo in cui il livello di efficienza aumenta, e questa fase è detta appunto supercompensazione. 

Michele Surian, Mental training per gli sportivi 

Omeostasi

Ogni organismo tende a mantenere l'omeostasi, e cioè l'attitudine propria degli organismi viventi a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni tramite meccanismi di autoregolazione.

Lo scopo dell'allenamento, nella fase iniziale, è intaccare l'omeostasi. In pratica si provocano degli stress a cui, successivamente, l'organismo si adatta.

Michele Surian, Mental training per gli sportivi 

sabato 26 giugno 2021

Mani non più giovani

Osservo le mie mani: sono graziose e ben curate, con le unghie rosee, gli anelli. Ma sono pur sempre le mani di una donna non più giovane.

Doris Lessing, Se gioventù sapesse

Contro la pigrizia

La vita potrebbe essere definita una continua battaglia contro la pigrizia e l'indolenza.

Doris Lessing, Se gioventù sapesse

In mostra

È una fatica essere sempre in mostra, esposta,  osservata 

Doris Lessing, Se gioventù sapesse

domenica 6 giugno 2021

Colloquio con il professore

...."sono il padre di Tizio, buongiorno", e come tutte, come tutti, mi imbarco in una vaga chiacchierata a proposito di una persona, mio figlio, che entrambi conosciamo poco e male, e il cui destino sfugge giorno dopo giorno dalle nostre mani, ovviamente, perché così è la vita.

Michele Serra, Gli sdraiati

Abitudine alla cura

Guardo i miei vasi di portulache, affacciati sul mare e schiaffeggiati dal vento e dalle gocce ormai fitte. Il più futile dei pensieri — chi curerà questa terrazza quando non ci sarò più? — è anche il più lacerante. Mia nonna, poi mio padre curarono questi vasi. La cura del mondo è un'abitudine che si eredita. A dieci anni riempivo l'annaffiatoio per mio padre, e la facilità con la quale lui maneggiava con una sola mano quei dieci litri d'acqua che io gli porgevo con fatica e impaccio mi pareva il traguardo della mia infanzia. Ora che maneggio con la stessa destrezza quei dieci litri, e sono dunque adulto, mi rendo conto che nessuno mi porge l'annaffiatoio. Una catena è spezzata — ne sono l'ultimo anello. Non c'è dubbio. Sono l'ultimo anello. 

Michele Serra, Gli sdraiati

Crollo di ordine

Ogni crollo di ordine è un inevitabile crollo di bellezza: e prima che nuova bellezza intervenga a dare ordine e respiro alla vita di tutti, possono passare molti anni o anche molte generazioni.

Michele Serra, Gli sdraiati

Le virtù che contano x i genitori

È anni dopo, è quando tuo figlio (l'angelo inetto che ti faceva sentire dio perché lo nutrivi e lo proteggevi: e ti piaceva crederti potente e buono) si trasforma in un tuo simile, in un uomo, in una donna, insomma in uno come te, è allora che amarlo richiede le virtù che contano. La pazienza, la forza d'animo, l'autorevolezza, la severità, la generosità, l'esemplarità... troppe, troppe virtù per chi nel frattempo cerca di continuare a vivere.

Michele Serra, Gli sdraiati

Amarti da piccolo

Penso a come è stato facile amarti da piccolo. A quanto è difficile continuare a farlo ora che le nostre stature sono appaiate, la tua voce somiglia alla mia e dunque reclama gli stessi toni e volumi, gli ingombri dei corpi sono gli stessi. 

Michele Serra, Gli sdraiati

Consumista perfetto

Tu sei il consumista perfetto. Il sogno di ogni gerarca o funzionario della presente dittatura, che per tenere in piedi le sue mura deliranti ha bisogno che ognuno bruci più di quanto lo scalda, mangi più di quanto lo nutre, illumini più di quanto può vedere, fumi più di quanto può fumare, compri più di quanto lo soddisfa. 

Michele Serra, Gli sdraiati

sabato 29 maggio 2021

Abitudine alla morte

Neanche un medico vecchio come me si abitua alla morte. 

