martedì 31 dicembre 2013
Appartati per morire
«Stavano lentamente morendo – era chiaro.
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Sotto gli alberi
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Demone
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Selvaggi
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Natura
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Donne
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Stupido
Cuore di tenebra - Joseph Conrad
Sistemi di sicurezza
La ragazza che giocava con il fuoco - Stieg Larsson
Cattolicesimo e giudaismo
In fuga - Alice Munro
All'erta
In fuga - Alice Munro
Modificare le premesse
In fuga - Alice Munro
Dolore
Come se per tutto quel tempo, mentre lei stava a Vancouver, Eric l’avesse aspettata da qualche parte, per vedere se fosse disposta a tornare da lui. Come se restare insieme fosse un’opzione da sempre aperta. La vita sin dal suo arrivo lí aveva continuato a procedere sullo sfondo di Eric, senza che lei nemmeno si rendesse conto che Eric non esisteva. Niente di lui esisteva. Il suo ricordo, perfino, nel mondo banale di tutti i giorni, era in fase di ritirata.
Ecco dunque il dolore. Juliet ha la sensazione che le rovescino dentro un sacco di cemento a presa rapida. Quasi non riesce a muoversi. Salire sull’autobus, scendere, percorrere il mezzo isolato fino a casa (ma perché adesso abita qui?) è come scalare uno scoglio a strapiombo.
In fuga - Alice Munro
Ostilità
In fuga - Alice Munro
Figlia
In fuga - Alice Munro
Casa
Perché sono le cose che succedono a casa, quelle che cerchi di proteggere, meglio che puoi, piú a lungo che puoi.
Lei però non aveva protetto Sara. Quando Sara aveva detto presto rivedrò Juliet, Juliet non aveva saputo trovare risposta. Possibile che non ne fosse stata capace? Cosa c’era poi di tanto difficile? Bastava dire «Sí». Avrebbe significato cosí tanto per Sara, e per lei, di sicuro, talmente poco. E invece le aveva voltato le spalle e aveva portato il vassoio in cucina, dove aveva lavato e asciugato le tazze e anche il bicchiere della gazzosa all’uva. Aveva riordinato ogni cosa.
In fuga - Alice Munro
Mettersi al loro livello
In fuga - Alice Munro
Figure minute
Andò a cercare il titolo. Io e il Villaggio.
Perfettamente adeguato.
– Chagall. Mi piace Chagall, – disse Christa. – Picasso era un bastardo.
In fuga - Alice Munro
Menadi
In fuga - Alice Munro
Quantità di tempo
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Vacanze finite
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Rancore
– Non mi porti rancore?
– Per il fatto che Sumire è scomparsa? –Sì.
– Perché dovrei portarti rancore?
– Non lo so –. Una stanchezza a lungo soffocata traspariva dalla sua voce. – Ho avuto la sensazione che non solo Sumire, ma che anche te, non ti avrei più rivisto. Perciò te l’ho chiesto.
– Non ti porto nessun rancore, – le dissi.
– Ma nel futuro, chissà...
– Io non sono uno che porta rancore così, senza ragione.
Myu si tolse il cappello, si aggiustò i capelli sulla fronte, poi se lo mise di nuovo. Mi guardò con gli occhi lucidi.
– Forse perché non ti aspetti mai molto dagli altri, – disse Myu. I suoi occhi erano trasparenti e profondi. Come l’oscurità del crepuscolo, la sera in cui l’avevo incontrata per la prima volta. – Io non sono così. Ma tu mi piaci molto, veramente.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Scambio profondo
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
In cerca
Orgoglio e pregiudizio - Jane Austen
Segreto
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Sognare
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Legare a qualcosa
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Sapere e non sapere
Confusione, confusione.
Chi può distinguere il mare da ciò che vi si riflette? O dire dove finisce la pioggia e comincia la malinconia?
