martedì 31 dicembre 2019

Non rivangare

Non rivangare quello che non può servire ad altro che a inquietarti inutilmente.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

sabato 28 dicembre 2019

Divisionismo vs Impressionismo

Il dipinto è il risultato di un lungo lavoro peparatorio, su schizzi e disegni dal vero, versioni precedenti, a volte anche fotografie. Una pratica che non è in alcun caso "impressionista", ossia presa diretta sul reale con una tecnica volutamente veloce, per carpire l'immediatezza della visione, come era stato, per parlare d'Italia, l'approccio degli scapigliati negli anni settanta. Tutt'altro: l'opera è essenzialmente una costruzione classica, frutto di studi anteriori e successivi ripensamenti.
Si potrebbe fraintendere il caso Segantini, che si rifiutò sempre di avere un atelier e dipingeva all'aperto, sino a morire sul ghiacciaio dello Schafberg mentre ultimava il pannello centrale del Trittico dell'Engadina. Tuttavia il suo "all'aperto" va in qualche modo ribaltato: è la natura stessa a diventare atelier. L'elaborazione dell'immagine è procedimento lento e complesso, che lo coinvolge per mesi, a volte per anni, e può anche sfociare nella ridipintura della medesima tela.

Annie Paule Quinsac, Fiat Lux. Premesse. Divisionismo, la rivoluzione della luce

Divisionismo

Sussiste ancora e comunque una certa confusione sul significato di Divisionismo, in particolare si crede che a identificarlo sia la pennellata franta, a trattini, puntini, sciabolate, filamenti lunghi o corti e visibili a occhio nudo. Sicuramente la pennellata visibile e spezzata è condizione necessaria, ma non sufficiente; imprescindibile è la giustapposizione dei colori sulla tela e i toni devono essere complementari secondo il prisma o ravvicinati all'interno della medesima gamma, per ottenere maggior vibrazione e suggerire le distanze (e quindi i piani). Alla dovuta lontananza l'occhio di chi guarda fonde i "tocchi" di colore, percependo zone luminose evocatrici di forme, masse, volumi e spazi.

Annie Paule Quinsac, Fiat Lux. Premesse. Divisionismo, la rivoluzione della luce 

Per la morte di Segantini

Spenti sono gli occhi umili e degni ove s'accolse l'infinita
bellezza, partita è l'anima ove l'ombra e la luce la vita
e la morte furon come una sola
preghiera, e la melodìa del ruscello e il mugghio dell'armento e il tuono
della tempesta e il grido dell'aquila e il gemito dell'uomo
furon come una sola parola,

e tutte le cose furono come una sola cosa
abbracciata per sempre dalla sua silenziosa
potenza come dall'aria.
Partita è su i vènti ebra di libertà l'anima dolce e rude
di colui che cercava una patria nelle altezze più nude
sempre più solitaria.

D'Annunzio, Per la morte di Segantini

Arte e luce

Se l'arte moderna avrà un carattere
sarà quello della ricerca del colore nella luce

Giovanni Segantini, 1887

giovedì 26 dicembre 2019

Comparazioni

E cosi, valutando per mezzo delle comparazioni,
Si determina la vera natura di una situazione.
Chiedi -
Quale governante segue il Tao?
Quale generale è più abile?
Chi ha a suo favore cielo e terra?
Chỉ osserva più rigorosamente il metodo e gli ordini?
Quale esercito è più forte?
Quali sono gli ufficiali e i soldati meglio 
addestrati?
Da che parte i premi e le punizioni sono più equi?
Tramite queste comparazioni si possono
prevedere la vittoria e la sconfitta!

Sun Tzu, L'arte della guerra 

martedì 24 dicembre 2019

Logica del profitto

Fondamentalmente era una brava persona, sentenziò, ma gli esseri umani si lasciano catturare dalla logica del profitto, e questo li stravolge  completamente. La struttura della società è marcia al giorno d'oggi.

Norman Mailer, La costa dei barbari

sabato 21 dicembre 2019

Rispettare il pubblico

Quando un uomo di teatro ha successo, disprezza i cosiddetti bifolchi. Mi ci volle del tempo, quando poi mi accorsi che i bifolchi non esistono, cominciai ad andare bene. Imparai a rispettare il mio pubblico. E il pubblico questo lo sente e collabora con me, non è contro di me. Basta rispettarli, e capiscono tutto quel che gli si dice.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

venerdì 20 dicembre 2019

Conoscenza

Fatti non foste per viver come bruti
ma per seguir virtude e conoscenza.

Dante, La divina commedia, Inferno, Canto XXVI

Colonne d'Ercole

Il pensiero elaborato, mentale, che scaturisce dalle infinite estrinsecazioni del mantello celebrale dell'Homo Sapiens, è sconfinato: non ha colonne d'Ercole.

Rita Levi Montalcini, Abbi il coraggio di conoscere 

mercoledì 18 dicembre 2019

Cessare di esistere

Un tempo non molti anni or sono, un uomo si metteva in mare e cessava di esistere per due o tre anni, forse per sempre. E quando i carri col tendone si disponevano a travasare il continente, amici e parenti rimasti a casa potevano anche non aver più notizie dei viandanti. La vita continuava; si risolvevano problemi, si prendevano decisioni. Anch'io rammento quando un telegramma significava una sola cosa, una morte in famiglia. Nel breve spazio di una vita il telefono ha cambiato tutto.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

martedì 17 dicembre 2019

Occhi

I nostri occhi al mattino descrivono un mondo diverso da quello che i nostri occhi vedranno al pomeriggio.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

Troppe realtà

Io ho sempre ammirato quei giornalisti che riescono a scendere in una zona, parlano alla gente giusta, fanno le domande giuste, prendono campioni di opinioni, e poi  stendono un ordinato rapporto che assomiglia a una carta stradale. Invidio questa tecnica e al tempo stesso non me ne fido come specchio della realtà. Io sento che ci sono troppe realtà. Quello che io adesso metto sulla carta è vero fino a che qualcun altro passa sulla mia strada e riordina il mondo secondo lo stile suo.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

lunedì 16 dicembre 2019

Profumo di caffè

A me pare che il caffè abbia un profumo anche migliore dopo che è arrivato il gelo.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

Tecnica e fallimenti

La tecnica bisogna impararla come l'ho imparata io, coi fallimenti.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

Colori d'autunno

Il clima mutò rapidamente al freddo e gli alberi presero colore, rossi e gialli da non credere. Non è soltanto colore ma un chiarore, quasi che le foglie cogliessero la luce del sole autunnale e la restituissero lentamente. Questi colori han qualcosa del fuoco.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

domenica 15 dicembre 2019

Anima triste

Un'anima triste può ucciderti più in fretta, molto più in fretta che un germe.

John Steinbeck, Viaggio con Charley 

venerdì 13 dicembre 2019

Viaggio

Un viaggio è una persona a sé; non ce ne sono due simili. E sono inutili progetti, garanzie, controlli, coercizioni. Dopo anni di lotta scopriamo che non siamo noi a fare il viaggio; il viaggio che fa noi. Guide, orari, prenotazioni, inevitabili e rigidi,  vanno diritti a naufragare contro la personalità del viaggio. Solo quando abbia riconosciuto tutto questo, il vagabondo in vitro può abbandonarsi e accettare la realtà. Soltanto allora cadono le frustrazioni. In questo, un viaggio è come un matrimonio. La maniera sicura per sbagliare è credere di tenerlo sotto controllo. 

John Steinbeck, Viaggio con Charley

Ragione per andare

Quando il virus dell'irrequietezza comincia a impadronirsi di un uomo caparbio, la vittima deve anzitutto trovare in sé stessa una ragione buona e sufficiente per andare.

John Steinbeck, Viaggio con Charley

giovedì 12 dicembre 2019

Donne

Tremano quando siamo in pericolo e piangono quando moriamo; ma quelle lacrime non sono per noi, bensì per un padre sprecato, per un seme perduto.

Bernard Shaw, Uomo e superuomo 

mercoledì 11 dicembre 2019

Zero e infinito

Se vedi lo zero non vedi nulla, ma se guardi attraverso lo zero vedi l'infinito.

Sufi

martedì 10 dicembre 2019

Vivere senza garanzie

Riempiti gli occhi di meraviglie, vivi come se dovessi cadere morto fra dieci secondi! Guarda il mondo: è più fantastico di qualunque sogno studiato e prodotto dalle più grandi fabbriche. Non
chiedere garanzie, sicurezza economica, un siffatto animale non è mai esistito; e se ci fosse, sarebbe imparentato col pesante bradipo che se ne sta attaccato alla rovescia al ramo di un albero per tutto il santo giorno, ogni giorno, passando l'intera vita a dormire. Al diavolo" diceva il nonno "squassa l'albero e fa' che il pesante bradipo precipiti al suolo e batta per prima cosa il culo!"

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Ciò che cambiamo

Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonno: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia ove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi si sia là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, finché si cambia qualche cosa da ciò che era prima che la si toccasse in qualcos'altro che è come noi dopo che la nostra mano se ne è staccata.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

domenica 8 dicembre 2019

Istante

Devo liberarmi del tempo e vivere il presente giacché non esiste altro tempo che questo meraviglioso istante.

Alda Merini

Senso di appartenenza

È il senso di appartenenza a una collettività e non di subordinazione a un potere arbitrario che porta con sé una più robusta, partecipata, consapevole esigenza di civismo, quindi di libertà.

Corrado Augias, Il disagio della libertà 

giovedì 5 dicembre 2019

Mancare i libri

Abbiamo tutto quanto per essere felici, ma non siamo felici. Manca qualche cosa. Mi sono guardato intorno. La sola cosa che mi sono visto mancare positivamente sono i libri che io avevo bruciato in questi ultimi 10 o 20 anni. E allora ho pensato che i libri forse avrebbero potuto essere utili.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Vigliacco

Signor Montag, voi avete davanti un vigliacco. Io vedevo la piega che stavano prendendo le cose, ma molto tempo fa; ma non ho detto nulla; sono uno degli innocenti che avrebbero potuto parlare chiaro e tondo quando nessuno era disposto a dar retta al "colpevole", ma non ho aperto bocca, diventando così colpevole a mia volta. 

