domenica 22 dicembre 2024
Pregiudizi e democrazia
Discriminazione razziale
martedì 17 dicembre 2024
Stress e sonno
domenica 8 dicembre 2024
Era mio padre
Il giardino dei Finzi Contini e gli ebrei
Ebreo per rito
domenica 1 dicembre 2024
Geopolitica e Tibet
venerdì 29 novembre 2024
Corpo e penitenza
domenica 24 novembre 2024
Cambiare il corso della storia
sabato 23 novembre 2024
Uomini senza coscienza né sentimenti
martedì 12 novembre 2024
Dopo ogni notte buia sorge il sole
Ci dimenticheremo
Colpo di fulmine
martedì 5 novembre 2024
Lo spettacolo della realtà
domenica 3 novembre 2024
Vita di corsa
venerdì 1 novembre 2024
Filosofia di vita
Stare insieme
Camposanto
sabato 19 ottobre 2024
Lasciare qualcosa
Lente con cui leggere
In realtà, ogni lettore, quando legge, è il lettore di se stesso. L'opera è solo una sorta di strumento ottico che lo scrittore offre al lettore per consentirgli di scoprire ciò che forse, senza il libro, non avrebbe visto in se stesso. Il riconoscimento dentro di sé, da parte del lettore, di ciò che il libro dice, è la prova della sua verità, e viceversa, almeno in una certa misura, giacché spesso la differenza fra i due testi può essere imputata non all'autore, ma al lettore. Inoltre, il libro può essere troppo erudito, troppo oscuro per il lettore ingenuo, e non offrirgli così che una lente torbida attraverso la quale non potrà leggere. Ma altre particolarità possono, come l'inversione, far sì che il lettore abbia bisogno di leggere in un certo modo per leggere bene; l'autore non se ne deve offendere ma, al contrario, lasciare al lettore la più grande libertà, dicendogli: "Guardate voi stesso se vedete meglio con quella lente, con questa, con quest'altra".
Marcel Proust, Il Tempo ritrovato