La mennulara, Simonetta Agnello Hornby

Montagna, scuola di carattere

Io credo fermamente nell'insegnamento della natura, perciò sono convinto che la montagna con le sue bellezze, le sue leggi severe, costituisca oggi ancor meglio dì ieri una delle più valide scuole del carattere: perché lassù si impara soprattutto a soffrire. 

Le mie montagne, Walter Bonatti

domenica 16 maggio 2021

Mettercela tutta

«Se ce la metto tutta, non posso perdere. Forse non vincerò una medaglia d'oro, ma sicuramente vinco la mia battaglia personale. È tutto qui.» 

Ian Thorpe, pluricampione olimpico 

sabato 1 maggio 2021

La solita storia

Non si può fare un paragone tra un fiume e una strada perché le strade appartengono alla storia e i fiumi alla geografia. 
E con questo? 
La storia non la fanno gli uomini: gli uomini subiscono la storia come subiscono la geografia. 
E la storia, del resto, è in funzione della geografia. 
Gli uomini cercano di correggere la geografia bucando le montagne e deviando i fiumi e, così facendo, si illudono di dare un corso diverso alla storia, ma non modificano un bel niente, perché, un bel giorno, tutto andrà a catafascio. 
E le acque ingoieranno i ponti, e romperanno le dighe, e riempiranno le miniere; crolleranno le case e i palazzi e le catapecchie, e l'erba crescerà sulle macerie e tutto ritornerà terra. 
E i superstiti dovranno lottare a colpi di sasso con le bestie, e ricomincerà la storia. 
La solita storia. 
Poi, dopo tremila anni, scopriranno, sepolto sotto quaranta metri di fango,un rubinetto dell'acqua potabile e un tornio della Breda di Sesto San Giovanni e diranno: "Guarda che roba!" 
E si daranno da fare per organizzare le stesse stupidaggini dei lontani antenati. 
Perché gli uomini sono delle disgraziate creature condannate al progresso, il quale progresso porta irrimediabilmente a sostituire il vecchio Padreterno con le nuovissime formule chimiche. 

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

Ironia

"Tutto bene, come mi avevate suggerito voi." 
"Bravo, don Camillo. Ma, dimmi un po', ti avevo anche suggerito di prenderlo per i piedi e buttarlo dentro nel fosso?" 
Don Camillo allargò le braccia. 
"Veramente non ricordo bene. Il fatto è che a lui non gli andava molto di vedere un prete in bicicletta da corsa e allora ho fatto in modo che non mi vedesse più." "Capisco. E' già tornato?" 
"Arriverà fra poco. Vedendolo cadere nel fosso ho pensato che ritornando su un po' bagnato si sarebbe trovato impicciato con la bicicletta, e allora ho pensato di tornare solo con tutt'e due le biciclette.

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

Al mattino

Mia madre mi consegnava ogni mattina una cesta di pane, un sacchetto di mele o di castagne dolci, mio padre ci metteva in riga nell'aia e ci faceva dire ad alta voce il Pater Noster: poi andavamo con Dio e tornavamo al tramonto. 

Giovannino Guarreschi, Don Camillo

Teoria filosofica dell’amore

Lucchesi si chiese cosa ci stesse facendo in quel posto e a quell'ora, con un interlocutore che pareva sul punto di appisolarsi. Si sbagliava. 

«Una vera e propria teoria filosofica dell'amore», attaccò Ambrogio, «si ha soltanto con Platone: oggetto immediato dell'amore sono le cose belle che piacciono alla vista; ma la bellezza sensibile non è che ìl riflesso della bellezza intellegibile che splende nell'eterna Idea. Ora, se l'anima s'arresta al piacere sensuale, si perde nelle fallaci seduzioni dell'Afrodite pandemia o Venere volgare; se invece riconosce, al di sopra del mondo fenomenico, la suprema realtà del Bello ideale, sì eleva sospinta dall'Afrodite efebica o Venere celeste, verso la contemplazione del Bello» intellegibile che è anche conoscenza del Vero e Amore del Bene.