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

lunedì 2 dicembre 2019

Libri

Forse i libri possono aiutarci uscire un po' da queste tenebre. Potrebbero impedirci di ripetere sempre gli stessi errori pazzeschi.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Amicizia

Non possono dire in quale preciso momento nasca l'amicizia. Come nel riempire una caraffa goccia a goccia, c'è finalmente una stilla che la fa traboccare, così in una sequela di atti gentili ce n'è infine uno che fa traboccare il cuore.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

domenica 1 dicembre 2019

Filosofia

Ci sono più cose in cielo e terra, Orazio, di quante ne possa sognare la tua filosofia.

Shakespeare, Amleto

martedì 26 novembre 2019

Bottoni

La chiusura lampo ha spodestato i bottoni e un uomo ha perduto quel po' di tempo che aveva per pensare, al mattino, vestendosi per andare al lavoro, ha perso un'ora meditativa, filosofica, perciò malinconica.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Dietro a un libro

Questa notte ho pensato a tutto il cherosene di cui mi sono servito da dieci anni a questa parte. E ho pensato ai libri. E per la prima volta mi sono accorto che dietro ogni libro c'è un uomo. Un uomo che ha dovuto pensarli. Un uomo a cui è occorso molto tempo per scriverli, per buttar giù tante parole sulla carta. Ed è un pensiero che non avevo mai avuto prima di questa notte.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Qualcosa di speciale

Ci dev'essere qualcosa di speciale nei libri, delle cose che non possiamo immaginare, per convincere una donna a restare in una casa che brucia.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

lunedì 25 novembre 2019

Il tempo si è assopito

Libri gli bombardano le spalle, le braccia, il viso volto all'insù. Un volume scese, quasi docilmente, come in colombo bianco, tra le sue mani, le ali tremula. Nella luce fioca, vacillante, una pagina rimase aperta e ferma ed era come una penna nivea, con le parole delicatamente dipintevi sopra. In tutta quella confusione, quella fretta, Montag ebbe soltanto il tempo di leggere una riga, ma quella riga gli fiammeggiò nella mente nel minuto successivo come se vi fosse stata impressa con il ferro rovente. "Il tempo si è assopito nel gran sole del meriggio".

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

venerdì 22 novembre 2019

Ascolto

Non siete come gli altri. Ne ho visti alcuni; so di che si tratta. Quando parlo, voi mi guardate. Quando dissi non so più che cosa della luna, avete guardato la luna, la notte passata. Gli altri non farebbero mai così. Gli altri se ne andrebbero di punto in bianco, piantandomi in asso con le mie chiacchiere. O mi farebbero delle minacce. Nessuno  ha più tempo per gli altri. Voi siete uno dei pochissimi che mi danno retta. Ecco perché mi sembra tanto strano che siate nelle squadre d'incendio. Non mi pare giusto; in certo qual modo è una cosa che non vi somiglia.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

giovedì 21 novembre 2019

Raccogli dettagli

«Dottore, «ma perché stiamo facendo questo?».
«Guardati intorno, raccogli dettagli, impressioni e ascolta. II nostro lavoro è tutto lì».

Antonio Manzini, Non è stagione 

mercoledì 20 novembre 2019

Riso sereno e cordiale

Delle risate giungevano sul prato color di luna dalla casa di Clarisse e di suo padre e di sua madre e dello zio, che sorridevano dolcemente affettuosi. Soprattutto, il loro riso era sereno e cordiale, per nulla forzato, e veniva da quella casa così sfarzosamente illuminata la notte, mentre tutte le altre case se ne stavano chiuse in sé nel buio.

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

Stiamo in troppi

"Siamo in troppi" pensava intanto.
"Siamo in miliardi di esseri su questa terra e miliardi e miliardi sono troppi. Non ci conosciamo tra noi. Nessuno conosce qualcuno degli altri. Sconosciuti vengono a violare la tua intimità."

Roy Bradbury, Fahrenheit 451

martedì 19 novembre 2019

Ridurli in cenere

«Mi permettete una domanda? Da quanto tempo lavorate agli incendi?»
«Da quando avevo vent'anni, dieci anni fa.»
«Non leggete mai qualcuno dei libri che bruciate?»
Lui si mise a ridere:
«Ma è contro la legge!»
«Oh, già, certo.»
«E un bel lavoro, sapete. Il lunedi bruciare i luminari della poesia, il mercoledi Melville, il venerdi Whitman, ridurli in cenere e poi bruciar la cenere. È il nostro motto ufficiale»

Roy Bradbury, Farenight 451

martedì 12 novembre 2019

Per amor del cielo

- Ah! no, Renzo, per amor del cielo! gridò Lucia. - No, no, per amor del cielo! Il Signore c'è anche per i poveri; e come volete che ci aiuti, se facciam del male?

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

A letto con la febbre

È accaduto più d'una volta a personaggi di ben più alto affare che don Abbondio, di trovarsi in frangenti così fastidiosi, in tanta incertezza di partiti, che parve loro un ottimo ripiego mettersi a letto con la febbre. Questo ripiego, egli non lo dovette andare a cercare, perché gli si offerse da sé. La paura del giorno avanti, la veglia angosciosa della notte, la paura avuta in quel momento, l'ansietà dell'avvenire, fecero l'effetto.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

lunedì 11 novembre 2019

Vaso di terra cotta

Il nostro Abbondio, non nobile, non ricco, coraggioso ancor meno, s'era dunque accorto, prima quasi di toccar gli anni della discrezione, d'essere, in quella società, come un vaso di terra cotta, costretto a  viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro.

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

Offesa e alleanza

L'uomo che vuole offendere, o che teme, ogni momento, d'essere offeso, cerca naturalmente alleati e compagni. Quindi era, in que' tempi, portata al massimo la tendenza degl'individui a tenersi collegati in classi, a formarne delle nuove, e a procurare ognuno la maggior potenza di quella a cui apparteneva. 

Alessandro Manzoni, I promessi sposi 

sabato 9 novembre 2019

Ci vuole saggezza

Ride poco e soprattutto con gli occhi perché, come dice riferendosi alla "risata omerica di Louis Amstrong", "per riderci sopra, in generale, ci vuole saggezza".

Paolo Conte

mercoledì 6 novembre 2019

Al limite del ridicolo

Per difendere la sua rispettabilità, le cosa che diceva erano sempre politicamente corrette, retoriche, al limite del ridicolo. Doveva apparire un uomo giusto, coerente, un servitore del paese, attento ai bisogni di quella comunità che l'aveva eletto. Insomma, sebbene i suoi pensieri andassero a nord, quello che gli usciva dalla bocca doveva per forza andare a sud.

Antonio Manzini, La costola di Adamo 

martedì 5 novembre 2019

Neve

I lampioni stradali erano già accesi e nella luce giallognola ne volavano a centinaia come falene, lenti e maestosi. Uno cadde sulla guancia di Rocco. Lui se l'asciugò. Alzò gli occhi verso il cielo color acciaio e li vide cadergli addosso a decine. Spuntavano dal buio e prendevano corpo a pochi metri da lui. Si immaginò di essere un'astronave che viaggiava alla velocità della luce e quei puntini che gli venivano incontro erano in realtà stelle e galassie che profondità misteriose del cosmo.

Antonio Manzini, La costola di Adamo 

lunedì 4 novembre 2019

Banche e metafisica

Mio padre. che era un piccolo borghese, passò tutta la vita in case d'affitto, senza mai sentire l'esigenza di possederne una. Oggi non c'è rivoluzionario che non voglia essere proprietario della casa in cui abita; che non si getti nei debiti, nei mutui venticinquennali, per il possesso di una casa. L'idea dell'eternità, l'idea dell'inferno, si sono contratte nei mutui bancari venticinquennali. Sono le banche che amministrano la metafisica. 

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

Matrimonio

Dopo quindici anni di vita in comune, un uomo come lui è un libro aperto per una donna come me. Un libro molto sciocco, molto noioso.

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

Non ci vedono

"Ma perché non te ne vai in Svizzera anche tu? In Svizzera, in Germania... La Germania è a due passi dalla Svizzera."
"Ci sono già stato in Germania, per tre mesi... Ma io dico: l'uomo non è un cane... Può starsene straregnato, in un paese non suo, a soffrire perché tutto gli manca" accennò alla chiesa, alla piazza intorno, al cielo che si struggeva nell'oro del tramonto "ma il diritto non deve levarglielo nessuno,"
"Il diritto? E che, non ti pagavano?"
"Mi pagavano, il conto ad ogni venerdi sera tornava fino al centesimo: onesti, precisi. Ma io voglio dire il diritto di essere come ora qui: che ci siamo appena conosciuti, ma lei e una persona e io sono una persona, e siamo uguali, e parliamo... Con loro invece è diverso: non ci vedono, ecco, non ci vedono... E uno si sente come una mosca appesa a
un filo di ragno, a dondolare su quei loro bicchieri di birra... La birra! Cristo santo, la birra!...

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

domenica 3 novembre 2019

Molti al comando

Non è certo un bene se si è molti al comando; uno sia il capo, uno soltanto il re, a cui dette il figlio di Crono scettro e leggi, perché regni sugli altri.

Iliade

sabato 2 novembre 2019

Sazio e digiuno

Il sazio non crede a chi è digiuno.

Leonardo Sciascia, Il mare colore del vino 

mercoledì 30 ottobre 2019

Andare sul balcone

L'espressione "andare sul balcone" è molto importante, nell'impostazione di Fisher e Ury, in quanto corrisponde ai consigli di non cedere all'urgenza classificatoria, prendere tempo, non affrettarsi a mettere in atto le reazioni più spontanee, ma predisporsi ad accogliere anche altri punti di vista incompatibili con i nostri.