È così che, di buon grado, ho smesso di fare differenza tra il sapere e il non sapere. Anzi, è diventato il mio punto di partenza. In un certo senso, un terribile punto di partenza. Seguendo questo ragionamento diventa impossibile separare forma e contenuto, soggetto e oggetto, causa ed effetto, me e le nocche delle mie dita. Come è impossibile separare sale e pepe, farina e fecola, indissolubilmente mischiati sul pavimento della cucina.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Conoscere e non conoscere
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Leggerezza e pensiero
Anche se l’erba del prato può crescere a dismisura, io non me ne curo. Invece di tagliarla, nell’erba mi ci stendo, alzando gli occhi verso l’alto per guardare le nuvole bianche che fluttuano in cielo. Affido a loro il mio destino. E il cuore al profumo dell’erba fresca e al vento che mi sussurra nelle orecchie. Non mi importa più niente di sapere o non sapere, e nemmeno se tra le due cose c’è qualche differenza.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Scrivere e falciare
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Scrivere e pensare
Perché è così imperativo per me scrivere? La ragione è semplice. Perché per pensare a qualunque cosa ho bisogno di metterla prima di tutto per iscritto.
È stato così fin da quando ero piccola. Quando c’era qualcosa che non capivo, raccoglievo a una a una tutte le parole che avevo ai miei piedi, e le mettevo in ordine in forma di frase. Se il risultato non mi convinceva, le mischiavo di nuovo e le disponevo in una forma diversa. Ripetendo questo procedimento diverse volte, alla fine riuscivo a elaborare un pensiero come facevano tutti. Scrivere per me non era complicato né faticoso. Io mi dedicavo alla scrittura con la stessa passione con cui gli altri bambini collezionavano bei sassolini o ghiande. Per me scrivere, usando carta e matita, era naturale come respirare. E in questo modo potevo pensare.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Sospiro
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Solitudine
Un istante dopo, ci ritroviamo ognuna nella propria assoluta solitudine. Fino al giorno in cui bruceremo e saremo completamente azzerate.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Prigioniero
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Senza di te
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Chi sono io
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Esperienza diretta
Come per tutte le cose, il metodo più efficace è l’esperienza diretta: usando i sensi e a proprie spese. Non sono conoscenze che si imparano sui libri.
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Cibo e compromesso
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Buio dell'anima
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Affidarmi alla corrente
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Giudicare le persone
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
Musica per pianoforte
Lo Chopin di Vladimir Horowitz, quello dell’epoca in cui le registrazioni erano ancora in mono, e in particolare gli scherzi, erano impeccabili ed emozionanti. La raccolta dei preludi di Debussy eseguita da Friedrich Gulda era splendida e piena di umorismo, e Grieg suonato da Gieseking era una pura delizia. Il Prokofiev nell’esecuzione di Sviatoslav Richter, per la sua interpretazione sorvegliata e contenuta, e la straordinaria profondità di alcuni momenti «plastici», meritava di essere ascoltato tutto, integralmente. E che dire delle sonate per pianoforte di Mozart di Wanda Landowska, sottovalutate nonostante l’attenzione scrupolosa e affettuosa da cui erano animate?
La ragazza dello Sputnik - Haruki Murakami
lunedì 30 dicembre 2013
La vita non cambia
Alberto Moravia - Gli Indifferenti
Volontà rassegnata
Gli Indifferenti - Alberto Moravia
Passaggio di odio
Gli Indifferenti - Alberto Moravia
Fonte originaria
Siddharta - Hermann Hesse
Svegliandosi al mattino
I Budembrook - Thomas Mann
Grido negli occhi
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Quiete della sera
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
venerdì 1 novembre 2013
Life is many days
Idee moderne
Protestatore
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Parole
Nutrire la mente
Sostanza pericolosa
Sofferenza altrui
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Interno famigliare
Vuoto
Resta solo il vuoto.