Gianni Simoni, Contro ogni evidenza 

Esserci

Hand, sei tu quello di cui non riuscivamo a fidarci. Quando c'era qualcosa da fare non eri tu quello a cui ci affidavamo. Io andavo da Jack e Jack veniva da me. Io mi fidavo di Jack. Mi fido anche di te, ma io ero sempre ben cosciente, tutti noi lo eravamo, che tu non ci saresti stato, non sempre almeno. Di solito c'erìi, ma è che bisogna essere presenti sempre. In buona parte essere uomini significa semplicemente esserci, Hand. 

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità

Immortalità per gli atei

«Ma non serve a nulla» dissi io «se non ne hai alcuna consapevolezza.» 
«Sì, certo. Ma se ci si pensa bene, forse noi non moriamo. Se combini il paradigma della fisica quantistica con l'idea della soggettività del tempo, sostanzialmente salta fuori che siamo vivi in mille posti nello stesso tempo, nel corso di un infinito presente.» 
«Il punto fondamentale è che questa è di fatto l'immortalità per gli atei» disse Hand «e non c'è alcun bisogno di aspettare chissà che genere di avanzamento tecnologico. » 
La prospettiva suonava attraente, Consapevolezza o meno, essere vivo, sempre, in qualche luogo.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità

Teletrasportati

«Be', c'è un tizio di nome Deutsch che ha preso la teoria dei quanti e l'ha applicata a tutto. A tutta l'esistenza. Sai che cos'è la teoria dei quanti, no? Max Planck?» 
«Vai avanti» dissi. Che testa di cazzo. 
«A ogni modo» continuò «la teoria dei quanti dice che gli atomi non sono entità dure e concrete piazzate lì come frutta di cera o qualcosa di solido e tangibile. Sono volubili a livello subatomico. Vanno e vengono. Appaiono e scompaiono. Occupano luoghi differenti nello stesso istante. Possono essere teletrasportati. Gli scienziati ci sono arrivati per davvero.» 

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità

Equilibrio newtoniano

— Noi picchiavamo i bambini. Li spingevamo giù dalle scarpate. Correvamo dietro a quella ragazzina ritardata, Jenny Ferguson, e una volta le abbiamo anche strappato il vestito. Ti ricordi, testa di cazzo? Siamo stati noi a fare quelle cose, e questa è la ricompensa. Esiste un equilibrio. Ogni cosa esiste in perfetta opposizione newtoniana. 
— Tu sei completamente fuori. 
— E in arrivo c'è dell'altro. Troppo spesso ho agito con immotivata violenza e adesso questa cosa si ritorce contro di me.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità 

Demoni e velocità

— Ma non capisci che per tutto il tempo in cui abbiamo viaggiato, quasi ogni minuto, loro erano con me, che sono sempre con me? Io ti ho dato solo una testimonianza irrisoria della loro presenza. Quando stringi la mia mano è la loro che stringi. Quando metto i gomiti sul tavolo per mangiare o per guardare dall'altra parte del tavolo e parlarti, loro mangiano con me, parlano attraverso di me. 
— Non lo sapevo. 
— Gli unici momenti in cui non sono con me sono quelli in cui la velocità è eccessiva per loro, quando l'azione e il movimento prendono il sopravvento e occupano tutto lo spazio. Ma non appena il movimento si arresta, ecco che tornano. Quando i miei occhi cessano di muoversi, eccoli arrivare.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità 

Verità rotonda

Tutto quello che volevo era la verità, la più semplice e diretta possibile, non come prodotto di dialettica ma sui generis: la verità! Tutti conoscevamo la verità, eppure insistevamo nel distorcere le cose, in modo tale da sembrare in radicale disaccordo su qualunque argomento; per esempio, e prima di tutto, sul fatto che ogni cosa ha due facce, quando invece è assolutamente ovvio che non è vero, che ce n'è una e una soltanto: proprio come questa terra, anche la verità è rotonda, non ha due facce, è rotonda.

Dave Eggers, Conoscerete la nostra velocità 

sabato 20 febbraio 2021

Memoria dei sopravvissuti

Nella memoria dei sopravvissuti le vacche sono più grosse, le montagne più alte, le pianure sterminate, la fame perenne, l'acqua scarsa, mentre la paura è appena un fugace bagliore. Non esagera chi racconta, è un problema di limiti in chi ascolta.