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

Visione d'insieme

Gregory Bateson in Dove gli angeli esitano, scritto assieme alla figlia Mary Catherine, racconta che quand'era bambino avrebbe voluto imparare a suonare il violino, ma non ci riusciva. L'insegnante gli diceva: "Non fai abbastanza pratica!". Solo da adulto si è reso conto che non era questo il problema; era che si allenava moltissimo cercando di suonare alla perfezione ogni singola nota e lo sforzo di correggere la singola azione di ogni nota inceppava la performance nel suo insieme.

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

Sottolineare l'accordo

Un senatore USA ai suoi aiutanti: con il mio elettorato dovete fare il contrario di quello che vi hanno insegnato a scuola, dove se eravate d'accordo sul 99% vi mettevate a discutere sull'1% di disaccordo. Qui invece se siete in disaccordo sul 99%, dovete sottolineare l'accordo sull'1%.

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

martedì 29 ottobre 2019

Passa il mare

Chi ha lingua passa il mare

Proverbio siciliano 

Pensione

Si arriva alla pensione e quindi all'uscita di scena. Superata la sbornia della prima fase euforica in cui ci si rende conto di essere tornati padroni del nostro tempo, segue un'involuzione pericolosa, perché ci accorgiamo di essere meno interpellati di prima, di essere meno richiesti; il nostro giudizio conta
relativamente perché veniamo collocati in una fascia sociale, quella del pensionato, che ormai ha già dato tutto quello che poteva dare.
Ma allora che succede se di colpo ci sentiamo estromessi dalla comunità sociale e dai circuiti della competizione?
Ci ribelliamo, entriamo in conflitto con noi stessi. La nostra giornata non è più tesa al raggiungimento di alcuni obiettivi. Ecco, il rischio può nascere quando veniamo catapultati improvvisamente e pericolosamente verso noi stessi, cominciamo ad ascoltarci, ad angosciarci: vengono meno il progetto di vita, la capacità di proiettarci nel futuro, una vita sociale in espansione, i rapporti interpersonali, e questo in una società che ci vuole sempre e comunque protagonisti.
La situazione diventa insopportabile perché anche nell'ambito familiare bisogna riprogrammare e rinegoziare la nostra collocazione, cambiare gli spazi, le abitudini. Diventiamo degli inquilini maldestri, ma anche fastidiosi. Ci sentiamo superati, finiti.

Rosario Sorrentino, Panico: una bugia del cervello 

Lettura

La lettura è importante soprattutto perché ci aiuta a raggiungere un rapporto esclusivo con qualcosa, il libro appunto, a identificarci con i personaggi, ad aumentare lo spirito critico.
La lettura è anche una forma di prevenzione per alcune malattie neurodegenerative. Gli interessi cognitivi, mentali, l'interazione intellettuale aiutano a prevenire soprattutto quelle malattie che colpiscono la nostra memoria.
Non dimentichiamo mai che il cervello è un organo flessibile, che può modificare la sua configurazione. L'apprendimento dura tutta la vita.

Rosario Sorrentino, Panico: una bugia del cervello 

lunedì 28 ottobre 2019

Evitamento

L'evitamento ci fa credere di poter controllare l'ansia mentre a lungo andare porta a ingigantire il senso di vulnerabilità.

Rosario Sorrentino, Panico: una bugia del cervello 

domenica 27 ottobre 2019

Grandi frasi

Era scritto, quando  avessero abbaiato il mondo sarebbe finito, ma non era proprio così, scritto non lo era mai stato, ma nei grandi momenti abbiamo sempre bisogno di grandi frasi, e questa, Era scritto, non sappiamo che seduzione abbia per occupare il primo posto nei prontuari dello stile fatale.

Jose Samarago, Zattera 

Senza sole

Aveva smesso di nevicare e anche il vento s'era dato una calmata. Le nuvole però restavano appollaiate in mezzo alle cime delle montagne, e il sole doveva essere lì da qualche parte, ma non riusciva a penetrare quella coltre spessa e lanuginosa. Rocco Schiavone guardava la gente camminare tranquilla sui marciapiedi.

Antonio Manzini, La costola di Adamo 

Ricco

«Lo sai che diceva sempre mia madre?».
«No, che diceva?».
La donna abbassò il tono della voce, ma
Rocco senti lo stesso. «Diceva, quando il seno non punta più verso le stelle ma verso i piedi, è bene che i piedi indossino scarpe molto costose!». Scoppiarono a ridere e bevvero ancora.

Antonio Manzini, La costola di Adamo

mercoledì 23 ottobre 2019

Mantenere rapporti

Quanto pesa mantenere rapporti umani. Ci vuole impegno, applicazione, devi essere disponibile e soprattutto devi sorridere alla vita.

Antonio Manzini, La costola di Adamo

Senza neanche guardarlo

Persone sul marciapiede lo incrociavano senza neanche guardarlo, ognuno dietro i fatti suoi.

Antonio Manzini, La costola di Adamo

martedì 22 ottobre 2019

Formazione scolastica

Oggi nessuno osa più dire che la formazione culturale impartita dalla scuola arricchisce e avvantaggia chi la riceve soprattutto se è indipendente dalla formazione professionale. Durante la prima guerra mondiale, l'esercito chiamava come ufficiali per comandare i plotoni anche giovani di 19 anni, purché diplomati. Il latino serviva a impartire gli ordini? Evidentemente no, ma si dava per scontato che una formazione scolastica completa preparasse una persona più forte e più capace in ogni ambito della vita.

Alessandro Barbero, Se la scuola muore, Micromega

Brivido di paura

Per la prima volta un brivido di paura percorse la penisola e la vicina Europa.

José Samarago, Zattera 

domenica 20 ottobre 2019

Uomo padre

Un uomo che sta per diventare padre non lo riconosci da niente. Nessuno gli cede il posto, nessuno gli fa largo, nessuno suppone di doverlo proteggere, o compatire.

Paolo Di Paolo, Lontano dagli occhi

sabato 19 ottobre 2019

Modo di vivere filosofico

La caratteristica principale del modo di vivere filosofico illustrato da Socrate è che in esso ci prendiamo cura di noi stessi. Prendersi cura di sé significa prendersi cura della propria anima. In Socrate l'anima indica il modo di vivere (anche se nell'Apologia accanto alla tesi che con la morte finisce tutto, egli ammette che, stando ad alcune cose che si tramandano, vi potrebbe essere una migrazione in un altro luogo). In questo dialogo occuparsi del la propria anima significa preoccuparsi che essa sia buona e giusta e non sia dedita alla ricerca di beni come le ricchezze, il potere gli onori. Occuparsi della propria anima è occuparsi di ciò che riteniamo che valga la pena di essere perseguito, di come i nostri obiettivi e interessi modellano la nostra vita.

Piergiorgio Donatelli, Etica

giovedì 17 ottobre 2019

Attacchi di panico

Chi soffre di attacchi di panico vive una condizione di continua tensione che, nel tempo, lo logora sia fisicamente sia psichicamente. L'ansia ha una duplice origine: il forte ricordo dell'attacco e il timore di esserne ancora travolto.
Si crea una sorta di barriera difensiva, di tipo sia emotivo sia biologico, che fa aumentare sensibilmente l'attività dei principali mediatori dello stress: l'adrenalina, la noradrenalina e il cortisolo.
Sostanze che mantengono la macchina umana in uno stato di perenne tensione.

Rosario Sorrentino, Panico: una bugia del cervello 

martedì 15 ottobre 2019

Plasticità celebrale

Se oggi si parla di «plasticità cerebrale» è per sottolineare che i principali elementi che costituiscono la galassia cerebrale, i neuroni e le sinapsi, subiscono continui cambiamenti. Si aprono prospettive e scenari nuovi, come quello che l'attività fisica costante può migliorare il funzionamento e il rendimento di questo organo. E una sferzata di energia benefica che si traduce in una maggiore produzione da parte del cervello di alcune molecole: serotonina, dopamina, endorfine e anandamide.

Rosario Sorrentino, Panico: una bugia del cervello 

lunedì 14 ottobre 2019

Caffè

Geog non cambiava mai il rito religioso che accompagnava l'inizio di un nuovo paсco di caffè. Lo aprì e chiuse gli occhi prima di inspirare alcune volte l'aroma. L'odore era delizioso quasi quanto il sapore.

Solveig Jonsdottir, Reykiavik Cafe

Silenzio

Se il silenzio non producesse qualche suono non riusciremmo a distinguerlo.

Solveig Jonsdottir, Reykiavik Cafe

domenica 13 ottobre 2019

Ritmo

Per quanto bello sia lo stile e avvincente la storia, se manca un ritmo vigoroso e azzeccato, voltare le pagine per la maggior parte dei lettori diventerà una fatica. 

#Murakami

Sentimento di solidarietà

Noi non siamo esseri totalmente soli: ecco cosa mette in luce una buona storia, questo caldo, tranquillo, e anche naturale sentimento di solidarietà che ci lega a livello inconscio.

#Murakami

sabato 12 ottobre 2019

Rivivere quel poco tempo

«Così è andata» disse Marinó infine. «Ho imparato a non dare mai per scontato la presenza delle persone amate. Se potessi rivivere di nuovo quel poco tempo che abbiamo trascorso insieme, la bacerei più spesso. L'abbraccerei più spesso. Non andrei sempre via. Non vale la pena rimandare. Il tempo può essere tiranno, la vita ti può essere tolta quando
meno te l'aspetti.»
Rimasero tutti e tre seduti a pensare nel
silenzio che segui. Quando il silenzio
cominciava a prolungarsi, non ci fu altro da fare che spezzarlo nel modo più islandese possibile proponendo altro caffè.

Solveig Jonsdottir, Reykiavik Cafe

Qualcosa di importante

Finalmente un suo gesto faceva la differenza. Stava facendo qualcosa di
importante per la vita di un'altra persona che, non importa se poco o tanto, aveva bisogno di lei. Si sentiva ancora meglio al pensiero che non stava distesa sul suo divano di Breidholt sotto il plaid a dormire davanti alla tv. Riempi il carrello con tutto quello che immaginava potesse piacere a Marinó. 