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Spazio angusto
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Solitudine
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Avvicinarsi al dolore
Come mi batte forte il tuo cuore - Benedetta Tobagi
Vigliaccheria
Delitto e castigo - Fedor Dostoevskij
Flessibilità
La città delle Bestie - Isabell Allende
sabato 12 ottobre 2013
Contrasto
Dieci giorni prima, il 5 gennaio 1821, aveva esposto a Pietro Giordani l'idea esattamente opposta. «L'animo dopo lunghissima e ferocissima resistenza, finalmente è soggiogato, e ubbidiente alla fortuna. Non vorrei vivere, ma dovendo vivere, che gioca recalcitrare alla necessità?» E il 26 ottobre: «Essendo stanco di far guerra all'invincibile, tengo il riposo in luogo della felicità, mi sono con l'uso accomodato alla noia, nel che mi credevo incapace di assuefazione, e ho quasi finito di patire». In quei mesi Leopardi capovolgeva di continuo i suoi sentimenti: ora combatteva la necessità, ora chinava il capo sotto il giogo della fortuna. Per esprimere qualsiasi condizione psicologica, aveva dunque bisogno di attraversare sia quella condizione, sia quella contraria. Non poteva dire nulla senza conoscere il contrasto e la contraddizione. Solo così, impersonando le due parti opposte, essendo ora il ribelle ora la vittima, poté comporre la più grandiosa ribellione e condanna del fato e degli dei che egli abbia mai immaginato: il Bruto minore, stesso nel dicembre 1821, in venti giorni.
Citati, Leopardi
domenica 15 settembre 2013
Enea incontra Caronte
Passaggio dell'Acheronte
sabato 14 settembre 2013
Enea alla Sibilla Cumana
Solo ti chiedo: poiché qui si dice che si trovino la porta del re d'Averno e l'oscura palude affluita dall'Acheronte, mi sia concesso di giungere alla presenza dell'amato padre, di parlargli: mostrami la via, aprimi le sacre porte.
Su queste spalle l'ho sottratto alle fiamme, all'incalzare di mille e mille frecce, salvandolo dal nemico; ed egli m'accompagnó nell'esilio, sopportando insieme a me di mare in mare le minacce di flutti e di cielo, invalido, oltre la sorte e le forze di vecchiaia. Lui stesso scongiurando m'ordinò di supplicarti e venire alle tue soglie. Ti prego, abbi pietà, o divina, e del figlio e del padre.
Virgilio, Eneide, IV canto
L'inferno dei viventi
L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e approfondimento continui: cercare e sapere riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.
Italo Calvino, Le città invisibili
venerdì 13 settembre 2013
La testa degli altri
Kant
Stato di minorità
Minorità è l'incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. E' imputabile a sé stessi questa minorità se la causa di essa non dipende da un difetto di intelligenza ma dalla mancanza di decisione e di coraggio nel servirsi del proprio intelletto senza essere guidati da un altro.
La pigrizia e la viltà sono le cause per cui la gran parte degli uomini rimangono minorenni per tutta la vita e per cui riesce tanto facile agli altri erigersi a loro tutori. E' tanto comodo essere minorenni.C'è un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha la coscienza per me, un medico che decide per me sulla dieta che mi conviene e non ho più bisogno di darmi pensiero da me. Purché io sia in grado di pagare non ho bisogno di pensare. Altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione.
Kant
Cielo e legge morale
Kant
sabato 7 settembre 2013
Il respiro dell'umano
Alessandro Baricco su Gabriel Garcia Marquerz
sabato 31 agosto 2013
Pericolo e Occasione
Bisogna essere flessibili Alexander. La nostra famiglia sta attraversando un momento di crisi. Sai quali sono i caratteri cinesi con cui si scrive la parola crisi? Pericolo + occasione. Forse il pericolo della malattia della mamma ti sta offrendo un'occasione straordinaria.