Paco Ignacio Taibo II, Un rivoluzionario chiamato Pancho

domenica 7 febbraio 2021

Al di là della finestra

Perciò si alzò, si vestì e si sedette su una sedia con lo schienale a traversini, voltando le spalle alla buia stanza piena di letti e ai loro malridotti occupanti. Agitò di nuovo le mani per allontanare le mosche e guardò, al di là della finestra, i primi barlumi di un'alba nebbiosa, aspettando che il mondo esterno cominciasse a prender forma. 

Charles Frazier, Ritorno a Cold Mountain

L'anima della frontiera

«Papà!» disse lei guardandosi attorno, attonita per l'asperità del luogo. «Come sei riuscito a...» 
«L'anima della frontiera, figlia. Mi ha aiutato l'anima della frontiera!» 

Matteo Righetto, L'anima della frontiera

Grido di battaglia

La pastora raccolse da terra un tarassaco e lo pose delicatamente tra i capelli e l'orecchio destro della Jole. 
«Ricordati sempre che devi essere forte» le disse poi guardandola dritta negli occhi lucidi. 
La Jole sentì una strana sensazione, come una specie di vibrazione che le cresceva nel petto infondendole forza e asciugandole le lacrime. 
"Io mi chiamo fiore di tarassaco" ricordò improvvisamente, "e fiore di tarassaco sarà il mio grido di battaglia!" 

Matteo Righetto, L'anima della frontiera

Non vedo l'ora

"Non vedo l'ora che questa storia finisca. Gesù, se ci sei ascoltami! Non vedo l'ora di stendermi sul prato davanti casa e ascoltare il canto dei fringuelli. Non vedo l'ora di bere una scodella di latte caldo e guardare le nuvole scorrere placide sopra i nostri boschi. Non vedo l'ora di poter chiudere gli occhi senza doverli riaprire per paura. Non vedo l'ora di avere un riparo vero, una protezione, una certezza. Non vedo l'ora di tornare a casa in pace, tra gli abbracci dei miei familiari, di poter accarezzare mia madre... Spero che vada tutto bene, come è andato tutto bene fino a questo momento. Ma la verità è che ho paura. Ho tanta paura."

Matteo Righetto, L'anima della frontiera

È un attimo

"Ricordati, figlia. Guadagnarsi la vita è lunga, ma morire è un attimo", e dicendo questo le aveva accarezzato la testa. 

Matteo Righetto, L'anima della frontiera

Frontiere

Pensò al mito di quel confine, alle sue leggende, e soprattutto al fatto che ogni frontiera, in fin dei conti, non è altro che una linea immaginaria inventata da alcuni uomini per sopraffare e maltrattare altri uomini... 
Così le aveva sempre detto suo padre, e così credeva anche lei. 
"Che senso possono avere le frontiere se gli alberi nei boschi e gli uccelli e i lupi e tutti gli animali sono sempre uguali e ignorano le linee di confine? Le frontiere sono ben altre, per me..." 
Le vere frontiere, così le aveva ripetuto suo padre durante il loro viaggio insieme, sono quelle tra prepotenti e poveri cristi, tra chi sì sollazza di cibo e potere e chi invece patisce la fame e deve spaccarsi la schiena per un pugno di polenta. Ecco, queste sì che sono le uniche vere frontiere. 


Matteo Righetto, L'anima della frontiera

Fiore di tarassaco

Notò che intorno a lei fiorivano alcuni pissacani, dei fiori di tarassaco, così gialli e belli rispetto all'asprezza e al grigiore delle pietre che li circondavano. Ne colse uno e lo osservò con attenzione. "Ma quanto sono belli!" pensò perdendosi per un istante tra le geometrie dei suoi petali. "Questo fiore cresce ovunque e sempre, in pianura e in montagna, in ogni stagione dell'anno tranne che in inverno, quando i prati sono ricoperti di neve. È il vero simbolo della natura e della libertà." 