Solveig Jonsdottir, Reykiavik Cafe

Offrire agli ospiti

Ma almeno accettate i biscotti alla crema, davvero, ci tengo. Cara Hervör, non è che potresti andare a prenderli tu per me? 
La ragazza annui. Né lei né Georg avevano un briciolo di fame. Ma c'è una ben precisa dignità nel poter offrire qualcosa ai propri ospiti, per quanto piccolo sia. 

Solveig Jonsdottir, Reykiavik Cafe

Preparare il caffè

«Stiamo dando il nostro contributo alla società, Hervör» la interruppe Georg. «C'e tanta gente che fa conto su di noi per farsi dare una spintarella a cominciare bene la giornata, noi prepariamo loro un buon caffè per mettersi in moto e siamo simpatici con loro. Pensa solo, per esempio, a che ruolo fondamentale abbiamo nella routine di Marinó. Nemmeno io voglio lavorare al Reykjavík per sempre, ma lo trovo un impiego dignitoso finché non avrò trovato quello che mi va di fare
davvero. Diventare uno specialista, la stabilità fatta persona. Un insegnante, magari. Non lo so. Ma trovo interessante avere a che fare con la gente.

Solveig Jonsdottir, Reykiavik Cafe

domenica 6 ottobre 2019

Conoscenza filosofica

La conoscenza filosofica non può venire appresa e trasmessa allo stesso modo del sapere delle altre scienze o tecniche, i cui elementi sono depositati nei libri. Essa richiede invece una prolungata dedizione, l'impegno di una vita trascorsa nella discussione e nel confronto diretto fra uomini impegnati nella ricerca; si accende nell'anima come una scintilla che si sprigiona dopo aver sfregato a lungo la pietra focaia del pensiero.

Mario Vegetti, Quindici lezioni su Platone 

Capacità di pensiero

Aveva imparato senza fatica l'inglese, il francese, il portoghese, il latino. Sospetto, tuttavia, che non fosse molto capace di pensare. Nel mondo sovraccarico di Funes non c'erano che dettagli, quasi immediati.

Jorge Luis Borges, Finzioni, Funes o della memoria

Memoria infinita

Locke, nel secolo XVII, propose (e rifiutò) un idioma impossibile in cui ogni singola cosa, ogni pietra, ogni uccello e ogni ramo avesse un nome proprio; Funes aveva pensato, una volta, a un idioma di questo genere, ma l'aveva scartato parendogli troppo generico, troppo ambiguo. Egli ricordava, infatti, non solo ogni foglia di ogni albero di ogni montagna, ma anche ognuna delle volte che l'aveva percepita.

Jorge Luis Borges, Finzioni, Funes o della memoria 

mercoledì 2 ottobre 2019

Seduto sulla banchina

Seduto sotto la luce del mattino
Starò qui quando la sera arriverà
A guardare le navi entrare lentamente
E guardarle andare via di nuovo
Sono seduto sulla banchina della baia
A guardare la marea andarsene
Sono seduto sulla banchina della baia
Sprecando il  mio tempo.

Sittin' on the dock of the bay

Verità figlia del dubbio

La nostra non è la verità assoluta. È la convinzione che la verità è semmai figlia del dubbio e della ricerca. 

Walter Veltroni, L'isola delle rose 

Imprecisioni

Il mondo è in certo numero di tenere imprecisioni. 

Borges 

domenica 29 settembre 2019

Volare come Perseo

Nei momenti in cui il regno dell'umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio. Non sto parlando di fughe nel sogno o nell'irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un'altra ottica, un'altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica. Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro...

Italo Calvino, Lezioni americane 

Miti

Ma so che ogni interpretazione impoverisce il mito e lo soffoca: coi miti non bisogna aver fretta; è meglio lasciarli depositare nella memoria, fermarsi a meditare su ogni dettaglio, ragionarci sopra senza uscire dal loro linguaggio di immagini. La lezione che possiamo trarre da un mito sta nella letteralità del racconto non in ciò che vi aggiungiamo noi dal di fuori.

Italo Calvino, Lezioni americane 

Miserabile

La grandezza dell'uomo è grande in quanto si conosce miserabile.

Pascal

Gabbia delle menti

Le forze centrifughe  più deleterie si sprigionano dal paradigma scientistico-tecnicistico. Rischiano di rinchiudere gli uomini come in una gabbia (nella caverna platonica) e, di conseguenza, di far loro dimenticare che si può e si deve guardare ciò che sta oltre, ossia il trascendente, se si vuol capire l'immanente, ossia che cos'è la vera vita e che cos'è la vera morte.

Giovanni Reale, Mi sono innamorato della filosofia 

Scienza vs verità assolute

Popper ha dimostrato in modo preciso che ogni teoria scientifica è tale solo se e nella misura in cui - risulta "falsificabile", ossia controvertibile. Una verità presentata come infalsificabile sarebbe, per definizione, non scientifica. Se non si tiene ben presente questo, si trasforma la scienza in "scientismo", ossia se ne fa un'idolo considerandola fonte di ipotesi, ossia di affermazioni non modificabili, ma di verità assolute.

Giovanni Reale, Mi sono innamorato della filosofia 

sabato 28 settembre 2019

Morire

«Gli amici se ne vanno a uno a uno, portandosi via brandelli di te. Quando si è giovani, si sopportano le morti degli altri e le malattie proprie perché si ha tempo, si ha futuro, si hanno migliaia di giorni davanti, che tutto ripareranno o cancelleranno. Invecchiare è ingusto, morire no.»
«Ho fatto tutto il ciclo dell'esistenza. Sono stato bambino, fidanzato, marito, padree anche nonno. Sono stato piccolo, adulto, vecchio. Ho visto la guerra e la pace, ho lavorato e dato da lavorare agli altri. Ho conosciuto la fame e il fastidio dell'abbondanza. Ho sentito l'odore del mare e l'aria frizzante dei monti. Ho visto cadere le bombe e nascere le rose. Chi può essere più felice di me? Chi può essere più grato alla vita? Se non si morisse non si nascerebbe, non c'è posto per tutti. Non mi fa paura essere terra, tornare nel mio elemento.»

Walter Veltroni, L'isola delle rose

Pazienza e creatività

Ho sempre detto ai miei collaboratori che per lavorare al ricevimento di albergo servono due cose: tanta pazienza e tanta creatività.

Walter Veltroni, L'isola delle rose 

Tener conto della storia

L'Europa si costruisce. E una grande speranza che si realizzerà soltanto se terrà conto della storia: un'Europa senza storia sarebbe orfana e miserabile. Perché l'oggi discende dall'ieri, e il domani è il frutto del passato. Un passato che non deve paralizzare il presente, ma aiutarlo a essere diverso nella fedeltà, e nuovo nel progresso.

Luciano Canfora, La democrazia. Storia di un'ideologia 

Tiranno

Il tiranno viene instaurato dalla massa popolare contro i nobili, perché la protegga contro di essi.

Luciano Canfora, La democrazia. Storia di un'ideologia 

Mazzini

Ho dovuto combattere contro il più grande condottiero; mi è riuscito di mettere d'accordo imperatori, re, uno zar, un sultano ed un papa. Ma nessuno sulla faccia della terra mi ha procurato maggiori difficoltà di un manigoldo di italiano, emaciato, pallido, straccione, ma facondo come l'uragano, rovente come un apostolo, furbo come un ladro.
sfacciato come un commediante, infaticabile come un innamorato: il suo nome è Giuseppe Mazzini.
Metternich

Luciano Canfora, La democrazia. Storia di un'ideologia 

Guerra di Bosnia

Nella guerra degli Usa contro la Federazione jugoslava, l'antefatto del conflitto era stato pur sempre il
passo del Vaticano in favore della
secessione della Croazia. Poi ci fu la guerra per procura: i fondamentalisti islamici - dall'Arabia Saudita al Sudan al Pakistan accorsero come «volontari», con armi americane, a sostegno della
Bosnia, e subito dopo dell'Uck kosovaro. L'Europa occidentale, che futilmente parla di una sua propria politica estera, si accodò servilmente e autolesionisticamente ai bombardamenti contro Belgrado. La Chiesa russa, la Grecia e i monaci dell'Athos (per
quel che vale una cosi stravagante comunità) si trovarono, per cosi dire automaticamente, dalla parte della Serbia soverchiata dagli aggressori. Un solco ancor più profondo fu scavato tra le due Europe.

Luciano Canfora. La democrazia. Storia di un'ideologia 

venerdì 27 settembre 2019

Guerriero

Chi vive da guerriero deve anche morire fa guerriero.

Andrea Frediani, 300 guerrieri. La battaglia delle Termopili 

lunedì 23 settembre 2019

Colpo di sciabola

Poiché questo libro può suscitare critiche nel campo italiano, io mi sono preoccupato di non inserirvi un solo episodio che non possa essere documentato. La sostanza dei fatti che io rievoco non può essere smentita. Questo non toglie che i giudizi che uno stesso fatto determina possano essere discordi. Chi dà un colpo di sciabola, non proverà evidentemente le stesse impressioni di chi lo riceve. 

Emilio Lussu, Marcia su Roma e dintorni

sabato 21 settembre 2019

Toccare il cielo

Un'antica leggenda narra che nella notte dei tempi il paese era ricchissimo e i forzieri ripieni di monete d'oro. Un giorno il re volle aprire appunto tutti i forzieri per contare quelle monete, ch'erano miliardi e miliardi, di tutte le grandezze. Purtroppo il cielo, allora nero e vuoto, vide quel tesoro, penso che poteva dopotutto adornarsene e, venuta la notte, lo rapì. Le stelle sono, dunque, la perduta ricchezza dei poveri. Perció nelle notti stellate li senti sospirare e maledire la legge di gravitazione celeste. Perciò quando sono felici dicono di toccare il cielo col dito. 