La città delle bestie - Isabelle Allende
domenica 25 agosto 2013
pensiero di Pascal
Pascal in Piero Citati, Leopardi
giovedì 22 agosto 2013
mercoledì 21 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
lunedì 12 agosto 2013
domenica 11 agosto 2013
sabato 10 agosto 2013
venerdì 9 agosto 2013
sabato 27 luglio 2013
Enea piange
domenica 21 luglio 2013
Non premete il piede
il precipizio è sotto il ghiaccio,
questa è la fragile superficie dei nostri piaceri.
Scivolate, mortali, non premete il piede.
Poesia riportata da Leopardi nello Zibaldone
domenica 17 febbraio 2013
sabato 26 gennaio 2013
martedì 22 gennaio 2013
Lettura
Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami
Nella colonia penale
Mi fermo ancora un momento per pensare. — Così facendo lui riesce a spiegare chiaramente, meglio di chiunque altro, la condizione in cui tutti ci troviamo. E lo fa senza parlarne direttamente, ma descrivendo nei minimi particolari il funzionamento della macchina.
Kafka sulla spiaggia / Haruki Murakami
Lottare
Mah, scuoto la testa e smetto di guardare fuori. Smetto di fantasticare su cosa sarà da qui a cento anni. Cerco di pensare solo al presente. In biblioteca ci sono libri che devo assolutamente leggere, e in palestra ci sono attrezzi con i quali devo esercitarmi. Tanto a che mi serve pensare a cose ancora così di là da venire?
Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami
Libero .... solo
Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami
Lampioni
Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami
Fiume ingrossato
Il tuo cuore assomiglia a un grande fiume ingrossato da lunghe piogge. Tutti i segnali stradali sono stati sommersi dalla corrente e trascinati in qualche luogo oscuro. Mentre la pioggia continua a cadere violenta sul fiume. Ogni volta che vedi ai notiziari immagini di inondazioni come questa, pensi: Ecco, dentro di me è esattamente così.
Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami
Confusione
La profezia è sempre lì, torbida come acqua che ristagna nel buio.
Di solito si nasconde in qualche luogo sconosciuto. Ma arriva un momento in cui cresce silenziosamente e trabocca, invadendo con il suo freddo ogni tua cellula, e in questa crudele inondazione annaspi e affoghi. Ti attacchi al portello per la ventilazione che è vicino al soffitto, e cerchi disperatamente l’aria fresca di fuori. Ma l’aria che puoi aspirare da lì si consuma in fretta e la gola comincia a bruciare. Elementi normalmente in contrasto come acqua e sete, freddo e febbre, uniscono le loro forze per attaccarti.
Kafka sulla spiaggia / Haruki Murakami
Conoscenze e tecniche
Kafka sulla spiaggia / Haruki Murakami
Biblioteca
Kafka sulla spiaggia - Haruki Murakami
Tempesta di sabbia
E naturalmente dovrai attraversarla, quella violenta tempesta di sabbia. È una tempesta metafisica e simbolica. Ma per quanto metafisica e simbolica, lacera la carne come mille rasoi. Molte persone verseranno il loro sangue, e anche tu forse verserai il tuo. Sangue caldo e rosso. Che ti macchierà le mani. È il tuo sangue, e anche il sangue di altri.
Poi, quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato. Sì, questo è il significato di quella tempesta di sabbia.
Kafka sulla spiaggia / Haruki Murakami
Questa è la vita
Asciutto
Li perdiamo per sempre
Ma il Mussolini no: «Dalle altre parti non siamo forti, non siamo neanche conosciuti e se prendiamo pochi voti, poi la gente dice e che è, il partito dei pensionati? e quando mi ci mischio? E così li perdiamo per sempre. È meglio che ci presentiamo qui a Milano e basta che seìmo forti e fémo un bòn risultà, una sporta di deputati e dalle altre parti, dove ancora non ci conoscono, la gente dopo dice pure lì: Guarda questi, ma alora i xè forti; nantra volta i voto anca mì».
Canale Mussolini - Antonio Pennacchi
Maladéti soldà
Canale Mussolini - Antonio Pennacchi