Matteo Righetto, L'anima della frontiera

Forza dei tuoi cari

Salendo verso la vetta del Pavione, tirò fuori dalla tasca quel cavallino di legno che aveva intagliato per gioco con Sergio, e lo strinse nella mano destra come se volesse farlo entrare nella sua carne, nel suo sangue. In quel momento così difficile si mise a piangere, mentre il cavallo sotto di lei avanzava passo dopo passo, e lei si sentì più che mai una De Boer, con la consapevolezza che, per quanto poco avesse avuto dalla vita, quel poco l'aveva avuto sempre e soltanto grazie alla forza dei suoi cari. 


Matteo Righetto, L'anima della frontiera

Pronti a cambiare direzione

"Jole, questo viaggio ha una sola regola: non tornare come sei partita. Torna a casa diversa!" 
"E come si fa?" 
"Il mestiere del contrabbandiere è lo stesso del vento. Non ci si deve mostrare, non ci si deve fare afferrare e si deve sempre essere pronti a cambiare direzione." 

Matteo Righetto, L'anima della frontiera 

lunedì 1 febbraio 2021

Forza di rialzarsi

Non è importante come colpisci, l'importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto hai la forza di rialzarti... così sei un vincente! Forte non è colui che non va al tappeto, ma è colui che una volta andato al tappeto ha la forza di rialzarsi.

Rocky

Riempire i vuoti

- Ti piace sul serio mia sorella?
- Certo che mi piace!
- Io non ti capisco. Cosa ci trovi?
- Non lo so. Riempie i vuoti.
- Quali vuoti?
- E che ne so! Lei c'ha i vuoti, io c'ho i vuoti e insieme li riempiamo!

Rocky

sabato 30 gennaio 2021

Uguaglianza di condizioni

Per Alexis de Tocqueville, autore del classico La democrazia in America, pubblicato nel 1835, la caratteristica che distingueva gli americani era l'uguaglianza di condizioni". L'intera società americana, insisteva Tocqueville, si era "fusa nel ceto medio", per cui pochi erano o molto ricchi o molto poveri; coloro che erano considerati facoltosi, non lo erano affatto se giudicati secondo i canoni europei; si trattava inoltre di gente che s'era fatta da sé e che tendeva a perdere le proprie fortune con la stessa rapidità con cui le aveva messe insieme. 

Maldwyn A. Jones, Storia degli Stati Uniti d'America 

Ricadere sulle spalle

Forse era questo il motivo per cui Augusto De Boer sentiva ricadere sulle sue spalle il peso di ogni responsabilità e viveva ogni giorno nella piena consapevolezza che la sorte della sua famiglia, nel bene e nel male, fosse legata alla sua, come i rami di una quercia al fusto. 

Matteo Righetto, L'anima della frontiera 

sabato 23 gennaio 2021

Tempo e ora passano veloci

Accada quel che può accadere; il tempo e l'ora passano veloci anche attraverso il giorno più triste

Shakespeare, Macbeth

Terrore

Il terrore, nella realtà, è meno profondo di quello che sorge da certe orribili fantasie. 

Shakespeare, Macbeth 

Seduzione e tradimento

BANQUO: Questa profezia, se vi credete, potrebbe anche infiammarvi ad aspirare alla corona, oltre che alla signoria di Cawdor. Ma è strano: Spesso, per portarci alla perdizione, i ministri delle tenebre ci dicono il vero; ci seducono con oneste inezie per precipitarci poi a tradimento nei mali estremi. Cugini, una parola, di grazia. 

Shakespeare, Macbeth 

Arte delle omissioni

L'arte dell'omissione è la più squisita delle arti letterarie.

Pietro Citati, Leopardi

Meravigliosamente

Meravigliosamente 
un amor mi distringe 
e mi tene ad ogn'ora. 
Com'om che pone mente 
in altro exemplo pinge 
la simile pintura, 
così, bella, facc'eo, 
che 'nfra lo core meo 
porto la tua figura. 