Ennio Flaiano, Diario Notturno 

Storia e tradizione

In questo paese tutti si richiamano alla tradizione e la loro vera tradizione è di non rispettarne nessuna. Niente di più  triste, in verità, di un paese abbandonato dalla Storia e che non si decide ad abbandonarla. Quando cambia di posto i suoi quattro mobili, il Povero è convinto di fare la rivoluzione.

Ennio Flaiano, Diario Notturno

Due generazioni

"Voi, vi lamentate di tutto. Siete sempre depressi sfiduciati, angosciati e isterici. Ma siete anche leggeri come se il mondo non vi riguardasse. Come se lo vedeste su YouTube. Scuotete la testa e il mondo al massimo volete maledirlo, e non cambiarlo". 
«Eccoci qua, ci mancava. Voi invece volevate cambiarlo. Bel capolavoro avete fatto. Ti chiedi come mai siamo sfiduciati, tristi, disimpegnati? Be', ci avete tolto tutto e pretendete anche che siamo allegri! Siamo disoccupati cronici o potenziali. Avete costruito un mondo in cui le persone vivono con lo specchio in mano, guardando se stesse e parlando di se stesse. È colpa nostra? Tutto è frettoloso, come se al mattino, ogni mattino, si aprissero i recinti e milioni di bufali cominciassero a correre. Ma non sono bufali felici. Perché non sanno dove vanno, dove devono andare, dove possono andare. Corrono perché non sanno cosab altro fare. Corrono perché lo fanno gli altri. Corrono perché non sanno stare fermi e hanno paura dei loro pensieri. Voi che ci date lezioni ci avete depredato. Ci avete tolto tutto: dall'illusione della ricchezza facile alla fiducia in una società migliore, più giusta. Avete divorato tutto e ora ci sputate addosso i semi. E vi lamentate se non siamo zingari felici. Ci avete portato nel deserto, e ve ne siete andati con la riserva d'acqua e siete indignati perché non sentite il suono, per voi rassicurante, delle nostre risate?»

Walter Veltroni, L'isola delle rose

Perdersi

Succede a tutti di perdersi, ma non è un male. Solo quando ti perdi puoi trovare le cose più belle.

Fabio Genovesi, Chi manda le onde

Del viaggiare

Per la verità, non amo molto viaggiare. Tutti i miei viaggi li ho affrontati malvolentieri, la realtà dei nuovi paesi equivale a quella dei vecchi. Le città mai viste, arrivandoci, mi preoccupano anzi come vere e proprie persone che bisogna prima attentamente conoscere se non si vuol correre il rischio di legarsi  con un'amicizia inutile e precipitosa. 

Ennio Flaiano, Diario Notturno 

venerdì 20 settembre 2019

Abduzione

....etimologicamente vuol dire "spostamento"...
... esempio del cavernicolo che inventa  l'induzione: collega "Piove" con "Il terreno è bagnato" e stabilisce una implicazione: "Se piove, allora il terreno si bagna. Poi inventa la deduzione: "Piove, dunque necessariamente il terreno si bagna". Poi un bel giorno va a dormire col cielo stellato, si sveglia col sole splendente e vede che il terreno è bagnato; questa è una cosa strana. Il cavernicolo è confuso, smarrito: questo fenomeno gli sembra abnorme, inspiegabile.
A un certo punto avanza l'ipotesi: "Mentre dormivo forse ha piovuto". Questa è un'abduzione. È una possibilità tutta da verificare. Sul tetto della sua caverna può esserci una pozza d'acqua nella quale è andato a sedersi un elefante, facendola traboccare, uno stormo di elefanti può essere passato di lì e aver fatto la pipi. Notate che il cavernicolo non dice: "Il terreno è bagnato, dunque ha piovuto. Dice: "Il terreno è bagnato dunque forse ha piovuto", avanza una possibilità assente. E tuttavia l'abduzione gli consente di capire almeno ipoteticamente un fenomeno che prima lo turbava. 

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

Messaggi fra parentesi

Le cose più importanti di solito si mettono fra parentesi e senza il messaggio "Questo è un gioco" non si può praticare il deuteroapprendimento, non si può percorrere la via della bisociazione e della doppia descrizione. 

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

giovedì 19 settembre 2019

Fiducia

Aver fiducia non è riducibile a una sequenza a semplici azioni: se faccio X, posso prevedere che lei farà Y. Questa caso mai è la base della diffidenza. La fiducia è una costruzione sociale transazionale che implica rischio, responsabilità, esplorazione. 

Marianella Sclavi, L'arte di ascoltare e mondi possibili 

martedì 17 settembre 2019

Guardare in modo diverso

Non si tratta di vedere o sentire cose diverse, si tratta di guardare e ascoltare in modo diverso. Questo modo di ascoltare e guardare consiste nella capacità di accogliere quei dettagli che si presentano come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti in quanto preludono a possibili dissociazioni.

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

sabato 14 settembre 2019

Saltare le code

Anche i parchi divertimento hanno iniziato a vendere il diritto di saltare la coda. In genere i visitatori possono  perdere ore ad aspettare in fila per le attrazioni turistiche e gli itinerari più gettonati. 
Acuni osservatori si Iamentano della pratica considerandola corrosiva di
una sana abitudine civica: sono finiti i tempi in cui la coda al parco tematico rendeva tutti uguali, quando una famiglia in vacanza aspettava il proprio turno in modo democratico. 

Michael Sandel, Quello che i mercati non possono comprare 

Dibattito e consapevolezza

Sarebbe folle pretendere che un dibattito pubblico moralmente più robusto, anche al suo meglio, possa condurre a un accordo su ogni questione controversa. Produrrebbe però una vita pubblica più sana. E ci rendebbe più consapevoli.

Michael Sandel, Quello che i mercati non possono comprare 


Mercato e questione morale

Se trasformate in merci, alcune delle cose buone nella vita vengono corrotte o degradate. Dunque, per stabilire dove va collocato il mercato e a che distanza andrebbe tenuto, dobbiamo decidere come valutare i beni in questione - la salute, I'istruzione, la sfera familiare, la natura, l'arte, i doveri civici, e cosi via. Queste sono questioni morali e politiche, non soltanto economiche. Per risolverle, dobbiamo discutere, caso per caso, il significato morale di questi beni e come valutarli correttamente.

Michael Sandel, Quello che i mercati non possono comprare 

martedì 10 settembre 2019

Emozioni

... per incominciare a ragionare seriamente su "cosa sono le emozioni". E nel farlo bisogna ricordarsi la prima regola dell'arte di ascoltare: "Non avere fretta di giungere alle conclusioni, le
conclusioni sono la parte più effimera della ricerca"

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili

lunedì 9 settembre 2019

Libero da pregiudizi

Una delle scoperte più sorprendenti nel campo della psicologia degli ultimi quindici anni "è che non è vero che una tonalità emotiva neutra è quella che meglio garantisce delle credenze non influenzate da pregiudizi. Da una ricerca fatta in laboratorio fra persone classificate come depresse e non depresse risulta che "le uniche persone capaci di guardare il mondo libere da pregiudizi sono quelle depresse da progiudizi sono quelle depresse. Sono più tristi, ma più sagge". 

Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

Filo-sofo

"Chiamarlo sapiente, Fedro, mi sembra troppo, e che tale nome convenga solamente a un dio", perché filosofo non è e non può essere un dio, e quindi non è colui che possiede, ma colui che indaga, che ama e ricerca la verità.

Giovanni Reale, Mi sono innamorato della filosofia 

venerdì 6 settembre 2019

Consapevolezza emozionale

Se il rancore verso un interlocutore non viene visto come impulso ad attaccarlo, ma come un avvertimento che tale impulso è in atto, allora questa emozione non è più mia nemica ma mia alleata nella regolazione del mio comportamento. Sapere che sto per dare un pugno mi consente di scegliere se portare avanti quel comportamento o no.

Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili

Emozioni e psiche

Amore, odio, invidia, gelosia sono delle presenze biologico-universali sulle quali e con le quali possiamo ricamare, fantasticare, arricchire o impoverire la nostra vita psichica.

Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili

giovedì 5 settembre 2019

Ascolto: gioco aperto

L'ascolto attivo non è un gioco a somma zero, è un gioco aperto. Più è intelligente ("potente") l'ascoltatore, più è intelligente e potenziato il parlante.

Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili

Ascolto attivo

Alla base dell'ascolto attivo c'e il principio dell'ermeneutica secondo il quale "è l'ascoltatore, non il parlante, che determina il significato dell'enunciazione".

Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili

mercoledì 4 settembre 2019

Esploratrice di mondi possibili

L'unità minima di osservazione, in questo modo di guardare, non è mai l'azione, ma la reazione alla reazione non la "proposizione" ma "l'enunciazione" la quale contiene sempre al suo interno una domanda, un appello, l'anticipazione di una risposta che può essere confermata o disattesa; contiene sempre due soggetti (il minimo dialogico) che incorpora fin dall'inizio le modalità dialogiche della comunicazione e si colloca in una dimensione intertestuale e in uno spazio culturale ben definito, quello spazio che permette, per esempio, a me e alle insegnanti con le quali ho lavorato di trovare abbastanza facilmente un accordo su come potevano essere intesi i segnali metacomunicativi di Ernesto e anche quelli delle due insegnanti.
A questo riguardo l'insegnante dello scenario 2 è una "esploratrice di mondi possibili" tanto quanto l'etnografa che la osserva; il loro modo di guardare e di ascoltare è lo stesso e in esso risiede il fulcro della loro professionalità.
Invece l'insegnante dello scenario 1 assomiglia a certi sociologi positivisti: parte da un modello nel quale sono predefinite le variabili rilevanti e concentra l'attenzione su azioni e proposizioni isolate, interrompendo in continuazione Ernesto e negandogli la capacità di metacomunicare, cioè di precisare- anche lui- entro quale cornice relazionale si stanno-muovendo.

Marinella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili 

martedì 3 settembre 2019

Direttore

Sono direttore e anche vicedirettore perché mi sostituisco in caso di assenza.

Nino Frassica, Novella Bella 

lunedì 2 settembre 2019

Valore dei gesti inutili

E in vista della prossima gara di nuovo ci alleneremo in silenzio, come abbiamo fatto fino a oggi, probabilmente ognuno in un posto diverso. Visto dall'esterno- o piuttosto giudicato dall'alto - il nostro modo di vivere apparirà forse insulso, privo di fondamenta e di significato. Penso che sia una cosa alla quale dobbiamo rassegnarci. Ma anche ammettendo che compiamo soltanto una serie di atti vuoti, come per l'appunto versare acqua in un vecchio vaso forato, per lo meno resta il fatto reale che ci impegniamo. Non importa se otteniamo dei risultati o meno, se facciamo bella figura o no, in fin dei conti l'essenziale, per la maggior parte di noi, è qualcosa che non si vede, ma si percepisece nel cuore. E spesso le cose che hanno veramente valore si ottengono attraverso gesti inutili. 

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Sensazione autentica di vivere

Naturalmente è stata dura, a un certo punto stavo quasi per perdermi d'animo. Ma in questo sport la fatica è data per scontata. Se non fosse parte integrante del triathlon o della maratona, chi mai si darebbe la pena di metersi alla prova in discipline che succhiano le nostre energie e il nostro tempo? Proprio nello sforzo enorme e coraggioso di vincere la fatica riusciamo a provare, almeno per un istante, la sensazione autentica di vivere. Raggiungiamo la consapevolezza che la qualità del vivere non si trova in valori misurabili in voti, numeri e gradi, ma è insita nell'azione stessa, vi scorre dentro.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Le notizie di chi bussa

Purtroppo però nella realtà le cose non sempre vanno come si vorrebbe. A un certo punto della nostra vita, quando abbiamo veramente bisogno di risposte chiare, chi viene a bussare alla nostra porta di solito è qualcuno che ci porta cattive notizie. Non si può dire che sia sempre così, ma il più delle volte so che la notizia è deludente.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Istinto competitivo

Partecipare ad una gara "moderatamente" senza sforzarsi troppo, non è una cosa semplice. Quando ci si trova in mezzo a tante altre persone , senza accorgersene si finisce per fare sul serio, anche se non se ne aveva l'intenzione. Perché è bello avanzare tutti insieme dando il massimo, e l'istinto competitivo inconsciamente solleva la testa. Ma se si domina quel primo impulso poi si riesce a correre in maniera razionale.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Aspettando la gara

Tutto ciò che possiedo sono l'esperienza e l'istinto. "Ormai hai fatto tutto quello che era in tuo potere" mi dice l'esperienza; "a questo punto arrovellarti non serve  nulla. Puoi soltanto aspettare il giorno della gara."

Haruki Murakami, L'arte di correre 

venerdì 30 agosto 2019

Parlare in pubblico

Mi devo preparare con cura prima di una conferenza. Mi tocca imparare a memoria in discorso in inglese di trenta o quaranta minuti, in modo da poterlo pronunciare senza leggere. Altrimenti non riuscirei a trasmettere ai miei uditori un'emozione viva. 
Devo scegliere dei vocaboli che siano foneticamente facili, e perché il pubblico si rilassi, in qualche misura devo farlo ridere. Lasciar capire a chi mi sta di fronte che tipo di persona sono. Farmi amici gli uomini e le donne lì presenti, anche solo per un breve lasso di tempo, per conquistare la loro attenzione. A questo scopo mi esercito a pronunciare il mio discorso più volte. È un lavoro che richiede tempo e fatica. Il risultato però è la sensazione di raccogliere una nuova sfida.

Haruki  Murakami, L'arte di correre 

giovedì 29 agosto 2019

Resistenza e distanza

Sono nella fase in cui devo lavorare sulla resistenza e aumentare la distanza che percorro, mentre il tempo che impiego per il momento non è rilevante. Basta che copra in silenzio il numero di chilometri che mi sono prefisso, mettendoci le ore necessarie. Se desidero arrivare più lontano aumento in proporzione la velocità, ma se accelero il ritmo, riduco la durata dell'allenamento, perché l'essenziale è ritrovare domani il piacere fisico che provo oggi.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Perdere lucidità

Non esiste a questo mondo qualcosa che sia all'altezza dell'immagine illusoria che ce ne eravamo fatti quando avevamo perso la lucidità. 

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Sconfitta

La sconfitta non si può evitare. L'essere umano, qualunque essere umano, non può continuare a vincere in eterno. Nell'autostrada della vita, non si può sempre stare sia corsia di sorpasso.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

Qualità dello scrittore

La qualità più importante per uno scrittore è il talento. Se uno non ha il minimo talento letterario può scervellarsi finché vuole, metterci tutto il suo ardore, non scriverà mai nulla di valido.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

lunedì 26 agosto 2019

Correre

Coprire a passo di corsa lunghe distanze è semplicemente consono al mio carattere, mi fa sentire felice. Fra tutte le forme di esercizio fisico cui mi sono dedicato, correre è probabilmente la più piacevole, quella più ricca di significato per me. E tenermi in allenamento per più  di vent'anni, senza mai smettere, penso che abbia contribuito a formare e irrobustire sia il mio corpo che il mio
spirito.

Haruki Murakami, L'arte di correre 

domenica 25 agosto 2019

Perché scrivere

Forse ho un carattere complicato, ma se non metto le cose nero su bianco non riesco a pensare, e per riflettere sul significato che ha per me la corsa a piedi, ho dovuto rimboccarmi le maniche
e buttar giù quanto segue.

Haruki Murakami, L'arte di correre

sabato 24 agosto 2019

Illusione della velocità

L'illusione della velocità è credere che essa faccia guadagnare tempo. A prima vista il calcolo sembra semplice: fare le cose in due ore anziché in tre, guadagnare un'ora. È comunque un calcolo astratto: si fa come se ogni ora della giornata fosse quella di un orologio meccanico, assolutamente costante. Ma la precipitazione e la velocità accelerano il tempo, che passa più in fretta, e due ore ad affrettarsi accorciano una giornata. Ogni istante si lacera a forza d'essere segmentato, riempito fino a scoppiare, in un'ora s'inzeppano una montagna di cose.
Le giornate passate a camminare lentamente lunghissime: fanno vivere di più, perché si è lasciata la libertà di respirare, di approfondire ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, anziché riempirli forzandone le articolazioni.

Frederic Gros, Andare a piedi: Filosofia del camminare

Andare avanti

Per cominciare, c'è la libertà sospensiva offerta dalla marcia, foss'anche una semplice passeggiata: liberarsi del fardello delle preoccupazioni, dimenticare per un momento gli impegni. Si sceglie di non portarsi dietro l'ufficio: si esce, si va a zonzo, si pensa ad altro.
Con un'escursione di qualche giorno il movimento di distacco si accentua: si sfugge alle costrizioni del lavoro, ci si libera delle pastoie dell'abitudine. Ma in quale modo la marcia fa assaporare quella libertà meglio di un lungo viaggio? È innegabile, infatti, che altre costrizioni, non meno penose, si fanno sentire: il peso dello zaino, la lunghezza delle tappe, l'incertezza del tempo (minacce di pioggia, di temporale, caldo opprimente), la rusticità dei bivacchi, qualche piccolo infortunio... Soltanto la marcia, però, riesce a liberarci dalle illusioni dell'indispensabile. Per sua stessa definizione, essa rimane il regno di potenti necessità. Per raggiungere il tal posto bisogna camminare molte ore, che sono altrettanti passi; l'improvvisazione è limitata, dato che non si sta passeggiando per i vialetti di un giardino e ai crocicchi delle strade non ci si può concedere il lusso di sbagliare, pena un prezzo molto salato. Quando la nebbia invade la montagna o si mette a piovere a catinelle, bisogna andare avanti. Cibo e acqua sono materia di calcoli precisi, a seconda delle distanze e delle sorgenti. Per non parlare poi delle scomodità. Ora, il miracolo non è che si sia felici nonostante, ma grazie a questo. Voglio dire che non avere una scelta illimitata quando si tratta di mangiare o di bere,
dover dipendere dalla grande fatalità delle condizioni meteorologiche, contare solamente sulla regolarità del proprio passo, tutto ciò fa apparire di colpo la profusione dell'offerta (di merci, di trasporti, di presenza nella rete globale), il moltiplicarsi delle facilità (di comunicare, di comprare, di circolare) come altrettante forme di dipendenza. Tutte queste microliberazioni non sono altro che accelerazioni del sistema, che m'imprigiona sempre più. Tutto ciò che mi libera del tempo e dello spazio mi aliena alla velocità.

Frederic Gros, Andare a piedi: Filosofia del camminare 

Il camminare di Nietzsche

Vedere gli umani sempre indaffarati, intenti a recarsi a messa o agli svaghi, a cercare il riconoscimento dei propri simili, a impegolarsi in immagini tristi: poveri della loro stessa miseria. E invece, da lassù, si capisce cos'è che fece ammalare l'uomo, il veleno delle morali sedentarie.
E poi c'è sempre, nel corso di lunghissime passeggiate, quell'attraversamento dei valichi che di colpo ci svelano un altro paesaggio. C'è lo sforzo, la salita, poi il corpo si volta e vede ai suoi piedi l'immensità offerta, oppure alla svolta di un sentiero ecco una trasformazione:
una catena di monti, uno splendore in attesa.

Frederic Gros, Andare a piedi: Filosofia del camminare 

sabato 17 agosto 2019

Ulisse spirito inquieto

La storia di Ulisse come viene rappresentata da Dante capovolge quella di Omero: invece dell'eroe del "ritorno" alla patria, Ulisse diventa l'eroe  che rinuncia al ritorno per procedere sempre "oltre"; diventa l'eroe dallo spirito inquieto, determinato a oltrepassare ogni confine per realizzarsi. In effetti, il viaggio di Ulisse non segue precisi percorsi per giungere a mete indicate dalle carte; per lui vale ciò che dice Melville: "I luoghi veri non sono mai segnati in nessuna carta." Ulisse e Achab sono veri figli del mare, e per questo sono icone dei pericoli della navigazione. 