Giacomo da Lentini 

Dizionari

Il commento sistematico di un testo poetico è legato al secondo Ottocento, quando nasce l'editoria scolastica su larga scala. Ma a lungo le note ai testi venivano guardate con sospetto, perché «più adatte a fomentar la pigrizia, che ad aiutare la intelligenza dei giovani» (come scriveva nel 1883 Anton Giulio Barrili in una relazione ministeriale). Anche Carducci dichiarava che, pur rassegnato all'inevitabilità delle note, le temeva in quanto «cagione di scioperataggine» di alunni e insegnanti: «i dizionari hanno da essere nelle scuole per qualche cosa, e i professori hanno almeno da avvezzare gli alunni a servirsene». 

Luca Serianni, Il verso giusto

sabato 16 gennaio 2021

Rivoluzione dentro

Non ho bisogno di nessuna rivoluzione che mi aspetti. Uno la rivoluzione ce l'ha dentro e se la porta di qua e di là. Come i bagagli.

Paco Ignacio Taino, Rivoluzionario di passaggio 

Esibire abilità

Ed ora? Finirò di scrivere questa mia confessione. La chiuderò in una bottiglia e la getterò in mare. Perché? Sì, perché? Era la mia ambizione "inventare" misteriosi delitti che nessuno potesse chiarire. Ma nessun artista, ora me ne rendo conto, può sentirsi appagato solo dall'arte. C'è il naturale desiderio di vedeme riconosciuta la propria maestria. Io ho, lasciatemelo confessare in tutta umiltà, il meschino, umano desiderio che qualcuno sappia quanto sono stato abile... 

Agatha Christie, Dieci piccoli indiani

domenica 10 gennaio 2021

Nervi delle donne

Le donne e i Loro nervi! Ma, dopotutto, i nervi delle signore gli fruttavano bene. Metà delle sue pazienti non avevano altra malattia che la noia, ma non lo avrebbero certo ringraziato se avesse detto loro la verità, Ed era sempre facile inventare qualche piccolo disturbo per soddisfarle: «Uno stato anormale dovuto a...» e qui una lunga difficile parola «niente di serio, tuttavia sarà bene provvedere subito. Basterà una cura semplicissima». 
In fondo, la medicina è molto aiutata dalla fede nella guarigione. Lui lo sapeva e, usando le maniere adatte, riusciva a ispirare subito speranza e fiducia. 

Agatha Christie, Dieci piccoli indiani.

sabato 9 gennaio 2021

Trasmettere tra generazioni

Quasi tutte le società hanno coltivato l'imperativo della trasmissione di storie fra una generazione e l'altra. Quasi tutte le culture hanno fatto onore al passaggio del testimone fra vecchi e giovani. Questo è sempre stato un dovere primario della memoria umana familiare, tribale e poi nazionale. 

Amos Oz, Gli ebrei e le parole

sabato 2 gennaio 2021

Dov'è la saggezza

Dov'è la saggezza che abbiamo perso nella conoscenza? Dov'è la conoscenza che abbiamo perso nell'informazione?

Thomas Stearns Eliot

Teoria dei tre ordini

Poco dopo il Mille, nel Carmen ad Robertum regem ('Poesia a re Roberto'), il vescovo Adalberone di Laon formula una teoria della società del tempo, la cosiddetta teoria deì tre ordini, che disegna un ordine sociale che appare, a chi lo descrive, non solo immutabile ma provvidenziale, necessario. La società, spiega questa dottrina, si compone di tre ceti o classi: coloro che pregano (orantores), coloro che combattono (bellatores) e coloro che lavorano (laboratores). Sì tratta, osserva Adalberone, di una gerarchia fissata da Dio, e che ha perfetta corrispondenza con la struttura del corpo umano: un corpo umano nel quale la testa è rappresentata dagli ecclesiastici, il ventre dai soldati, i piedi dai contadini. Ognuno ha il suo ruolo e, come nel corpo, il buon funzionamento dell'organismo dipende dallo zelo con cui ciascun membro svolge le proprie mansioni. In questo modo sì giustifica lo stato di cose esistente e si esclude ogni forma di mobilità sociale, cioè il passaggio da un ordine all'altro: se nulla deve cambiare perché tutto funzioni, nessun miglioramento è possibile per i 'piedi' (i contadini), che sostengono l'edificio sociale. 

Alberto Casadei, Marco Sant'Agata,  Manuale di letteratura italiana medioevale e moderna