Giovanni Reale, Mi sono innamorato della filosofia 

Filosofia

Qualche studente si è talvolta lamentato con me di non trovare nella flosofia risposte definitive come desiderava. E la stessa cosa mi è stata detta più volte da varie persone, che respingevano la flosofia per le sue contraddizioni. In risposta, io citavo loro un pungente aforisma di Nicolás  Gomez Dávila: "la filosofia è proprio l'arte di contraddirsi reciprocamente senza annullarsi"; e aggiungevo, non solo senza annullarsi, ma arricchendosi dialetticamente proprio in questo contraddirsi. L'uomo può trovare nella filosofia quelle ali che gli permettono di volare molto in alto, e di realizzare, in questo continuo cercare, la sua vera natura.

Giovanni Reale, Mi sono innamorato della filosofia 

Montagna

La montagna come esercizio dell'uomo al pericolo e al continuo rischio: "Senza il pericolo la montagna non è montagna, ma è un gioco sterile. Posso far costruire una montagna artificiale anche in una grande sala, eli fare degli allenamenti o delle gare. Questo si fa oggi ed è una forma di abilità nell'arrampicarsi. Però non è quello che è l'alpinismo. All'alpinismo è necessaria la difficoltà, l'esposizione, l'essere fuori nella wilderness, in un ambiente selvaggio e desolato, e anche il  rischio. Il fascino delle montagne è dato dal fatto che sono belle, grandi, pericolose."

Giovanni Reale, Mi sono innamorato della filosofia

giovedì 15 agosto 2019

Persone tristi

Se le persone tristi hanno una utilità è quella di ricordarti come tu non devi essere mai.

Fabio Genovesi, Chi manda le onde

mercoledì 14 agosto 2019

Inesplorato davanti a me

A me sembra di essere solo un bambino che gioca sulla spiaggia, e si diverte a trovare qua e là un sasso più liscio o una conchiglia più bella del solito, mentre il grande oceano della verità si estende del tutto inesplorato davanti a me. 

Isaac Newton 

giovedì 8 agosto 2019

Esser vecchi

Every man desires to live long, but no man would be old.

Jonathan Swift

Duro lavoro

Era dura allo Spaulding. Molto dura. Quando il mio editore mi ha chiesto cosa volessi far capire ai miei lettori, una delle mie risposte è stata: «Voglio che sappiano quant'era dura». Muovere una gamba artificiale con due articolazioni, e una caviglia artificiale richiede una forza sei volte superiore a  quella necessaria per muovere una gamba normale. Quindi dovevo diventare più forte. Dovevo lavorare fino allo sfinimento. Non si ottiene mai molto senza un duro lavoro.

Jeff Bauman, Stronger. Il coraggio ci definisce 

mercoledì 7 agosto 2019

Imparare a combattere

Da ragazzo avevo appreso, nei cortili delle scuole americane, la vergogna dell'esser sconfitti, e sapevo perciò che non dovevo lasciar cadere in terra quel manzo, poiché ciò avrebbe dimostrato che ero in vigliacco, che non ero un uomo, e che in tal caso non meritavo niente, meritavo solo sberleffi e risate e bastonate. Uno deve riuscir vincitore in America. Non c'e niente da fare, non c'è altra via di uscita, e bisogna imparare a combattere per niente senza fare domande.

Charles Bukowsky, Storie di ordinaria follia 

Cervello differente

Ma Cass ne aveva da vendere, di cervello e di spirito. Dipingeva, danzava, cantava, modellava la creta, e quando qualcuno era ferito, mortificato, nel corpo e nell'anima, Cass provava compassione per costui.
Il suo cervello era, ecco, differente; la sua mentalità non pratica, ecco quanto.

Charles Bukowsky, Storie di ordinaria follia

sabato 3 agosto 2019

Shallow

Tell me somethin', girl
Are you happy in this modern world?
Or do you need more?
Is there somethin' else you're searchin' for?
I'm falling
In all the good times I find myself
Longin' for change
And in the bad times I fear myself
Tell me something, boy
Aren't you tired tryin' to fill that void?
Or do you need more?
Ain't it hard keeping it so hardcore?
I'm falling
In all the good times I find myself
Longing for change
And in the bad times I fear myself
I'm off the deep end, watch as I dive in
I'll never meet the ground
Crash through the surface, where they can't hurt us
We're far from the shallow now
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
In the shallow, shallow
We're far from the shallow now
Bradley Cooper & Lady Gaga

Il tuo posto

Eppure lo capivo così bene che non stavo al posto giusto. Perché ogni persona ha il suo posto, che non è per forza dove sei nato o dove vivono amici e familiari, ma semplicemente quel posto dove ti senti a posto.

Fabio Genovese, Morte dei Marmi 

Fuorimano

Alla fine l'ho capito che Roma e Milano e New York sono città grandi e importanti e al centro degli eventi, ma chi l'ha detto che  nella vita dobbiamo stare tutti li al centro? Io mi trovo tanto bene un po' scostato, possibilmente fuorimano.

Fabio Genovesi, Forte dei Marmi 

venerdì 2 agosto 2019

Ricordi

E siamo rimasti cosi un paio d'ore, a ricordaraci, e mi sono pure commosso quando il bimbo della Chicca dal nulla mi ha chiesto 'ma te sei Fabio, quello che era cascato in una vasca piena di concime e ci stavi per morire?' 
lo ho risposto di si, anche un po' fiero, e lui mi ha detto 'sei un grande', e io ho riso e mi sono voltato per fare finta di studiare le birre esposte sul bancone, ma in realtà avevo l'umido agli occhi.

Fabio Genovesi, Morte dei marmi

giovedì 1 agosto 2019

Sfilata domenicale

Perché anche noi abbiamo il nostro ruolo sul palco eterno della sfilata domenicale. Ognuno con quella sensazione banalissima di essere originale e profondo e costretto a vivere in un'epoca che sta sull'orlo del baratro, convinto che peggio di così non può andare e che stiamo assistendo in diretta alla fine dei giorni.

Fabio Genovesi, Morte dei marmi

domenica 28 luglio 2019

Luce come simbolo

Non si è forse mai meditato abbastanza sul fatto che Van Gogh e Segantini (divisi da soli cinque anni di età) concepiscono entrambi la luce come simbolo, simbolo di qualcosa che si identifica fatalmente con il dramma dell'esistenza. Non solo per entrambi questo dramma - che è tragedia intrinseca al destino dell'uomo - va letto nella natura, cioè nell'entità sconfinata, magica e matena che, sola, potrebbe fornire indizi sul senso e sulla fatalità dell'esistenza umana.

Flavio Caroli, Il Divisionismo 

Vento della follia

Nei mesi fra il 1889 e il 1890 (i mesi in cui comincia, propriamente, il Divisionismo) in tutta la civiltà europea accadono eventi di rilevanza addirittura antropologica. Nel 1889 (proprio nei giorni, lo ricordo, dell'internamento di Van Gogh in manicomio) su tutta Europa si alza il vento della follia. "La follia è utile, perché insegna a essere ragionevoli", dice Vincent. In questi stessi giorni Ensor dipinge col colore puro la visione stravolta e pettegola dell'Entrata di Cristo a Bruxelles, mentre Munch entra nell'allucinazione che lo porterà a concepire l'urlo. In questi mesi, la ragione o quella che si ritiene tale, abbandona definitivamente anche Friedrich Nietzsche, il quale a Torino, abbraccia un cavallo percosso dal suo
vetturino e scoppia in lacrime.

Flavio Caroli, Il Divisionismo

giovedì 25 luglio 2019

Seduttore

Tendere insidie sempre eguali, percorrere la solita strada, che si limita a perpetui approcci, e alla quale la conquista segna il traguardo, hanno tediato. La tecnica del vero seduttore esige, nel passaggio da un soggetto a un altro, una disinvoltura, un'indifferenza che io non provo e che, comunque perdevo prima di abbandonarle intenzionalmente: non mai compreso come si possa essere sazio di un essere umano. 

Marguerite Yourcenar

Abdicare alla ragione

Non è necessario per un bevitore abdicare all'uso della ragione, ma l'innamorato che conservi la sua non obbedisce fino in fondo al suo demone 

Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano 

martedì 23 luglio 2019

Bassa voce

Questo è un mondo violento che odora di sangue. Se non si è più che forti non si sopravvive. Allo stesso tempo è molto importante stare in silenzio con le orecchie tese per non lasciarsi sfuggire il minimo rumore. Le buone notizie di solito vengono riferite a bassa voce.
Ricordatelo, per favore.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

Fatti meno importanti

C'è una specie di trucco, per riuscirci. Se la maggior parte della gente al mondo prende decisioni sbagliate è perché non lo conosce. Poi dopo che ha fallito trova questo e quel pretesto, oppure dà la colpa agli altri. Ne ho visti fino alla nausea, di esempi così, e per essere sincero è uno spettacolo al quale non mi piace affatto assistere. Quindi a rischio di sembrarti presuntuoso lascia che ti insegni una cosa. Sai in cosa consiste il trucco? Nel riordinare i fatti cominciando dai meno importanti.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

giovedì 18 luglio 2019

Odio

L'odio, una volta che ha messo radici nel cuore, è difficilissimo da estirpare.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

Dolore

Quando arriva il dolore, mi distacco dal mio io fisico. È come nascondersi nella stanza accanto quando arriva qualcuno che non si ha voglia di incontrare. Riesco a farlo in modo molto naturale. Constato che il dolore è entrato nel mio corpo. Ne sento l'esistenza. Però io li non ci sono. Sono nella stanza accanto. Per questo il dolore non mi può dominare. 

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

lunedì 15 luglio 2019

Che ne sapevo

Ma che cavolo ne sapevo, io, di Kumiko? Schiacciai silenziosamente la lattina di birra vuota e la gettai nella pattumiera. Era mia moglie, avevo fatto l'amore con lei per tanti anni, possibile che conoscessi soltanto una piccola parte di lei? Allo stesso modo in cui conosciamo solo una piccola parte di questo mondo.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

mercoledì 10 luglio 2019

Gentile

Sii gentile, ogni persona che incontri, sta combattendo una dura battaglia.

Ian Maclaren

mercoledì 3 luglio 2019

Andare barcollando

Forse, la fatica eterna dei morti era di andare brancolando l’uno in cerca dell’altro, senza potersi incontrare. Ogni mezzo d’orientarsi ad essi è tolto. La mia carissima madre sentiva ch’io mi trovavo poco distante, e mi chiamava, e io le rispondevo; ma le nostre voci ritornavano indietro a vuoto, come echi sconsiderati senza direzione.

Elsa Morante, L'isola di Arturo

venerdì 28 giugno 2019

Meduse

Noi coi nostri occhi vediamo solo una piccola parte del mondo. Pensiamo che il mondo sia tutto li, ma è solo per abitudine, la realtà è molto diversa. Il mondo reale è in luogo molto pu oscuro, più profondo, la maggior parte del quale è abitato da creature come le meduse. Soltanto che noi ce lo siamo dimenticato.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

mercoledì 26 giugno 2019

L'isola di merda

- Conosci la storia delle scimmie dell'isola di merda? - gli chiesi.
- No, non la conosco, - rispose lui scuotendo la testa con aria poco interessata.
- Lontano, da qualche parte, c'era un'isola di merda. Non aveva un nome, non era abbastanza importante, era un'isoletta da niente. E aveva proprio la forma di una merda. Vi crescevano palme anche loro a forma di merda. E facevano noci di cocco che avevano odore di merda. Eppure sulle palme vivevano delle scimmie di merda a cui piacevano quelle noci di cocco che avevano odore di merda, e le mangiavano. Di conseguenza producevano escrementi di merda. Gli eserementi cadevano sul terreno, formavano montagnole di merda, e facevano diventare le palme di merda che crescevano su quella montagnola ancora più di merda.
Era un circolo vizioso -. Bevvi il caffè
che restava nella tazza. - Guardandoti, tutt'a un tratto mi è venuta in mente questa storia dell'isola di merda, - aggiunsi rivolto a Noboru.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

Sfogare

- Qualche volta è necessario sfogare quel che abbiamo in cuore, buttarlo fuori. Altrimenti la corrente interna ristagna. Ora che ha detto quello che voleva si sente meglio, vero?
- In parte, risposi. Ma non è una soluzione. Non è una conclusione.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

venerdì 21 giugno 2019

Filo della tela

Della lettura di un pezzo di vera poesia, in versi o in prosa, si può dir quello che di un sorriso diceva lo Sterne; che essa aggiunge un filo alla tela brevissima della nostra vita

Giacomo Leopardi, Zibaldone

sabato 15 giugno 2019

Pablo

E il treno io l'ho preso e ho fatto bene.

Spago sulla mia valigia non ce n'era,

solo un po' d'amore la teneva insieme,

solo un po' di rancore la teneva insieme.


De Gregori, Pablo

venerdì 14 giugno 2019

Mark Twain, pseudonimo

Le navi, per stare a galla, hanno bisogno di una conveniente quantità d'acqua fin dai tempi di Archimede, infatti (ricordate il suo famoso Eureka, ho trovato!, nella vasca da bagno?), si sa che una nave sposta, o disloca come si dice in termine tecnico, una quantità di acqua pari al suo peso totale Poiché l'acqua non è poi tanto pesante, ce ne vuole un bel po' per far navigare un battello di discrete proporzioni.
Questo lo sapevano molto bene i battellieri del Mississippi, il grande fiume americano, i quali avevano appunto un addetto alla costante misurazione della profondità.
Quando si raggiungeva la profondità di sicurezza, un paio di braccia (cioè poco meno di quattro metri) e si poteva perció procedere tranquilli, questo addetto faceva risuonare ben alto il suo rilevamento: segna due, in americano "mark twain".

Luigi Giovannini, Prefazione al Principe e il povero di Mark Twain

giovedì 13 giugno 2019

Interesse

A man who limits his interests, limits his life.

Vincent Price

Gestire la collera

È raro che io resti a lungo agitato per i problemi che possono sorgere nelle relazioni con gli altri.  Evidentemente mi succede di sentirmi in collera, di irritarmi con qualcuno per qualche motivo, ma la cosa non dura a lungo.  Ho la capacità intellettiva di fare la distinzione fra me e un altro, di vederci come due esseri sostanzialmente indipendenti (penso che sia giustificato chiamarla capacità intellettiva perché non è affatto un'operazione semplice, ma non e'è motivo di farsene vanto). Insomma, quando sono scontento o arrabbiato per qualche ragione, provvisoriamente sposto la causa del mio malumore in una sfera estranea alla mia persona. Poi faccio questa riflessione, okay, adesso sono irritato, ma la ragione di ciò ormai si trova in una zona dove non ho più modo di appurarla o modificarla a posteriori. E in questo modo congelo temporaneamente i miei sentimenti. In un secondo tempo, quando provo a scioglierli e a tentare con calma un'interpretazione, succede raramente che il mio animo sia ancora in subbuglio. Passato il tempo dovuto, la faccenda si riduce a qualcosa di inoffensivo che ha perso la sua virulenza. E prima o poi dimentico tutto.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

Finzione mediatica

Sembrava che per la società qualcosa come la coerenza non contasse un accidenti, tutti volevano solo assistere sullo schermo a uno scontro tra intellettuali, vedere scorrere vivido sangue vermiglio davanti ai loro occhi.
Che uno sostenesse il giovedì il contrario di quanto aveva affermato io lunedì no aveva la minima importanza.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

mercoledì 12 giugno 2019

Non opporsi alla corrente

Non è qualcosa di cui si possa dire cosa è meglio e cosa è peggio. Non bisogna opporsi alla corrente, se si deve andare in alto si va in alto, se si deve andare in basso si va in basso. Quando si deve andare in alto, è bene cercare la torre più altave arrampicarsi fino in cima. Quando si deve andare in basso, è bene cercare il pozzo più profondo e calarsi nel fondo. Quando non c'è corrente, è bene restare fermi. Se ci si oppone alla corrente tutto si inaridisce.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

martedì 11 giugno 2019

Atmosfera glaciale

In effetti quando andai chiedere la mano di Kumiko, la reazione dei suoi genitori fu estremamente fredda. Un'atmosfera glaciale, qualcuno doveva aver spalancato tutti i frigoriferi del mondo contemporaneamente.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

Famiglia

La famiglia, pensavo. In seno a essa noi svolgevamo i ruoli che ci eravamo assegnati, lei parlava del suo lavoro, io preparavo la cena e ascoltavo. Era una
famiglia che non corrispondeva affatto all'immagine che ne avevo prima di sposarmi, ma comunque fosse, me l'ero scelta io. Ovviamente anche da bambino avevo avuto una famiglia, ma non per mia decisione, mi era stata assegnata per legge di natura, imposta, cioè.
Invece ora mi trovavo in una realtà acquisita che avevo scelto io di mia volontà: la mia famiglia.  Certo difficilmente la si sarebbe potuta definire perfetta, però io ero sostanzialmente pronto ad accettarla, qualunque problema presentasse. Insomma era qualcosa che mi ero scelto io, e se questa scelta comportava qualche problema, doveva trattarsi di un problema inerente alla mia stessa natura.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo 

lunedì 10 giugno 2019

Vita matrimoniale

Chissà se un giorno sarei stato in grado di conoscerla tutta, quella stanza. Oppure  sarei invecchiato senza esplorarla fino in fondo, e poi sarei morto. In tal caso, che senso poteva mai avere quella vita matrimoniale?
Che senso poteva  quindi avere la mia vita, poiché vivevo e dormivo nello stesso letto con una persona che non conoscevo?
Queste sono le riflessioni che feci quella notte, e anche in seguito continuai a pensarci su in maniera intermittente. Poi capii, anche se molto più tardi, che quella volta avevo proprio toccato il cuore del problema.

Haruki Murakami, L'uccello che girava le viti del mondo

giovedì 6 giugno 2019

Riposo

La natura non conosce un istante di riposo.

Engels

Troll

I troll sono precedenti a internet, anche se è in internet che hai maggiore visibilità, e il loro grande problema è la bocca, perché per qualche ragione, forse mutazioni provocate dalle tante ore trascorse davanti al computer, a insultare o a rubare libri, musiche e film, la cavità orale gli si è separata dal cervello, nel cui meraviglioso meccanismo hanno sede i centri inibitori che ci impediscono di commettere gaffe, fare figure ridicole e compiere crimini contro l'intelligenza.

Luis Sepulveda, Ingredienti per una vita di formidabili passioni 

martedì 4 giugno 2019

Punti deboli delle ipotesi

Significa che dobbiamo cercare i punti deboli delle nostre ipotesi. Una volta che li abbiamo trovati dobbiamo verificare se possono essere rinforzati. Se ci riusciamo, forse l'ipotesi che abbiamo è valida. Ma se non ci riusciamo, forse va abbandonata, perché non è davvero adatta a spiegare quello che è successo. La cosa peggiore che può fare un investigatore è innamorarsi della propria ipotesi, ignorandone le debolezze ed evitando deliberatamente do vedere gli elementi che la contraddicono.

Gianrico Carofiglio, Una mutevole verità 

lunedì 3 giugno 2019

Attaccarsi agli oggetti

Capita spesso agli anziani. Accumulano senza buttare via niente. Credo sia un modo per combattere l'angoscia, la paura della morte. Attaccarsi agli oggetti.

Gianrico Carofiglio, Una mutevole verità

Maledette sigarette

Serena aprí la finestra della cucina e si accese una sigaretta. Fenoglio represse l'impulso di chiederle quante ne avesse già fumate, quel giorno. Non sapeva come convincerla a smettere. Il pensiero che potesse ammalarsi per le maledette sigarette lo faceva impazzire, ma lei non sopportava di sentir parlare della questione.

Gianrico Carofiglio, Una mutevole verità